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L’acronimo BES sta per “Bisogni Educativi Speciali” e indica una categoria di studenti che hanno bisogno di attenzioni particolari a livello educativo. Per supportare queste necessità il Ministero dell’Istruzione mette a disposizione programmi specifici e un piano educativo personalizzato per il supporto di questi studenti così come insegnanti di sostegno a cui fare riferimento.
I programmi BES sono quindi rivolti a studenti con difficoltà e/o disabilità motorie e cognitive e a studenti in situazione di svantaggio economico: tali programmi sono strutturati per garantire un accesso adeguato all’istruzione e alla formazione di questi studenti dalla capacità e necessità diverse da quelle delle persone senza BES.
Gli alunni BES vengono accompagnati nel loro percorso educativo da professionisti del settore, come insegnanti di sostegno, pedagoghi terapeutici e logopedisti, ma non vengono allontanati dagli altri studenti; si cerca anzi di integrarli quanto possibile con gli altri studenti e di avvicinarli al programma di formazione tradizionale.
In ambito di tematiche BES, l’Italia occupa un posto d’onore: è stata infatti la prima nazione in Europa che ha parlato di inclusività scolastica e già a partire dagli anni ’70, ha eliminato le classi differenziate destinati ad alunni con disabilità motorie e cognitive.
Inoltre, di recente il Ministero dell’Istruzione dell’Italia ha accettato di inserire tra gli alunni BES anche gli studenti plus dotati: si tratta di persone con un alto potenziale cognitivo e dalle capacità molto sviluppate che hanno effettivamente bisogno di supporto per sfruttare al meglio queste abilità e per non sentirsi a disagio o diversi rispetto agli altri studenti.
Nella categoria di BES rientrano gli alunni con difficoltà socioculturali e/o di tipo linguistico e talvolta anche in una situazione di svantaggio socioeconomico, le persone con un DSA e quelle con disabilità motorie e cognitive e anche coloro che non presentano un’adeguata padronanza della lingua italiana.
Nella categoria degli alunni BES rientrano anche gli alunni con un DAA, ossia di un Disturbo Aspecifico dell’Apprendimento. Chi ha un DAA ha capacità cognitive molto ridotte, come l’autismo, patologie neurologiche o sindromi genetiche, come la sindrome di Down.
A questi alunni viene proposto un PDP, Piano Didattico Personalizzato, che viene elaborato dal consiglio di classe di una struttura educativa dove sono presenti alunni con BES, per ideare e applicare didattiche di supporto.
Gli alunni con i DSA sono studenti che presentano disturbi specifici dell’apprendimento. Queste difficoltà si manifestano in relazione ad attività come la lettura, la scrittura, l’ortografia, il segno grafico e il calcolo matematico.
In passato questi disturbi non venivano riconosciuti e si pensava erroneamente che uno studente fosse pigro o poco motivato o comunque che non si sforzasse a sufficienza per applicarsi al meglio all’apprendimento. Con il passare degli anni si è prestata maggiore attenzione a questi fenomeni, classificandoli quindi come disturbi specifici dell’apprendimento e sono quindi state implementate misure educative idonee al supporto e allo sviluppo delle abilità di questi studenti. Questi alunni necessitano di un supporto e di un piano formativo mirato che contribuisca al miglioramento e allo sviluppo delle loro capacità di apprendimento.
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Tra i DSA rientrano dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
Nella dislessia l’alunno ha difficoltà a leggere un testo scritto, nello specifico legge lentamente e facendo spesso errori. La disgrafia è un disturbo funzionale legato a gesti grafici, mentre la disortografia coinvolge la correttezza di quanto scritto, infine la discalculia è caratterizzata dalla difficoltà a fare i calcoli a mente e/o ad eseguire un calcolo scritto.
Questi disturbi si manifestano con l’inizio della scolarizzazione di un alunno quindi è possibile agire da subito, fin dal manifestarsi del disturbo, per lavorare sulla difficoltà tramite supporto ed esercizi mirati. Questi alunni non devono sentirsi esclusi o diversi dagli altri, pertanto è appropriato associare alla formazione un percorso specifico di terapia pedagogica: i bambini possono infatti sentirsi scoraggiati e demotivati e per questo hanno bisogno di un supporto e un incoraggiamento soprattutto nei primi momenti del percorso di sostegno.
Quanto prima viene diagnosticato un DSA tanto prima verranno implementate misure e percorsi specifici per aiutare l’alunno nei processi di apprendimento.
La differenza tra BES e DSA è che i Disturbi Specifici dell’Apprendimento rientrano nella macrocategoria dei Bisogni Educativi Specifici, tra i BES infatti rientrano varie difficoltà come le disabilità cognitive e motorie e i Disturbi Aspecifici dell’Apprendimento.
Tuttavia gli studenti affetti da DSA sono sempre BES, mentre non tutti i bambini BES sono anche affetti da un DSA.
Per quanto riguarda il riconoscimento scolastico, la differenza sostanziale tra BES è DSA consiste nel riconoscimento: mentre un alunno BES non richiede obbligatoriamente una diagnosi per prendere provvedimenti, uno studente con DSA necessita del certificato emesso dall’azienda sanitaria locale.
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