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La formazione linguistica è sempre più uno strumento di differenziazione tra chi cerca lavoro ed è un fattore fondamentale per la sopravvivenza delle aziende dato che viviamo in un mondo totalmente globalizzato, il che a volte significa che un'azienda acquista le sue materie prime in un paese, le trasforma in un altro e venderli finalmente in un paese terzo, da questo si deduce l'importanza per le aziende di avere personale che parla più lingue.
Di tutte le lingue importanti in relazione al commercio che includono inglese, francese, tedesco e cinese per gli spagnoli, l'inglese e il cinese sono quelli con le maggiori prospettive di lavoro futuro e l'inglese il più apprezzato. Bisogna anche tenere conto che l'indiano e il giapponese stanno scalando posizioni.
Secondo un'indagine condotta dall'ente risorse umane Adecco, per determinare le lingue più considerate dai lavoratori nel nostro Paese, emerge che per il 100% l'inglese è la più apprezzata, al secondo posto c'è il tedesco con il 47%, il francese è al terzo posto con il 33,6% e al quarto il cinese con il 18%.
Spostando la domanda su come le lingue vengono percepite dall'oggi al futuro, si modificano i risultati, dove l'inglese continuerebbe a guidare la valutazione con il 92,2% di coloro che hanno risposto al sondaggio, ora in seconda posizione il cinese con il 69,5% di vantaggio di tedesco e francese, che rimarrebbero rispettivamente con il 18% e il 14,8%, e d'altra parte le lingue che diventeranno importanti per i lavoratori intervistati in futuro sono l'indiano e il giapponese rispettivamente con il 5,5% e il 3,9%.
Nonostante l'importanza che la conoscenza delle lingue richiede per un lavoratore, apprezzano maggiormente la formazione per compiti specifici del proprio lavoro, come affermato dal 37,8% degli intervistati, poiché ritengono che in questo modo saranno più efficienti nel proprio lavoro, e un altro 32,4% vede una migliore formazione nelle qualità personali come lo stress, l'intelligenza emotiva, il lavoro di gruppo, ecc.
Solo per il 18,9% dei lavoratori la formazione linguistica è la più importante e, infine, solo per il 10,8% degli intervistati la formazione al miglioramento e all'aggiornamento nell'utilizzo delle nuove tecnologie è più significativa.
Dall'indagine emerge invece che il 32,4% degli intervistati ritiene di non conoscere le lingue e di ritenere necessaria la formazione in esse, anche se solo il 10,8% sarebbe in grado di far conoscere la propria azienda.
Il 27% pensa di aver bisogno di una laurea magistrale o post-laurea, il 10% tiene conto dell'importanza della formazione informatica e della formazione professionale e il 2,7% vede la formazione universitaria come principale.
Per quanto riguarda il livello di conoscenza delle lingue, gli intervistati che dichiarano di avere un livello medio sono il 35,7% alto, il 20,8%, basso il 16,9% e nullo il 9,1%. Solo l'11,7% ha dichiarato di essere bilingue, avendo una seconda lingua diversa dallo spagnolo come seconda lingua.
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