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Ultimamente si parla molto di machine learning e intelligenza artificiale, in quanto potrebbero effettivamente rivoluzionare il nostro modo di vivere, così come anche alcune concezioni di cosa è la macchina e cosa è la creatività.
I sistemi di machine learning in realtà esistono già da tempo e vengono utilizzati per diverse applicazioni, come ad esempio i famosi algoritmi di Google o dei social network che ormai sono praticamente delle “creature” autonome. Anche nel mondo aziendale il machine learning ricopre un’importanza fondamentale. Un data scientist specializzato con un master e che lavora per Big Data, può analizzare i dati e implementare il machine learning per effettuare delle analisi finanziarie più complesse.
Anche il riconoscimento vocale degli assistenti per la domotica come Alexa, viene gestito da una IA, così come gli assistenti virtuali o i chatbot che vengono usati dal servizio clienti delle aziende come primo livello di assistenza. L’IA di questi sistemi nel tempo probabilmente diventerà sempre più avanzata, proponendo diversi gradi di interazione tra uomo e macchina.
Dopotutto, la stessa Rete Neurale Artificiale è un modello di calcolo matematico e informatico, basato sulle reti neurali biologiche. Il fine ultimo è ovviamente quello facilitare diverse operazioni e rendere la vita degli esseri umani più comoda.
Per questo il machine learning e il deep Learning stanno facendo dei passi da gigante, specialmente nell’ultimo periodo, nel quale le IA sono praticamente al centro dell’attenzione.
L’apprendimento automatico da una parte affascina, dall’altra ovviamente spaventa. La domanda è: fino a che punto una macchina può imparare e assimilare il linguaggio umano, fino a poterlo riprodurre per avere un’interazione naturale?
Nella robotica, l’intelligenza artificiale viene sfruttata da anni per i processi di automazione nel settore industriale, ma negli ultimi anni si è cominciato a parlare anche di robot destinati al mercato civile. Assistenti di vendita robot o compagni robot, dotati di una IA avanzata, potrebbero fare capolino nelle nostre vite nel giro di 10 o 20 anni.
Quando si parla di IA, machine learning e robot, vengono subito in mente scenari apocalittici in stile Terminator, con macchine capaci di elaborare un processo decisionale e decidere di eliminare l’umanità dalla faccia della terra.
Le cose sono meno drastiche di quanto sembri, sebbene i sistemi di machine learning e le IA potrebbero presentare dei problemi a livello etico e lavorativo. Tra i modelli di apprendimento delle intelligenze artificiali, il deep learning è uno dei più innovativi, in quanto permette ad un software di immagazzinare informazioni, elaborare i dati e trovare risposte\soluzioni in maniera del tutto autonoma. L’apprendimento automatico sta facendo capolino anche nel mondo del lavoro e in quello artistico.
ChatGPT, una chat gestita da una IA è in grado di scrivere testi perfettamente comprensibili proprio come questo che state leggendo. In alcuni casi è difficilissimo capire se un testo è stato scritto dalla IA o da un essere umano, cosa che può portare il mondo dell’editoria e del web in ginocchio.
Il fenomeno abbraccia anche il giornalismo: le IA potrebbero venire impiegate per scrivere brevi notizie o stillare dei rapporti informativi sul meteo o altre statistiche. Allo stesso modo, una IA può scrivere un intero articolo da pubblicare su un sito web, una webzine o una rivista cartacea.
Da una parte, questo può permettere ai datori di lavoro di risparmiare sulla manodopera, dall’altra però rischia di sfuggire di mano. Questo perché, i motori di ricerca potrebbero non essere in grado di riconoscere siti web realizzati completamente da IA, cosa che potrebbe andare verso un appiattimento generale dei contenuti e una proliferazione di fake news, prodotte in maniera autonoma da una IA a seconda dei gusti dei singoli utenti.
A questo si aggiunge anche il forte sviluppo delle IA nel settore artistico, cosa che sta facendo molto discutere anche a livello etico. La domanda è: se l’arte è una forma di espressione umana, cosa succederà quando sarà una macchina a creare opere d’arte e comporre musica? In base a quali esperienze o stati d’animo potrà esprimersi?
A questa domanda al momento non c’è una risposta, fatto sta che basta vedere alcune opere d’arte realizzate da IA avanzate, per capire che la macchina è perfettamente in grado di realizzare un disegno o una grafica di alto livello, attraverso modelli di apprendimento come il machine learning e il deep learning.
Queste sono solo alcune delle domande da porsi, quando si parla di intelligenza artificiale. Bisogna anche pensare che un IA al momento è in grado di riprodurre la voce di una persona, così come di realizzare dei fotomontaggi assolutamente realistici, come quello recente di Papa Francesco vestito con una giacca elegante.
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