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Attualmente, una persona in cerca di lavoro su tre ha più di 45 anni (34,84%), ma questa cifra potrebbe salire al 44% del numero totale di candidati se la tendenza degli ultimi 12 mesi continua, avverte Randstad.
Il progressivo aumento delle persone anziane nel mercato del lavoro richiede nuove politiche delle risorse umane da parte delle imprese. Per questo motivo, Randstad, consapevole che le persone anziane vogliono o hanno bisogno di essere legate al mercato del lavoro più a lungo con l'aumentare dell'aspettativa di vita e mentre le loro esigenze economiche o preoccupazioni lavorative sono inferiori a quelle di altri gruppi di lavoratori, assicura che l'azienda deve promuovere misure che servano a sostenere questa nuova realtà: telelavoro, conciliazione o orario ridotto.
Un altro pilastro fondamentale sarebbe la consapevolezza delle aziende del talento che gli anziani possono apportare. Le aziende dovrebbero saper gestire la capacità prestazionale di questi lavoratori, adattando le condizioni alla fase di vita in cui ogni professionista si trova e alle sue capacità. In questo modo, dicono, le prestazioni possono essere notevolmente aumentate. Tutto questo senza perdere di vista il riciclo professionale attraverso la formazione continua.
È necessario aumentare il numero di persone che contribuiscono alla previdenza sociale, poiché aumenta la spesa sia per le pensioni che per i servizi sanitari. Secondo Randstad, sia la società che le aziende dovrebbero prendere coscienza "della necessità di mantenere i lavoratori anziani legati al mercato del lavoro", eliminando la loro esclusione.
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