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La più grande superstar dell’NBA e l’attaccante di una squadra di calcio di serie A possono avere tante cose in comune: il fisico atletico, la passione per il loro sport, qualche tatuaggio e un agente sportivo. Ma cosa fa un agente sportivo? Fondamentalmente si occupa degli aspetti legali, commerciali e sportivi degli atleti, ottenendo una percentuale dai loro ingaggi. Questa figura è presente sia nello professionistico e dilettanstico.
In Italia, questa professione è conosciuta con il nome di procuratore, specialmente in ambito calcistico, dove sono nate delle figure di spicco capaci di portare alle squadre dei campioni di livello mondiale.
Ora, probabilmente la domanda sorge spontanea: perché uno sportivo dovrebbe avvalersi di un agente? Bè, il management dello sport si avvicina al mondo del cinema o della musica: quando un attore arriva a livelli medio-alti, solitamente ingaggia un agente che contratta con gli studi di produzione per fargli ottenere una parte, con tanto di contratto che determina le modalità di lavoro e il tipo di paga, i diritti sul personaggio del film e altro ancora.
Nella musica, un agente di una booking troverà dei concerti alla band, possibilmente in luoghi importanti, cercando ovviamente di contrattare sul compenso della vendita dei biglietti e altri aspetti che possono riguardare l’allestimento del palcoscenico, l’orario di inizio e fine del live e ovviamente il servizio di sicurezza.
Tornando al diritto e management dello sport, un atleta avrà un agente che contratterà con la società che gestisce una squadra, al fine di poter ottenere il miglior contratto possibile per il suo cliente. Fondamentalmente si occupa della gestione della compravendita dell’atleta, ponendosi come intermediario tra di esso e la società.
In alcuni casi, il procuratore sportivo segue un atleta sin dalla giovane età, come spesso succede in alcuni sport di squadra dove si fa il cosiddetto “scouting” dei giovani talenti. In altri casi, il procuratore è un genitore, un parente o un amico dello sportivo. Ad esempio, nel mondo della boxe, spesso sono gli allenatori a diventare i procuratori dei loro atleti, contrattando con le altre palestre per poter organizzare dei match.
Ma di cosa si occupa nello specifico un agente sportivo? Oltre all’ingaggio di un atleta, il procuratore può svolgere diverse mansioni, come ad esempio tenere traccia delle pratiche fiscali del giocatore, cosa molto importante specialmente quando si comincia a guadagnare molto.
Allo stesso modo, l’agente sportivo può aiutare l’atleta con i diritti sulla sua immagine, quando questo diventa famoso al punto da partecipare a spot, programmi e altro ancora. In alcuni casi, ma non sempre, l’agente può curare le pubbliche relazioni con i giornalisti e i fan, anche attraverso l’uso dei social network.
Alcuni procuratori lavorano per delle agenzie, altri invece sono in proprio, oppure come spiegato in precedenza, legati allo sportivo da parentela, amicizia o altri motivi.
Solitamente, nell’ambito sportivo ci sono due persone che decidono di diventare agenti: i grandi appassionati di sport che vogliono entrare nel mondo della loro disciplina preferita, oppure i parenti degli sportivi che preferiscono fare tutto “in famiglia”.
Per diventare procuratore sportivo è sufficiente avere il diploma di scuola superiore, in quanto effettivamente non sono richieste delle competenze specifiche che richiedono una laurea. La verità però è che una specializzazione o un Master possono dare diversi vantaggi, così come una laurea in Giurisprudenza, Economia o Scienze Motorie. Ad esempio, una laurea in giurisprudenza può aiutare il procuratore sportivo a capire tutte le varie clausole contrattuali, così come a salvaguardare il suo cliente da possibili contratti poco vantaggiosi. La laurea in economia invece, può dare all’aspirante agente sportivo un background solido per poter gestire le finanze del cliente.
In ogni caso, per diventare procuratore in Italia, occorre svolgere e superare il test del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) che mette alla prova le conoscenze dell’aspirante agente sul diritto dello sport, privato e amministrativo. La prova scritta prevede 30 domande, mentre nella prova orale verranno poste all’esaminando tre domande.
Per accedere al test occorre avere il diploma di scuola superiore, essere cittadini italiano o dell’unione europea e avere una fedina penale pulita. Allo stesso modo, occorre aver fatto un tirocinio di almeno 6 mesi presso un agente sportivo ed essere iscritto al Registro degli Agenti Sportivi. Ovviamente, non è possibile diventare agenti sportivi se si è degli atleti, allenatori o dirigenti in una squadra.
Quindi, anche senza una laurea è possibile studiare in maniera autonoma per poter superare l’esame, basta trovare i libri di testo giusti. Ci sono però delle skill necessarie, come ad esempio delle buone capacità relazionali e di negoziazione, in quanto un agente dovrà avere a che fare con tantissime persone e dover cercare di trovare le soluzioni migliori per il suo cliente, specialmente quando tratta con una società sportiva e deve stabilire dei buoni rapporti di lavoro.
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