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Ernest Miller Hemingway, narratore americano la cui opera, ormai considerata un classico della letteratura del Novecento, ha esercitato una notevole influenza sia per la sobrietà del suo stile che per gli elementi tragici e il ritratto di un'epoca che rappresenta.
Hemingway nacque il 21 luglio 1899 a Oaks Park, nell'Illinois. Ha lavorato come giornalista per il Kansas City Star, ma presto si è offerto volontario nella prima guerra mondiale come autista di ambulanze, fino a quando non è stato gravemente ferito. Tornato negli Stati Uniti, ha ripreso il giornalismo fino a quando si è trasferito a Parigi, dove ha incontrato Ezra Pound, Gertrude Stein, Pablo Picasso, James Joyce, tra gli altri. Partecipò come corrispondente alla guerra civile spagnola e alla seconda guerra mondiale, esperienze che insieme all'amore per la pesca, la caccia e il mondo della corrida incorporerà nei suoi racconti e nei suoi romanzi.
È uno degli scrittori più importanti tra le due guerre mondiali, descrive nei suoi primi libri la vita di due tipi di persone. Da un lato, uomini e donne spogliati dalla seconda guerra mondiale della loro fede nei valori morali in cui prima credevano. E dall'altra uomini dal carattere semplice e dalle emozioni primitive, come pugili professionisti e toreri, di cui descrive le loro battaglie coraggiose e spesso futili contro le circostanze.
Tra i suoi primi libri ci sono "Tre racconti e dieci poesie" (1923), "In Our Time" (1924) e "Uomini senza donne" (1927) che include il racconto antologico "Los Asesinos".
I suoi romanzi possono essere più popolari anche se stilisticamente meno perfetti dei suoi racconti, tuttavia "Fiesta" (1926) Il romanzo che gli ha portato la fama può essere un'eccezione, in esso racconta la storia di un gruppo di americani e inglesi, membri del chiamati "generazione perduta" che vagano senza meta per la Spagna e la Francia. Nel 1929 pubblica il suo secondo romanzo più importante "Addio alle armi" seguito da "Morte nel pomeriggio" (1932) e "Le verdi colline d'Africa".
Alla fine degli anni '30, Hemingway iniziò a mostrare la sua preoccupazione per i problemi sociali e la rese visibile nei suoi successivi romanzi.
Nel 1954 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura. Alla fine della sua vita molto avventurosa, già stanco e malato, si suicidò come avrebbero fatto alcuni dei suoi personaggi, sparandosi con un fucile da caccia.
I libri pubblicati postumi includono "Paris was a Party" (1964), "Special Envoy" (1967), "First Articles" (1970), il romanzo sul mare "Islands in the Gulf" (1970) e l'incompiuto "The garden dell'Eden". Ha lasciato 3.000 pagine manoscritte inedite.
Noemi Barbero.
Laureato in Comunicazione e PR.
Euroinnova Area Comunicazione Digitale.
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