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Per abilitarsi all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria è necessario il possesso del titolo di studio in Scienze della Formazione primaria (vecchio o nuovo ordinamento). Nel caso della scuola dell’infanzia è possibile insegnare anche con un Diploma di Istituto Magistrale o un Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico, in quanto abilitano direttamente all’insegnamento.
Per diventare insegnanti di sostegno invece, si deve partecipare al tirocinio formativo attivo e superare una prova orale, una prova scritta e una pratica.
Per la scuola secondaria di primo e secondo grado è necessario partecipare ad un concorso, al quale si può accedere con almeno 24 CFU conseguiti con esami della laurea triennale, magistrale o specialistica, oppure attraverso dei Master. In questo modo sarà possibile accedere al concorso per docenti. Si tratta però di una regola provvisoria, in quanto dal 2025 si potrà partecipare al concorso solo con 60 CFU, dei quali 10 in area pedagogica e 10 di tirocinio.
Al momento, il numero di crediti (24, 30 o 60) stabilisce l’iter di immissione al ruolo per il concorso per insegnare nella scuola secondaria. Con 60 CFU si accede direttamente al contratto a tempo indeterminato che prevede un anno di prova per la conferma del ruolo. Con 24 CFU invece è prevista l’assunzione a tempo determinato per un anno, durante il quale è necessario ottenere altri 30 CFU. Con 30 CFU invece è prevista una supplenza annuale per l’ottenimento degli altri 30 CFU rimanenti, ma con assunzione a tempo indeterminato. Ogni iter termina con un esame finale e con la valutazione dell’anno di prova per la conferma del ruolo.
Chi deve ottenere altri crediti formativi, può iscriversi alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e cercare di aumentare di grado attraverso l’ottenimento di punti. Ad esempio, con i Master di Euroinnova è possibile incrementare i punti per salire nella graduatoria ed ottenere supplenze. Più si sale in graduatoria, più aumentano le possibilità di ottenere una supplenza a lunga durata.
Nonostante ci sia un grande bisogno di insegnanti, come abbiamo visto, in Italia il percorso da seguire per conseguire l’abilitazione all’insegnamento è decisamente lungo, nonché faticoso. Riassumendo, per diventare docente sono necessari diversi requisiti, inoltre occorre iscriversi alle graduatorie e partecipare ad un concorso annuale.
Infine, l’abilitazione all’insegnamento permette quindi di insegnare nella scuola primaria e per l’infanzia, così come alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Per diventare docenti universitari invece il percorso è ancora più lungo. Prima di tutto occorre una laurea specialistica (3+2) e una volta ottenuta bisogna partecipare al concorso per ottenere un dottorato di ricerca.
Durante il dottorato, sarà necessario preparare una tesi di ricerca e aiutare il professore con gli esami agli studenti, e in alcuni casi anche dare lezioni. Il dottorato può durare dai 3 ai 5 anni, superati i quali bisogna partecipare ad un concorso di ricercatore, oppure ottenere un assegno di ricerca.
In seguito, a seconda dei concorsi pubblici ai quali si accede, si potrà diventare professori di seconda fascia (o associati), oppure professori ordinari (docente di prima fascia). Dato però che le cattedre universitarie in Italia sono poche e solitamente “bloccate” per anni dagli stessi docenti, molti preferiscono lavorare in campo accademico come ricercatori a tempo determinato o indeterminato.
Insegnare senza abilitazione in Italia è possibile solo in determinati casi. Ad esempio è possibile inviare il proprio Curriculum alle scuole, per offrire delle supplenze occasionali. Per farlo è necessario compilare la domanda di MAD (Messa a Disposizione) e inoltrarla agli istituti scolastici di interesse, come quelli della propria città o in zone limitrofe.
Per poter presentare la domanda di MAD è sufficiente il diploma delle scuole superiori. Trattandosi di supplenze, si lavorerà su incarichi a tempo determinato e terminerà con il ritorno dell’insegnante di ruolo. Non è detto comunque che tutti i partecipanti alla graduatoria ambiscano ad ottenere il tempo indeterminato. Molti neolaureati sfruttano le supplenze per avere un impiego saltuario e uno stipendio, nell’attesa di una buona offerta di lavoro, al di fuori del campo scolastico.
Si può insegnare nelle scuole di lingua private, alcune delle quali richiedono una laurea in lingue o un diploma specialistico. I corsi delle scuole private sono solitamente organizzati per persone adulte e prevedono lezioni in diverse ore del giorno.
Allo stesso modo è possibile insegnare italiano agli stranieri, in corsi organizzati da cooperative o da società.
Un'altra soluzione per insegnare senza abilitazione è dare lezioni private a singoli allievi, ma in questo caso si lavorerà come liberi professionisti, venendo pagati ad ore. Si possono tenere lezioni private in presenza, oppure online, avvalendosi di diverse piattaforme per l’insegnamento sul web. È possibile dare lezioni private senza avere un titolo di studio, ma ovviamente è consigliato per avere più possibilità di lavorare con nuovi allievi.
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Il nostro portfolio è composto da corsi online, corsi accreditati, corsi che possono essere utilizzati nei concorsi e corsi post-laurea e master.
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