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In Italia si parla molto spesso di sicurezza sul lavoro, specialmente a fronte dei diversi incidenti e infortuni nelle aziende e nelle fabbriche. Il tema della sicurezza è molto delicato, perché da una parte si deve tutelare il dipendente, dall’altra la frenesia produttiva del mondo moderno, spesso porta a sottovalutare i cosiddetti “rischi del mestiere”.
Per questo esiste la valutazione dei rischi sul lavoro. Si tratta fondamentalmente di un documento chiamato DVR (documento valutazione rischi), praticamente obbligatorio per tutte le aziende che hanno almeno un dipendente.
In questo documento sono riportati i rischi e le misure di prevenzione per evitarli e per tutelare la salute e la sicurezza dei dipendenti.
Fondamentalmente, questo servizio di prevenzione è indispensabile per regolamentare la sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione dei rischi, come si evince dal nome, serve proprio a tenere conto della possibilità di eventi dannosi per i lavoratori e calcolare l’entità dei danni. In base a questi fattori, sul DVR vengono suggerite diverse misure di prevenzione e protezione.
Ad esempio, in un magazzino con dei carichi pesanti, occorre indossare scarpe antinfortunistiche per prevenire incidenti spiacevoli che possono ferire i dipendenti. La redazione del DVR necessita dell’anagrafica aziendale, così come dell’organigramma delle figure professionali che hanno redatto il DVR. Allo stesso modo è necessario descrivere il ciclo lavorativo in modo accurato, così come delle mansioni svolte all’interno dell’azienda.
Nel DVR vengono analizzate le misure di prevenzione e protezione, sia per attuare i sistemi di sicurezza, sia per migliorare quelli presenti all’interno dell’azienda.
Il DVR deve essere redatto dal datore di lavoro entro 90 giorni dall’inizio dell’attività o immediatamente quando un lavoratore entra in un’impresa già avviata. Il datore di lavoro è il responsabile del DVR, quindi non può delegare l’attività a terzi. Dato che non tutti gli imprenditori sono esperti in materia, il DVR si può redigere con l’aiuto di un tecnico specializzato in sicurezza e prevenzione dei rischi sul lavoro.
In questo caso, il responsabile del servizio di prevenzione rischi per la salute sarà sempre il datore di lavoro, anche se viene aiutato da uno o più figure professionali. Solitamente, le figure principali che partecipano alla stesura del DVR, oltre al datore di lavoro, sono il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il Medico Competente (MC) e il Rappresentante dei Lavoratori (RLS).
Il RSSP pianifica le misure di protezione e prevenzione, mentre il Medico Competente valuta i rischi per la salute dei dipendenti e dei lavoratori, predisponendo un protocollo di sorveglianza sanitaria. Ad esempio, il Medico Competente può stabilire delle visite periodiche per controllare la salute dei lavoratori. Il RLS viene consultato sul contenuto del DVR e deve riceverne una copia.
Il DVR è molto importante, in quanto definisce i rischi che si possono correre su un posto di lavoro. Nelle aziende con grandi macchinari, c’è sempre il rischio di infortunio o addirittura di morte dei dipendenti, proprio per mancati controlli di sicurezza da parte del datore di lavoro o di una squadra di tecnici. La prevenzione infatti è molto importante, ma non sempre viene applicata correttamente.
Non è raro infatti che un’azienda decida di correre ai ripari dopo l’infortunio di un dipendente, mentre sono molti i casi di aziende chiuse o fallite a causa della morte di un lavoratore, dovuta ad un macchinario mal funzionante. Allo stesso modo, ci sono anche aziende che assumono personale non qualificato e lo sfruttano per adoperare macchinari pericolosi, con conseguenze imprevedibili.
In generale, i rischi sul lavoro non dipendono solo dai metodi e dagli attrezzi, ma anche dall’organizzazione del lavoro e dall’ambiente. Gli straordinari o lavorare su turni senza giorni di pausa può portare a distrazioni gravi, o nei lavori di ufficio a forte stress che può portare a rischi di tipo psico-sociale. Questi ultimi non vanno sottovalutati, infatti ultimamente si sta facendo molta attenzione a definire gli orari di lavoro e le relative pause di cui i dipendenti di un ufficio hanno bisogno.
Il miglioramento nel tempo della sicurezza sul luogo di lavoro ha portato diversi benefici, sebbene non sempre le cose vengono rispettate alla lettera. Spesso, per favorire la massima produttività, i datori di lavoro costringono i dipendenti a turni e orari di lavoro stressanti, inoltre possono sfruttarli per compiti rischiosi.
In realtà, non sempre la colpa è attribuibile al datore di lavoro, in quanto spesso sono proprio alcuni dipendenti stacanovisti che non si rendono conto degli effetti che orari di lavoro prolungati possono avere sulla loro psiche.
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