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Molti si chiedono come studiare storia dell’arte in modo organico. Il modo migliore per cominciare è differenziare i principali movimenti artistici.
Con la nascita dei movimenti artistici nel diciannovesimo secolo, l’arte e la storia dell’arte hanno assunto un’importanza fondamentale per comprendere la vita e la cultura di quel periodo. Studiare la storia dell’arte, in un certo senso equivale a studiare l’animo umano e il suo cammino nel corso dei secoli.
Nell’800, con l’ascesa della classe borghese, si osserva un cambiamento radicale nelle rappresentazioni artistiche. Le opere d’arte si concentravano su episodi e figure della religione cattolica, mentre in alcuni casi si ispiravano alla mitologia greca o ad avvenimenti storici. La precisione della pittura e della scultura era quasi “fotografica”, proprio come se si volesse immortalare un determinato episodio per poterlo mostrare a tutti.
Ed in effetti, il tema religioso presente nella maggior parte delle opere del tempo, serviva anche ad alimentare la fede nel popolo. Bisogna pensare che prima della nascita della classe borghese, il potere era diviso tra la nobiltà, la chiesa e ovviamente all’esercito, quest’ultimo strettamente legato allo stato. Artigiani e contadini difficilmente erano protagonisti di vicende degne di nota, almeno fino all’ascesa di mercanti, banchieri e altre figure importanti per lo sviluppo socio-economico in Europa.
L’apertura del commercio con altri continenti e nazioni, porta nuove ispirazioni agli artisti dell’epoca. Ad esempio, il legame commerciale tra Olanda e Giappone si riflette in alcune opere, come ad esempio il Ponte Giapponese di Van Gogh, ispirato alle opere del genere ukiyo-e.
Sono proprio i movimenti artistici moderni a suscitare maggiore interesse negli appassionati e negli studiosi di storia dell’arte. In questo articolo vedremo quali sono i più importanti che hanno segnato determinati periodi storici dal diciannovesimo al ventesimo secolo.
L’arte contemporanea parte proprio dall’impressionismo, un movimento nato a metà del diciannovesimo secolo in Francia. Il termine impressionismo fu coniato dal critico d’arte Louis Leroy, parlando del quadro di Claude Monet “Impression, soleil levant”.
La critica non fu positiva, in quanto Leroy affermò che l’opera era semplicemente un’impressione, nel senso che non gli dava la sensazione di essere compiuta. Ma questa non fu l’unica critica subita dagli impressionisti che si trovarono spesso a fare i conti con una certa negatività da parte della stampa e del pubblico.
L’impressionismo si ispira alla realtà e alle scene quotidiane che vengono messe su tela con colori a tubetti, perfetti anche per dipingere all’aperto e non solo tra le mura dello studio. Lo stile dell’impressionismo deriva da quello che gli esperti definiscono “pre-impressionismo”, individuabile nelle opere del pittore inglese William Turner e di altri artisti che nelle loro opere ritraevano paesaggi. Tra i dipinti più famosi troviamo la Colazione sull’Erba di Edouard Manet, con due coppie intente a intrattenersi in un boschetto e dove le donne sono dipinte nude.
Con la rivoluzione industriale, gli stili di vita e i valori vengono sconvolti. L’Europa vede una grande crisi agricola, con un esodo dalle campagne alle città, nelle quali di conseguenza si costruiscono sempre più edifici.
Nonostante la nascita del capitalismo porti notevoli progressi tecnologici, il prezzo da pagare è molto alto, con ritmi lavorativi massacranti nelle fabbriche e una divisione marcata tra le classi.
Nasce quindi la necessità negli artisti di esprimere il loro stato d’animo in tumulto. L’espressionismo quindi, si allontana dalla volontà “impressionista” di raffigurare paesaggi o momenti particolari della vita quotidiana, per spostarsi più all’”interno” dell’anima.
L’espressionismo si sviluppa prevalentemente in Germania e in Francia, rispettivamente con i pittori dei gruppi Die Brucke e Fauves. Tra questi, occorre nominare Henry Matisse, massimo esponente dell’espressionismo, autore di quadri realizzati con colori accesi e linee nette. Altri artisti degni di nota sono Paul Gauguin, Eduard Munch e in parte anche Vincent Van Gogh, un pittore a cavallo tra l’impressionismo e l’espressionismo.
Il cubismo si sviluppa nei primi anni del ventesimo secolo ed è il movimento che ha poi generato l’arte contemporanea. La scomposizione e la semplificazione delle figure, trasforma i soggetti dei quadri in delle figure geometriche, spesso con effetti disarmanti.
Quando si parla di cubismo, il primo pittore che viene in mente è lo spagnolo Pablo Picasso, capace di provocare con i ritratti di donne resi “mostruosi” dalla scomposizione geometrica delle forme. Lo stile cubista usato da Picasso per dipingere l’orrore di Guernica è ancora oggi una delle opere d’arte di più grande impatto emotivo. Oltre a Picasso, il cubismo ha avuto altri due pittori di grande importanza. Paul Cézanne e Georges Braques.
La storia dell’arte è una materia affascinante, in quanto permette di comprendere le opere e le correnti artistiche più importanti nel corso della storia umana. Dopotutto, l’uomo ha sempre avuto la necessità di ricreare rappresentazioni visive della sua vita, o del contesto ambientale nel quale si trovava, sin dai primi disegni stilizzati nelle caverne.
Beni culturali come la pittura, la scultura, la fotografia e se vogliamo anche il cinema, sono sempre state strettamente collegate ad un determinato periodo storico. Ti ricordiamo quindi che i Master di Euroinnova sulla storia dell’arte permettono di specializzarsi o avvicinarsi alla storia dell’arte, con un metodo di studio efficace e una didattica professionale.
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