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Quali sono i 4 principali diritti costituzionali?

Quali sono i 4 principali diritti costituzionali?

Quali sono i 4 principali diritti costituzionali? Siete interessati al campo del diritto e, più in particolare, al diritto costituzionale italiano? Dovete sapere che i 4 principali diritti costituzionali sono i diritti naturali, i diritti sociali, i diritti politici e i diritti civili. In questo articolo vi spiegheremo tutto ciò che riguarda questa interessante branca del diritto... Iniziamo! Cosa comprendono i diritti costituzionali? I diritti naturali comprendono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione, mentre in quelli sociali rientrano ad esempio la libertà sindacale e lo sciopero e i diritti a prestazioni positive da parte dello Stato. I diritti politici prevedono il diritto di voto mentre quelli civili riguardano le libertà fondamentali (di manifestazione del pensiero, di religione, di stampa ecc.), il diritto ad avere un giusto processo e il diritto di proprietà. Questi diritti costituzionali vengono illustrati nella Costituzione della Repubblica Italiana, promulgata nel 1947 che diventa la legge fondamentale dello Stato, ed è controllata dalla Corte Costituzionale. Cosa studiare di diritto costituzionale? Quando si studia ad un corso di diritto costituzionale viene presa in esame la fonte del diritto e degli ordinamenti giuridici relativi alla costituzione del proprio paese. Uno studente di diritto costituzionale studierà elementi di base come la norma giuridica, l’ordinamento giuridico e lo Stato e approfondirà i concetti di Costituzione, delle forme di Governo e di Stato. Nello specifico i seguenti possono essere alcuni degli argomenti trattati in un corso di diritto costituzionale: L’ordinamento giuridico e il diritto costituzionale, lo Stato, lo Stato e gli altri ordinamenti, l’ordinamento internazionale, l’ordinamento dell’Unione europea, il sistema delle fonti, le fonti del diritto: concetti generali, le fonti del diritto: le singole fonti, i diritti e i doveri, la tutela dei diritti, diritti fondamentali, l’organizzazione e l’esercizio del potere politico, le forme di governo, la sovranità popolare, gli organi e i soggetti costituzionali, Il Parlamento, il presidente della Repubblica, il governo della Repubblica, i governi regionali e locali, le pubbliche amministrazioni, le garanzie giurisdizionali e costituzionali, il sistema giudiziario, la giustizia costituzionale, i cambiamenti costituzionali, l’ordinamento italiano e la sua evoluzione. In un corso di diritto costituzionale rientrano anche l’argomento dell’Unione Europea in quanto anche questa unione sovrannazionale ha una sua costituzione i cui diritti fondamentali sono la democrazia e il diritto (inteso come “rule of law”). Che cos'è il diritto costituzionale? Il diritto costituzionale fa parte del diritto pubblico e si occupa delle norme giuridiche relative alla forma dello Stato, alla costituzione del governo e dei poteri pubblici e alla partecipazione dei cittadini all'esercizio di questi poteri. Il diritto costituzionale viene messo in pratica dalla corte costituzionale, un organo di giustizia. In poche parole, il diritto costituzionale è il diritto delle costituzioni, ossia la disciplina che studia le disposizioni contenute nei testi costituzionali. Questi testi sono facilmente identificabili dal carattere solenne della loro elaborazione e della loro possibile modifica. Quanto è difficile diritto costituzionale? Tutti possono studiare diritto costituzionale ma sarebbe bene approcciarsi a questa materia dopo aver già assimilato elementi di diritto pubblico. Nello studio di questa disciplina è importante fissare i concetti di base per poi memorizzare e assimilare quelli più specifici. Oltre a questo è bene anche avere un certo interesse per la materia che può anche essere oggetto di esami per superare concorsi pubblici, senza contare che avere una conoscenza della costituzione italiana è una buona base per essere un cittadino consapevole dei propri diritti. Tuttavia molti studenti di giurisprudenza considerano il diritto costituzionale come una delle materie più difficili del corso. Le motivazioni sarebbero riconducibili alle centinaia di pagine da studiare, alla moltitudine di argomenti e nozioni da assimilare e alla difficoltà del linguaggio tecnico-giuridico impiegato. Se anche tu vuoi seguire un corso di diritto istituzionale scegli Euroinnova: vengono proposti corsi online, in questo modo sarai tu a decidere come e dove seguire le lezioni. Scopri l’ampio catalogo dei corsi proposti da Euroinnova. Chi emana una legge costituzionale? Le leggi costituzionali devono essere approvate dal Parlamento per modificare o derogare il testo contenuto nella costituzione. La legge deve essere adottata sia dalla Camera dei Deputati, sia dal Senato e viene approvata con la maggioranza assoluta delle due attraverso una doppia votazione. Le leggi di revisione costituzionale e quelle costituzionali vengono sottoposte a referendum se nella seconda votazione non è stata ottenuta la maggioranza dei due terzi in una delle due Camere e se entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ne facciano richiesta un quinto dei membri di una Camera. Sarà l'elettorato e quindi il popolo sovrano a decidere se praticare quella revisione della Costituzione, esprimendo la propria volontà in sede di referendum, (tramite un sì o no). Al referendum possono votare tutti i cittadini italiani che hanno compiuto 18 anni e che sono in possesso della tessera elettorale. Se il referendum ha un esito positivo il Presidente della Repubblica promulga la legge. Tuttavia alcune disposizioni previste nella Costituzione non possono essere modificate neanche con una legge costituzionale, in quanto contengono principi supremi dell'ordinamento (principio di democrazia, principio dei diritti fondamentali). Offerta formativa che ti potrebbe interessare Vuoi formarti con Euroinnova Formazione per diventare un esperto di diritto del lavoro? Dai un'occhiata qui! MASTER GIURISPRUDENZA: Master in giurisprudenza MASTER IN VIOLENZA DI GENERE E ASSISTENZA ALLE VITTIME: Master in Assistenza di Donne Vittime di Violenza di Genere ...

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Chi si occupa del diritto del lavoro? 

Chi si occupa del diritto del lavoro? 

Chi si occupa del diritto del lavoro? Il diritto del lavoro viene esercitato da un professionista laureato in giurisprudenza e in alcuni casi specializzato con un Master. Questa figura professionale si chiama avvocato del lavoro e si occupa delle norme che regolano il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore. In generale, l’avvocato del lavoro viene chiamato in causa quando ci sono delle controversie che possono riguardare i contratti di lavoro, i licenziamenti o altri problemi. Chi è l'avvocato del lavoro? Allo stesso modo, l’avvocato del lavoro può intervenire per regolare i rapporti di lavoro anche in caso di licenziamenti improvvisi o quando dipendenti e\o datori di lavoro non adempiono ai loro doveri contrattuali. L’avvocato del lavoro inoltre, può assistere dipendenti e datori di lavoro nella contrattazione collettiva per un’azienda. Per fare un esempio, se un datore di lavoro vuole licenziare un dipendente in modo illegittimo, quest’ultimo può avvalersi dei servizi di un avvocato del lavoro. In alcuni casi, l’avvocato del lavoro fa parte dell’associazione sindacale, in altri casi è un libero professionista. La risoluzione delle controversie sul lavoro Quando ci si rivolge ad un avvocato del lavoro (o giuslavorista), questo potrà consigliare come risolvere la controversia lavorativa senza necessariamente andare in tribunale. Bisogna sempre tenere conto che i processi sono molto dispendiosi sia in termini di soldi, sia di tempo. Solitamente, sia i dipendenti, sia le aziende cercano di evitare il processo, sia per una questione economica, sia per la propria reputazione. Un’altra soluzione è l’arbitrato, ovvero una procedura di risoluzione della controversia alternativa al tribunale. In questo caso, dipendente e datore di lavoro aderiscono a dare potere decisionale alla Commissione di conciliazione della Direzione Territoriale del Lavoro. L’arbitrato è solitamente il passo successivo, nel caso il tentativo di conciliazione non vada a buon fine. L’ultima spiaggia che si tende ad evitare è il processo in tribunale, nel quale le due parti si dovranno presentare con i loro rispettivi avvocati, davanti al Giudice Unico del Lavoro che giudicherà insieme alla Corte d’Appello. L'importanza della formazione per gli avvocati del lavoro In ogni caso, l’avvocato del lavoro dev’essere un professionista preparato e affidabile, con una conoscenza approfondita della sua materia e possibilmente con una buona esperienza. Per la risoluzione delle controversie deve raccogliere tutta la documentazione necessaria, come ad esempio la lettera di assunzione o di licenziamento e le buste paga. L’avvocato del lavoro può intervenire anche in caso di infortuni sul lavoro, quando il datore di lavoro non vuole ammettere la sua responsabilità nei confronti del danno fisico (o mentale) arrecato ai propri dipendenti. Il diritto del lavoro: una questione delicata Il diritto del lavoro è una branca del diritto privato che oltre a risolvere le controversie contrattuali, prevede anche la tutela dei dipendenti in caso di mobbing, lavoro in nero, infortuni sul lavoro e altro. Ovviamente, sebbene esista la possibilità di proteggere la propria persona da soprusi sul lavoro, non tutti i dipendenti ricorrono all’aiuto di sindacati o degli avvocati del lavoro. Anzi, alcune aziende non hanno neppure i sindacati ai quali i dipendenti possono rivolgersi. Il problema negli ultimi anni si è sviluppato ancora di più, in quanto i giovani vengono sfruttati, con contratti di lavoro che prevedono paghe basse e la totale assenza di ferie fino alla scadenza del contratto. In Italia la disoccupazione giovanile è altalenante, con periodi dove purtroppo risulta più elevata rispetto ad altri paesi europei. Questo porta i neolaureati ad accettare lavori sottopagati per diventare dipendenti di importanti aziende. La paura di perdere l’occasione di firmare il tanto agognato contratto a tempo indeterminato, costringe molti lavoratori a sottostare a diversi soprusi sul lavoro, sia da parte dei datori, sia da parte degli altri dipendenti. Allo stesso modo, i nuovi dipendenti spesso non possono esercitare il loro diritto sindacale, ovvero la facoltà di aderire a un sindacato per tutelare i loro diritti nel campo lavorativo. Non sempre quindi l’avvocato del lavoro viene interpellato. Le cose si fanno ancora più complesse nel settore alberghiero, dove in Italia non è raro che i dipendenti vengano pagati in nero. Il lavoro in nero non è legale ed è uno dei problemi che il diritto del lavoro dovrebbe risolvere. Precarietà nel diritto del lavoro? Diciamo che in Italia questa è un’abitudine molto dura a morire, ma che negli ultimi sta finalmente incontrando notevoli difficoltà. Le nuove generazioni infatti, riescono a trovare alternative al classico lavoro nella ristorazione, dove si viene spesso sfruttati con delle paghe davvero basse. Stranamente, sono i dipendenti con contratto a tempo indeterminato quelli che rivendicano il diritto del lavoro e il diritto sindacale, in quanto non temono il licenziamento. E sebbene anche i dipendenti assunti debbano sempre far valere i propri diritti, in realtà sono proprio quelli con i contratti a tempo determinato a dover poter ricorrere ad un avvocato del lavoro o rivolgersi ad un sindacato. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Vuoi formarti con Euroinnova Formazione per diventare un esperto di diritto del lavoro? Dai un'occhiata qui! 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