Lo studio 'Politiche per la conciliazione della vita familiare e lavorativa dal punto di vista del datore di lavoro. Problemi e vantaggi dell'impresa', realizzato dal Ministero del Lavoro, delle Donne e dell'Immigrazione in collaborazione con l'Università di Madrid, mostra che la maggior parte degli imprenditori ritiene che le politiche di conciliazione portino maggiori benefici che costi.

L'indagine, svolta nell'ambito del rapporto 'Labour Overview 2009', cui partecipano sei università pubbliche della regione, ha l'obiettivo di analizzare le politiche di conciliazione dal punto di vista dell'azienda. Per questo, hanno dovuto indagare le misure che vengono realizzate, i costi economici e organizzativi di queste e quale importanza danno a tali costi.

Questo studio, per il quale sono stati intervistati 228 responsabili delle risorse umane delle aziende della Comunità di Madrid, mostra come e quali sono le misure di conciliazione applicate nelle aziende. Così, il 96,4% degli enti intervistati consente ai propri dipendenti di lasciare il lavoro per emergenze familiari. Oltre il 90% delle aziende è flessibile nella distribuzione dei giorni di congedo e delle ferie.

L'84% delle aziende mantiene l'indennità di lavoro dopo un lungo permesso e il 73,21% concede periodi di congedo per occuparsi di persone non autosufficienti. Inoltre, è sempre più frequente che le aziende chiudano il venerdì pomeriggio.


I datori di lavoro ritengono che ci siano molti vantaggi nelle politiche di conciliazione, il più apprezzato è il miglioramento dell'immagine di marca (92,9%), seguito dal miglioramento dell'ambiente di lavoro (91,6%). Secondo il rapporto, le politiche di conciliazione promuovono anche la riduzione dell'assenteismo dal lavoro e aumentano la produttività e il rendimento delle persone.