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Il diritto si comincia a studiare al liceo, per introdurre gli strumenti alla materia e dare loro i rudimenti della giurisprudenza. Dopo il diploma è possibile iscriversi ad una delle tantissime facoltà di giurisprudenza in Italia o all’estero, per continuare gli studi.
Uno degli esami più difficili da affrontare a giurisprudenza è quello di diritto privato. Molti infatti si chiedono qual è il metodo più efficace per studiarlo. Ebbene, prima di tutto occorre sfatare il mito che il diritto va imparato a memoria. È vero che alcuni concetti vanno memorizzati, ma per superare l’esame di diritto privato bisogna capire i concetti e avere delle solide basi.
Ad esempio, un buon consiglio è quello di concentrarsi sulla parte dell’esame basata sul diritto civile, studiando libro I, III e IV del Codice Civile, dedicati all’ambito delle persone, famiglia, beni, possesso e diritti reali, obbligazioni e contratti.
Quindi, quando si studia diritto privato è sempre bene avere sott’occhio il codice civile per poterlo consultare all’occorrenza, oltre a possedere un buon manuale di diritto privato da studiare.
Bisogna leggere i concetti e comprenderli, ma per farlo occorre studiare assiduamente per almeno un mese. Si tratta di un periodo lungo, ma è assolutamente necessario per poter affrontare l’esame di diritto privato e ottenere buoni voti. Trattandosi di un esame impegnativo non è consigliato studiare in modo approssimativo, oppure cercare di organizzare lo studio in pochi giorni. Seguire le lezioni può aiutare a superare l’esame di diritto privato. Infatti, il metodo di studio per affrontare un esame comporta uno sforzo notevole, solo in questo modo sarà possibile avere successo.
Ovviamente, il diritto privato si può studiare velocemente per imparare qualche nozione, ma è consigliabile farlo solo per interesse personale. Gli studenti infatti, devono tenere conto che uno studio accurato del diritto privato è indispensabile per poter esercitare la professione di avvocato o notaio a lungo termine.
Il diritto privato, come si può evincere dal nome, regola i rapporti tra gli individui in diversi campi, come quello familiare e personale. Il diritto privato si occupa anche delle associazioni o delle società. Il concetto di base del diritto privato è quello di autonomia, ovvero il diritto di una persona a regolare e perseguire i propri interessi nel modo più opportuno.
Il diritto privato spesso viene confuso con il diritto civile, ma ci sono delle differenze sostanziali. Prima di tutto però, occorre sapere che il sistema giuridico italiano è diviso in due settori: il diritto pubblico e il diritto privato. Se però il diritto privato si occupa dei rapporti tra privati, il diritto pubblico regola i rapporti tra Stato e cittadini.
Di conseguenza, il diritto privato disciplina diritti e doveri di soggetti su un piano paritario (ad esempio due cittadini), mentre il pubblico interviene tra soggetti con poteri diversi, come ad esempio lo Stato e il cittadino.
Per fare qualche esempio pratico, il diritto privato viene adoperato in merito alle adozioni e al riconoscimento dei figli, nell’ambito civile di persone e famiglia. Allo stesso modo, si occupa dei rapporti di lavoro e del risarcimento danni.
Per specializzarsi o approfondire le proprie conoscenze in diritto privato, si possono seguire i Master di Euroinnova.
Una delle professioni più ambite in Italia è l’avvocato. Negli ultimi anni le cose sono molto cambiate rispetto al passato. Dagli anni ’60 agli anni ’90, c’era una grande richiesta di avvocati e di laureati in giurisprudenza. Al giorno d’oggi però, spesso gli studenti si iscrivono a giurisprudenza perché effettivamente non sanno cos’altro scegliere, o magari per seguire la carriera di uno o di entrambi i genitori.
Va anche detto che non tutti vogliono diventare avvocati per una innata passione per il diritto, infatti ci sono anche persone che lo fanno per una gratificazione economica e personale. Va detto comunque che un giovane avvocato non guadagna molto, anzi spesso si vede costretto ad anni e anni di lavoro in uno studio, prima di diventare un avvocato associato a tutti gli effetti.
Una volta conseguita la laurea magistrale in giurisprudenza occorre svolgere la pratica forense, presso uno studio legale, per imparare sotto l’ala di un avvocato iscritto all’Albo, chiamato in gergo “dominus”. Si tratta praticamente di un tirocinio di 18 mesi, durante il quale il praticante deve partecipare a una ventina di udienze del proprio dominus, da annotare nel libretto della pratica. Dopo aver finito il praticantato, sarà necessario affrontare l’esame di per l’abilitazione da avvocato. Questo esame è famoso per la sua difficoltà, anche perché spesso, i praticanti si trovano costretti a studiare per preparare l’esame, mentre lavorano.
Nel mondo degli avvocati in Italia, le cose non sono spesso idilliache, con i praticanti che vengono pagati pochissimo e che spesso si trovano a lavorare più del dovuto. Non tutti gli studi legali ovviamente se ne approfittano, ma ci sono anche quelli che vedono il praticantato come un’opportunità di ottenere forza lavoro a basso costo.
L’esame da avvocato consiste in una prova scritta e una prova orale, superate le quali è possibile iscriversi all’albo degli avvocati ed esercitare la libera professione. La maggior parte degli avvocati in Italia sono liberi professionisti con partita IVA, ma ci sono anche avvocati che lavorano per aziende e si occupano di diritto privato all’interno della società.
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Il nostro portfolio è composto da corsi online, corsi accreditati, corsi che possono essere utilizzati nei concorsi e corsi post-laurea e master.
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