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Cosa si intende per sicurezza sul lavoro? Si intende una serie di misure per la prevenzione e la sicurezza che vanno adottate e rispettate dal datore di lavoro e dai dipendenti in un ambiente di lavoro, in modo da evitare rischi professionali.
Il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro, conosciuto anche come il decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008, regola la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
In Italia si parla molto di questo argomento, in quanto purtroppo nel paese gli infortuni sul lavoro si ripetono con una frequenza abbastanza elevata. Le cosiddette “Morti Bianche”, ovvero gli incidenti mortali sul luogo di lavoro, sono episodi che si tenta sempre di scongiurare, cercando di aumentare la sicurezza sul lavoro.
In generale, la sicurezza sul lavoro prevede un miglioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti e dei collaboratori, quando si trovano all’interno dell’area dove svolgono il loro impiego. Nonostante ci siano delle regole ben precise, non tutti i luoghi di lavoro le rispettano, infatti non è raro che vengano avviate indagini su macchinari malfunzionanti di un’azienda che hanno causato la morte o l’infortunio di un lavoratore.
Allo stesso modo, la sicurezza sul lavoro prevede che siano gli stessi lavoratori ad avere delle qualifiche per adoperare macchinari o svolgere pratiche. In Italia, così come in altri paesi, ci sono diverse aziende che pur di risparmiare assumono persone poco qualificate, o addirittura sfruttano giovani tirocinanti per eseguire lavori dove è richiesta una determinata esperienza.
La maggior parte degli incidenti sul lavoro, avviene in posti dove ci sono macchinari e dove si svolgono operazioni manuali. In questi luoghi di lavoro, le misure di sicurezza andrebbero messe al primo posto, non solo per ridurre al minimo gli incidenti, ma anche per diminuire le cosiddette malattie professionali.
Le malattie professionali sono fondamentalmente delle patologie che si possono formare progressivamente, sia nei lavori manuali, sia in quelli da ufficio. Ad esempio, chi lavora in un cantiere o in una fabbrica, può entrare a contatto con sostanze nocive e polveri che a lungo andare possono diventare la causa di malattie.
La sicurezza sul lavoro viene applicata sia per salvaguardare l’incolumità fisica dei lavoratori, sia quella mentale. Ore di lavoro senza pause, o con pause troppo brevi, possono avere ripercussioni a livello emotivo e psicologico. Anche gli uffici, seguono o quantomeno, dovrebbero seguire, alcune regole per la sicurezza sul lavoro dei dipendenti.
Ad esempio, secondo le norme di sicurezza aziendale, ai dipendenti andrebbe concessa una pausa di circa 15 minuti ogni ora o due ore, in modo da staccare gli occhi dallo schermo del PC e riposare. Allo stesso modo, andrebbero usate sedie e scrivanie comode per evitare che i dipendenti soffrano di problemi fisici.
Negli ultimi anni, si è parlato molto dello stress sul luogo lavoro e del burnout che porta i dipendenti a “tirare avanti” nella loro professione. Sul lavoro alcuni dipendenti subiscono anche del mobbing da parte di colleghi e datori di lavoro, specialmente donne e giovani e che spesso oltre ad essere sottopagati, subiscono anche dei soprusi.
Ci sono anche altri fenomeni che minano la sicurezza dei lavoratori, come ad esempio il cosiddetto “Crunch”, relativo all’industria videoludica. Diventati un fenomeno sempre più grande, i videogiochi vengono prodotti da studi enormi che costringono i programmatori a lavorare per mesi interi senza giorni liberi, rendendo l’attività lavorativa un vero inferno.
Sebbene le regole sulla sicurezza variano a seconda del luogo di lavoro, ci sono alcune regole base che si dovrebbero seguire.
Secondo la salute e la sicurezza sul lavoro, il datore di lavoro deve eliminare o ridurre al minimo i rischi sul lavoro, adottando misure di sicurezza per prevenire incidenti e di conseguenza, gli infortuni. Il luogo di lavoro deve quindi risultare il più sicuro possibile.
Ovviamente, ci sono luoghi di lavoro dove i rischi non sono completamente eliminabili, per fare un esempio un po’ estremo: una centrale nucleare. In questo caso il datore di lavoro deve redigere il DVR, ovvero il documento valutazione rischi, insieme al medico competente e al responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
Rischi si possono diminuire anche con il ripetuto controllo dei macchinari e dall’aggiornamento delle misure di sicurezza.
Il luogo di lavoro inoltre, deve avere tutti i segnali i segnali di sicurezza correttamente esposti, in modo da avvisare i lavoratori e i collaboratori in caso di zone pericolose. Il datore di lavoro deve fornire anche i dispositivi di protezione individuale (DPI), ovvero le attrezzature per la protezione degli individui da eventuali incidenti.
Alcune regole principali non riguardano solo il datore di lavoro, ma anche i lavoratori stessi che devono assolutamente evitare comportamenti irresponsabili e indossare sempre i DPI. Inoltre, i lavoratori devono sapere cosa fare in caso di infortuni e a chi rivolgersi. Diversi luoghi di lavoro hanno un medico competente che può intervenire tempestivamente, oltre a controllare la salute e la sicurezza sul lavoro.
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