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Gli elementi che caratterizzano l’architettura romanica si dividono in tre periodi diversi che vanno dal primo romanico nell’anno 1000, passando per una fase intermedia dal 1080 al 1150, raggiungendo il culmine nel 1250, quando il Gotico francese stava cominciando a prendere piede in Europa.
Con l’arrivo del Gotico, molti edifici civili realizzati seguendo lo stile romanico, furono completamente stravolti per venire adattati alle nuove esigenze stilistiche. Questo però non successe agli edifici religiosi, grazie ai quali è stato possibile studiare le i vari elementi strutturali dell’architettura romanica.
Come detto in precedenza, nonostante lo stile romanico presenti caratteristiche diverse in ogni nazione, ci sono alcune caratteristiche fondamentali che accomunano le varie opere.
Ad esempio, nella costruzione degli interni, si può individuare facilmente l’uso dell’arco a tutto sesto, ovvero un arco retto da due piedritti sospeso su uno spazio vuoto. Sempre negli interni, l’architettura romanica presenta una divisione in campate e della navata centrale.
Le murature solide e robuste sono realizzate con pietra da taglio o mattoni. Alla struttura si uniscono ad arcate aperte e l’alternanza tra colonne e pilastri. La copertura varia tra quella a volta e quella capriata, oppure con serie di cupole come in alcuni edifici italiani.
Gli edifici religiosi romanici si distinguono anche per le finestre di dimensioni ridotte, realizzate in questo modo per creare una luminosità tenue e spirituale che concilia la preghiera. Le finestre sono state allargate con lo stile Gotico.
Per quanto riguarda gli esterni, nell’architettura romanica è possibile distinguere alcuni elementi specifici. Le murature esterne, come quelle interne, sono trattate plasticamente con arcate, lesene e nicchie. La struttura esterna viene spesso abbellita con bassorilievi o sculture in stile romanico.
La facciata presenta un portale definito, sormontato da un rosone. La struttura principale può essere affiancata da una torre o da due torri, a seconda della regione. Ad esempio in Italia è frequente l’uso del rosone, come si può vedere nella Basilica di San Zeno a Verona, mentre in Francia sono più comuni le strutture con torri.
Molti esempi di architettura romanica si possono osservare in Normandia, dove nel XI secolo Guglielmo il Conquistatore aveva avviato la costruzione di diversi edifici religiosi, come ad esempio la chiesa romanica di Notre Dame a Jumièges o l’abbazia di Mont-Saint-Michel.
Guglielmo il Conquistatore portò lo stile romanico anche in Inghilterra, costruendo diverse cattedrali come quella di Winchester, Norwich e Durham.
In Spagna, l’architettura romanica si sviluppò prevalentemente nel sud, in quanto nel XI le regioni settentrionali della penisola Iberica, stavano vivendo un forte impulso religioso a seguito della Reconquista: la sanguinosa guerra per riprendere i territori conquistati dai mori. Pertanto, uno degli edifici più importanti è la basilica di San Giacomo di Compostela, caratterizzata dalla fusione dello stile romanico e gotico.
L’architettura romanica in Italia si è sviluppata anche nel sud della penisola. Tra gli edifici più importanti occorre menzionare la Basilica di San Nicola a Bari. L’edificio è uno degli esempi più importanti dell’architettura romanica nell’Italia meridionale, in quanto ne presenta tutte le caratteristiche principali, unite ad elementi del cosiddetto romanico pugliese.
Nell’Italia settentrionale troviamo la basilica di San Miniato al Monte di Firenze, costruito seguendo lo stile romanico fiorentino, caratterizzato dall’utilizzo dell’arco a tutto sesto, poggiato su semicolonne.
L’architettura romanica si sviluppò in Europa tra il XI e il XII secolo, ma il termine “romanico” usato per definire lo stile architettonico e artistico, nacque solo nell’ottocento. Nello specifico, “romanico” è l’adattamento italiano del vocabolo francese “roman”, usato per indicare le lingue e le letterature romanze, ovvero quelle sviluppate dal ceppo linguistico del latino.
Questo stile architettonico appartiene all’arte romanica, nella quale è possibile individuare stili di pittura e scultura a tema religioso, spesso rappresentanti scene del giudizio universale o la vita dei Santi.
Come si evince dal nome, l’architettura romanica si ispira a quella romana. Nel XI il fascino per gli edifici lasciati dall’ormai caduto Impero Romano, suscitavano un grande fascino, specialmente in Francia, dove i feudatari più potenti investivano ingenti somme di denaro nella costruzione di edifici religiosi e non solo.
L’edilizia medioevale si sviluppò anche a seguito di un forte incremento demografico e dello sviluppo tecnologico, specialmente nell’agricoltura e sul fronte bellico. Proprio per la frammentazione del potere, in Francia ogni feudatario aveva un suo esercito che richiedeva fortezze, castelli e roccaforti.
Lo stile romanico però, si estese anche in Spagna, Germania, Inghilterra e Italia. In ogni nazione, l’architettura romanica si sviluppò con caratteristiche diverse, cambiando materiali, forme e schemi costruttivi che andavano a variare gli elementi “principali” dell’architettura romanica.
L’architettura romanica fu poi sostituita dal gotico nel XII secolo, sebbene in alcune regioni si continuò ad adoperare il romanico, o come definito dagli studiosi, il neoromanico.
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