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Il codice deontologico degli infermieri definisce e stabilisce le regole di condotta che gli infermieri devono rispettare nell’esercizio della loro professione. Fondamentalmente il codice è un patto esplicito dei professionisti con la società, secondo il quale vanno seguiti dei principi etici che permettono all’infermiere di autoregolarsi.
Il codice deontologico viene aggiornato, con l’aggiunta di nuovi principi da seguire nell’esercizio della professione infermieristica. L’ultima versione, quella del 2019 presenta un testo aggiornato dove alcuni concetti sono stati eliminati. Ad esempio, nella versione del 2009 si trovava un articolo secondo il quale l’infermiere doveva essere “sempre a disposizione” del paziente.
Il codice deontologico degli infermieri si divide in vari capi a loro volta suddivisi in articoli. I primi articoli riguardano i principi e i valori professionali, secondo i quali l’infermiere iscritto all’Ordine delle professioni infermieristiche agisce in totale in autonomia. L’infermiere deve agire per il bene della persona, della famiglia e della collettività, agendo all’interno della pratica clinica, dell’educazione e della ricerca.
Inoltre, l’infermiere si prende cura della persona assistita, rispettando i valori di uguaglianza, rispetto e libertà, così come delle scelte di vita del paziente. Secondo l’articolo 6 – libertà di coscienza, l’infermiere si deve impegnare ad assistere il paziente anche in caso questo abbia differenti concezioni etniche da quelle del professionista.
Il secondo capo del codice deontologico riguarda la Responsabilità Assistenziale. Secondo l’articolo 7 – Cultura della salute, l’infermiere deve promuovere uno stile di vita sano e tutelare l’ambiente dove lavora, tramite interventi educativi e informativi per singoli individui, gruppi o comunità.
L’articolo 8, 9 e 10 si basano sulla ricerca, la formazione e dell’educazione all’interno della professione infermieristica.
Passando al capo 3, troviamo articoli che regolano i rapporti professionali dell’infermiere con le altre professioni sanitarie coinvolte nel percorso di cura di un paziente. L’infermiere deve agire sulla base del suo livello di competenza e se necessario avvalersi dell’aiuto di infermieri esperti o specialisti, senza prendere decisioni avventate. L’infermiere riconosce la sua responsabilità nel condividere informazioni sullo stato di salute di un paziente con i colleghi e con gli altri professionisti, sempre rimanendo nella sfera delle sue conoscenze e senza dare informazioni che non siano di propria pertinenza.
Il Capo 4 riguarda i rapporti con le persone assistite, con articoli che prevedono la valorizzazione della persona assistita. L’infermiere deve mostrare empatia nei confronti del paziente e supportarlo, tenendo conto del punto di vista e della sfera emotiva. Allo stesso modo, l’infermiere deve prevenire, rilevare e documentare il dolore dell’assistito durante il percorso di cura, applicando pratiche di gestione del dolore e dei sintomi correlati, sempre nel rispetto della volontà del paziente.
Anche la comunicazione è molto importante: l’infermiere deve mantenere la massima confidenzialità e riservatezza sulla relazione con la persona assistita, inoltre deve rispettare l’esplicita volontà del paziente di non essere informata sul proprio stato di salute, così come il segreto professionale che deve mantenere anche in caso di morte dell’assistito.
L’infermiere deve mostrare sempre decoro e rispetto nella comunicazione, anche quando questa avviene tramite mezzi informatici e social media. L’infermiere deve sempre avere il giusto decoro, la correttezza e il rispetto per il proprio paziente, evitando di pubblicare immagini o materiale che possano ledere a terzi o alle istituzioni, così come all’immagine della professione stessa.
Nel codice deontologico sono presenti altri articoli molto importanti che riguardano la libera professione e l’organizzazione sanitaria.
Ogni infermiere deve conoscere e rispettare il codice deontologico, mentre chi vuole esercitare la professione deve affrontare un percorso di studi specifico. Il titolo di studio necessario per diventare infermiere è la laurea triennale in infermieristica o in infermieristica pediatrica, da conseguire presso la facoltà di Medicina e Chirurgia.
Il possesso della laurea però non è sufficiente per esercitare la professione, infatti i neolaureati devono iscriversi all’albo degli infermieri, anche per partecipare ai corsi pubblici. I concorsi pubblici prevedono una prova scritta, una prova pratica e una orale, dove occorre mostrare le proprie competenze in diverse aree, come quella organizzativa gestionale, etico deontologica e di prevenzione.
È possibile esercitare la professione di infermiere in una struttura ospedaliera, in una clinica privata o come liberi professionisti. Gli infermieri che esercitano la libera professione devono aprire una partita IVA e rispettare le regole del fisco per quanto riguarda i versamenti e le tasse.
In ognuno di questi casi, il codice deontologico degli infermieri va sempre rispettato, in quanto si tratta di regole universali della professione che vanno oltre quelle interne della struttura nella quale si lavora.
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