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4 tipi di acne: Cause, fattori di rischio e terapie efficaci

4 tipi di acne: Cause, fattori di rischio e terapie efficaci

Ecco i 4 tipi di acne più comuni che potresti avere, in questo articolo analizzeremo ciascuna forma, soffermandoci su cause, fattori di rischio e terapie utili per il trattamento di questa condizione. L'acne è una patologia della pelle molto diffusa, che colpisce persone di ogni età. Si tratta di un'infiammazione delle ghiandole sebacee e dei follicoli piliferi, caratterizzata dalla comparsa di tipi di lesioni come punti neri, papule, pustole, noduli e cisti. Le cause dell'acne possono variare notevolmente e in molti casi dipendono da fattori ormonali, genetici o ambientali. In dermatologia, si distinguono principalmente 4 tipi di acne: l'acne endogena, conglobata, fulminans ed esogena. Acne endogena L'acne endogena è una dei 4 tipi di acne più comuni, si sviluppa principalmente per fattori interni all'organismo, senza influenze esterne. È caratterizzata da un'infiammazione cronica della pelle e da un'eccessiva produzione di sebo, che favorisce l'ostruzione dei follicoli piliferi. Cause Le cause principali dell'acne endogena comprendono: Squilibri ormonali, soprattutto durante l'adolescenza e la pubertà; Predisposizione genetica, che influenza la risposta delle ghiandole sebacee; Presenza di batteri come il Propionibacterium acnes, che si annidano nei follicoli; Aumento della produzione di sebo, che ostruisce i pori e crea le condizioni ideali per l’infiammazione. Fattori di rischio Tra i fattori di rischio per l'acne endogena troviamo: Adolescenza, periodo in cui l'attività delle ghiandole sebacee è al massimo; Familiarità con casi di acne; Alti livelli di stress, che possono influenzare l'equilibrio ormonale; Uso di prodotti cosmetici grassi o non adatti al tipo di pelle. Terapia Il trattamento dell'acne endogena varia a seconda della gravità delle lesioni e può includere: L'uso di trattamenti topici come creme contenenti acido azelaico o retinoidi, per ridurre l'infiammazione e il numero di comedoni; Antibiotici topici o orali, prescritti per combattere l'infezione batterica; Peeling chimici, utilizzati per esfoliare la pelle e ridurre le cicatrici causate dall’acne; In casi gravi, il dermatologo può prescrivere isotretinoina, un potente farmaco che agisce su più fronti per ridurre la produzione di sebo e la presenza di comedoni. Acne conglobata L'acne conglobata è una forma particolarmente severa di acne, caratterizzata dalla presenza di noduli cistici infiammati e dolorosi, che possono lasciare cicatrici profonde. Questa condizione è spesso cronica e difficile da trattare. Cause Le cause dell'acne conglobata includono: Squilibri ormonali gravi, come quelli causati da steroidi anabolizzanti; Malattie genetiche o disturbi endocrini come la sindrome dell’ovaio policistico; Infezioni batteriche profonde; Predisposizione genetica. Fattori di rischio Tra i fattori di rischio principali per lo sviluppo dell'acne conglobata si includono: Uso di steroidi o farmaci anabolizzanti, che possono alterare l’equilibrio ormonale; Predisposizione genetica a forme gravi di acne; Stress cronico e severo, che aggrava la condizione cutanea; Pelli grasse, più predisposte a sviluppare forme severe di acne a causa dell’eccessiva produzione di sebo. Terapia Il trattamento dell'acne conglobata è spesso complesso e richiede un approccio combinato. Le principali opzioni terapeutiche sono: Trattamenti sistemici con isotretinoina, particolarmente indicati per le forme più gravi; Antibiotici orali per combattere l'infezione batterica; Terapie laser o interventi chirurgici per drenare i noduli e ridurre l'infiammazione; Peeling chimici e trattamenti laser per migliorare l'aspetto delle cicatrici lasciate dalla malattia. Se desideri approfondire il tema della rigenerazione cutanea e le tecniche innovative, ti consigliamo di esplorare il corso di medicina rigenerativa, utile per comprendere le ultime frontiere nel trattamento delle condizioni cutanee. Acne fulminans L'acne fulminans è tra i 4 tipi di acne la più rara, che si manifesta improvvisamente e in modo violento, accompagnata da sintomi sistemici come febbre, dolori articolari e stanchezza. È considerata un'emergenza dermatologica e richiede un trattamento immediato. Cause Le cause dell'acne fulminans sono ancora poco chiare, ma includono: Squilibri ormonali estremamente gravi; Infezioni batteriche profonde e sistemiche; Uso di farmaci anabolizzanti; Fattori genetici. Fattori di rischio I principali fattori di rischio associati all'acne fulminans sono: Età adolescenziale o giovane età adulta; Uso di steroidi o altri farmaci ormonali; Predisposizione genetica alle forme gravi di acne. Terapia Il trattamento dell'acne fulminans richiede un intervento medico immediato e spesso include: Antibiotici ad ampio spettro per combattere l'infezione sistemica; Corticosteroidi per ridurre l'infiammazione cutanea e i sintomi sistemici; Farmaci anti-infiammatori per controllare i dolori articolari associati alla condizione; Acne esogena L'acne esogena è causata da fattori esterni, come l'uso di sostanze comedogene o irritanti che ostruiscono i pori. Questo tipo di acne può colpire persone di tutte le età e tende a comparire dopo un'esposizione a sostanze chimiche o cosmetiche inappropriate. Cause Le cause principali dell'acne esogena includono: Uso di cosmetici comedogeni o prodotti contenenti sostanze occlusive come siliconi e oli minerali; Esposizione a sostanze chimiche irritanti, come quelle presenti in alcuni ambienti lavorativi; Utilizzo di prodotti cosmetici di bassa qualità, che non rispettano l’equilibrio della pelle. Fattori di rischio I fattori di rischio per lo sviluppo dell'acne esogena includono: Uso frequente di cosmetici occlusivi e non testati dermatologicamente; Mancanza di una corretta routine di pulizia del viso; Sudorazione eccessiva, soprattutto in climi caldi o umidi. Terapia Il trattamento dell'acne esogena consiste principalmente nell'eliminazione dei fattori irritanti e nell'adozione di una routine di cura della pelle adeguata. Le terapie più utilizzate includono: Uso topico di trattamenti a base di perossido di benzoile o acido salicilico, per liberare i pori ostruiti; Peeling chimico per rimuovere le cellule morte e migliorare l’aspetto della pelle; Cambio di abitudini cosmetiche, scegliendo prodotti dermatologicamente testati e non comedogeni. Per approfondire i trattamenti estetici correlati, puoi consultare il master in medicina estetica e trattamenti viso, un'opzione formativa completa.  L'acne può manifestarsi in diverse forme, ciascuna con cause, sintomi e trattamenti specifici. Che si tratti di acne giovanile, acne cistica o altre tipologie più severe come l'acne conglobata o fulminans, è importante rivolgersi a un dermatologo per una diagnosi accurata. La scelta della terapia deve essere personalizzata in base alla forma di acne e ai fattori di rischio individuali. Per saperne di più su tecniche di cura della pelle e cosmetologia, puoi leggere il nostro articolo dedicato alle parti di cosmetologia del viso o scoprire cos'è l'alta frequenza estetica, una tecnica innovativa per il trattamento delle imperfezioni cutanee. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Medicina e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! ...

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Cosa significa booster in medicina? 

Cosa significa booster in medicina? 

Cosa significa booster in medicina?  Il booster è una dose di richiamo del vaccino anti Sars Covid-19. Fondamentalmente, il termine deriva dall’inglese boost che si può tradurre con “aumento” o “potenziamento”. Infatti, il booster aumenta l’immunizzazione di un vaccino e protegge contro un virus nel tempo.  I vaccini, un'arma indispensabile contro la COVID-19 Contro la pandemia scatenata dal Covid-19, i vaccini sono stati una delle armi principali, oltre che lo strumento fondamentale per placare il contagio e salvaguardare la salute dei cittadini. Proprio per i vari vaccini anti-Covid si è cominciato a parlare di booster, una terza dose di vaccino anti covid a completamento del ciclo vaccinale. In generale, questa va somministrata dopo almeno 6 mesi e in individui che hanno compiuto i 18 anni di età.   Per questo, la dose di richiamo viene somministrata dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, in modo da mantenere nel tempo la risposta immunitaria.   Chi deve fare il booster?  In generale, il booster è indicato per fasce di popolazione ad alto rischio che presentano condizioni di fragilità, oppure alle persone esposte al virus per motivi professionali. Ad esempio, le persone anziane devono farsi somministrare il booster, in quanto il Covid-19 può rivelarsi altamente rischioso e scatenare polmoniti potenzialmente fatali.   Allo stesso modo, il personale ospedaliero deve ottenere il booster al fine di proteggersi dall’infezione Covid-19, quando lavorano a stretto contatto con i pazienti. Il contatto prolungato con persone infette dal Covid-19 può ovviamente esporre medici, infermieri e personale al virus che si può manifestare anche nelle sue forme più aggressive.    Com’è stato combattuto il Covid-19?  Sebbene sembra che il mondo si sia lasciato alle spalle la pandemia, il Covid-19 non è certo scomparso. Al momento però, non sono state individuate varianti più aggressive o pericolose di quelle Omicron. Ovviamente, le varianti vengono monitorate attentamente, in modo da garantire ai governi dei vari paesi di intervenire tempestivamente con misure cautelari per evitare il diffondersi del contagio.  Ed in effetti, il mondo non era certo preparato ad una pandemia. D’altra parte, il Covid-19 è stato in parte sottovalutato, specialmente nei paesi europei dove si riteneva che il virus non sarebbe mai potuto arrivare. A rendere il contenimento difficile, ci hanno pensato le fake news che circolavano sul web e che ovviamente venivano proposte alle persone, tramite i classici algoritmi dei motori di ricerca.   Una situazione molto pericolosa che tra l’altro ha spinto molti programmatori a prendere le distanze dall’uso sconsiderato della tecnologia. Il Covid-19, infatti, ha esposto un grave problema nel settore delle informazioni, generando una sorta di sfiducia nei governi e portando addirittura molte persone a credere che il Covid-19 fosse una bufala.  La quarantena, una misura essenziale ma con effetti negativi Chiaramente, a tutto questo si è aggiunto lo stress di molte persone, a causa del lockdown. Il lockdown, ovvero la quarantena forzata con coprifuoco è stata la prima arma efficace contro il Covid-19, nell’attesa che venissero prodotti i vaccini. Non tutti i paesi però hanno adottato questa strategia, pagandone però le conseguenze, con un alto tasso di contagio.   Da una parte il lockdown ha portato diverse attività in ginocchio, ma dall’altra è stato l’unico modo per poter arginare i danni provocati dal Covid-19. Bisogna anche ricordare che le prime varianti erano estremamente più aggressive, in quanto non essendoci vaccini, potevano infettare le persone causando sintomi gravi e potenzialmente fatali, come la polmonite interstiziale.   Maschere facciali, un'altra misura essenziale in tutto il mondo Finito il lockdown, le misure di sicurezza sono state comunque mantenute dal Ministero della Salute. Le mascherine, da tenere all’aperto e al chiuso, sono state fondamentali per evitare la propagazione del Covid-19. Allo stesso modo, le norme igieniche e il rispetto per la distanza di sicurezza, hanno permesso di ridurre i possibili contagi, specialmente tra amici, colleghi di lavoro e familiari.  Il telelavoro, un pilastro per l'economia durante la pandemia Un altro stratagemma molto utile è stato lo smart working, ovvero il lavoro da casa, adottato da molte aziende e tutt’ora tenuto come possibilità per i dipendenti. In Italia, dove il lavoro da casa è sempre stato visto con sospetto e diffidenza, lo smart working ha rivoluzionato il pensiero di molte aziende e lavoratori che ne hanno apprezzato il potenziale.   Quando sono finalmente arrivati i vaccini, ci sono stati altri problemi, sempre a causa della disinformazione e delle paure di molte persone. Gli effetti collaterali dei vaccini, per molti sono sembrati più gravi dell’infezione Covid-19, un paradosso che ha portato molte persone a non volersi vaccinare. In Italia, il governo ha adottato la misura dei Green Pass, rilasciati solo alle persone vaccinate. Il Green Pass permetteva ai vaccinati di entrare in ristoranti, locali, cinema e altri luoghi.   Nonostante questo, il Covid-19 è stato combattuto e sebbene non sia stato del tutto sconfitto, per il momento sembra che i vari metodi di sicurezza e i vaccini abbiano funzionato per tenerlo a bada.   Durante il periodo del Covid, diverse persone si sono interessate all’attività degli immunologi, ovvero gli esperti nella creazione dei vaccini per combattere i virus come il Covid. Per saperne di più sulle varie specializzazioni in medicina, puoi dare un’occhiata ai Master di Euroinnova.   ...

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Che cos'è la stimolazione cognitiva per anziani? 

Che cos'è la stimolazione cognitiva per anziani? 

La stimolazione cognitiva per anziani è una pratica che mira a mantenere e migliorare le funzioni cognitive nelle persone anziane attraverso una serie di attività specificamente progettate. Queste attività coinvolgono l'utilizzo delle capacità cognitive come la memoria, l'attenzione, il ragionamento, il linguaggio e le funzioni esecutive. L'obiettivo è di promuovere il benessere cognitivo, rallentare il declino cognitivo associato all'invecchiamento e migliorare la qualità della vita degli anziani.  Le attività di stimolazione cognitiva possono variare ampiamente, ma spesso includono esercizi di memoria, giochi di logica, puzzle, attività di linguaggio come la lettura o la scrittura, attività manuali e artistico-creative, oltre a programmi di formazione del cervello basati su computer o applicazioni per dispositivi mobili. Queste attività sono progettate per essere stimolanti e divertenti, incoraggiando l'anziano a rimanere mentalmente attivo e coinvolto.  La stimolazione cognitiva può essere praticata in diversi contesti, tra cui centri di assistenza anziani, strutture sanitarie, centri diurni per anziani, ma può anche essere svolta a casa con il supporto di familiari o caregiver. È importante adattare le attività alle esigenze e alle capacità individuali dell'anziano, tenendo conto di eventuali condizioni di salute o limitazioni fisiche.  Cerchi una formazione in ambito sanitario? Vorresti sapere nel dettaglio quali sono le professioni sanitarie? Consulta la categoria medicina e salute di Euroinnova dove troverai master e corsi online.  Quali sono gli obiettivi della stimolazione cognitiva per anziani?  Gli obiettivi della stimolazione cognitiva per anziani sono molteplici e mirano a preservare, migliorare o ritardare il declino delle funzioni cognitive nell'anziano. Ecco alcuni degli obiettivi principali:  Mantenimento delle funzioni cognitive: Uno degli obiettivi principali della stimolazione cognitiva è quello di mantenere le funzioni cognitive dell'anziano il più possibile. Ciò significa lavorare per conservare la memoria, l'attenzione, il ragionamento, il linguaggio e altre funzioni cognitive essenziali per la vita quotidiana.  Ritardo del declino cognitivo: La stimolazione cognitiva può contribuire a rallentare il declino cognitivo associato all'invecchiamento. Anche se è naturale che le funzioni cognitive diminuiscano con l'età, una pratica regolare di stimolazione cognitiva può aiutare a mantenere il cervello più agile e funzionale per un periodo più lungo.  Miglioramento della qualità della vita: Promuovere il benessere mentale e cognitivo dell'anziano è un altro importante obiettivo della stimolazione cognitiva. Attraverso attività coinvolgenti e gratificanti, si cerca di migliorare la qualità della vita, aumentare l'autostima e favorire un senso di realizzazione e soddisfazione personale.  Riduzione del rischio di depressione: La stimolazione cognitiva può anche svolgere un ruolo nel ridurre il rischio di depressione negli anziani. Mantenendo la mente attiva e coinvolta, si possono contrastare sentimenti di isolamento, solitudine e inutilità, che sono comuni tra gli anziani.  Promozione dell'indipendenza: Mantenere un buon livello di funzionamento cognitivo può contribuire a mantenere l'autonomia e l'indipendenza dell'anziano. Una mente attiva può consentire all'anziano di continuare a gestire le attività quotidiane e partecipare pienamente alla vita familiare, sociale e comunitaria.  Come agisce la stimolazione cognitiva per anziani  nel nostro cervello?  La stimolazione cognitiva per anziani agisce nel nostro cervello attraverso una serie di meccanismi complessi che coinvolgono la plasticità neurale e il potenziamento delle connessioni cerebrali:  Plasticità neurale: Il cervello ha la capacità di modificare la sua struttura e la sua funzione in risposta a nuove esperienze e stimoli. La stimolazione cognitiva promuove la plasticità neurale, consentendo al cervello di adattarsi e cambiare in risposta alle sfide cognitive. Ciò può portare a miglioramenti nelle funzioni cognitive e alla creazione di nuove connessioni neurali.  Potenziamento delle sinapsi: Le attività cognitive stimolanti possono aumentare il numero e la forza delle sinapsi, le connessioni tra i neuroni. Questo potenziamento delle sinapsi consente una migliore trasmissione dei segnali nervosi nel cervello, migliorando l'efficienza del processo cognitivo.  Aumento del flusso sanguigno cerebrale: Alcune forme di stimolazione cognitiva, come l'esercizio fisico e le attività mentalmente impegnative, possono aumentare il flusso sanguigno cerebrale. Un migliore afflusso di sangue al cervello fornisce ossigeno e nutrienti essenziali alle cellule cerebrali, migliorando le loro funzioni.  Produzione di neurotrasmettitori: L'attività cognitiva può influenzare la produzione e il rilascio di neurotrasmettitori, sostanze chimiche che facilitano la comunicazione tra i neuroni. Ad esempio, l'esercizio mentale può aumentare i livelli di neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina, che sono associati al benessere mentale e al funzionamento cognitivo ottimale.  Protezione neurale: La stimolazione cognitiva può aiutare a proteggere il cervello dall'atrofia e dalla degenerazione neuronale associata all'invecchiamento. Attraverso l'attività mentale e fisica, è possibile mantenere il cervello attivo e resistente ai danni causati da fattori come lo stress ossidativo e l'infiammazione.  Scopri il Laurea magistrale in psicologia di Euroinnova.  In cosa consiste la terapia di stimolazione cognitiva per anziani?  La terapia di stimolazione cognitiva per anziani è un approccio terapeutico finalizzato a mantenere e migliorare le funzioni cognitive attraverso una serie di attività mirate. Questa forma di terapia si concentra sull'allenamento e il potenziamento delle capacità cognitive attraverso esercizi specifici che coinvolgono diverse aree del cervello.  Ecco alcuni esempi di attività che possono essere parte della terapia di stimolazione cognitiva per anziani:  Esercizi di memoria: Questi includono attività mirate a migliorare la memoria a breve e lungo termine, come giochi di memoria, ripetizioni guidate e tecniche di memorizzazione. Attività di attenzione: Queste attività mirano a migliorare la capacità di concentrazione e attenzione, attraverso esercizi di focalizzazione, riconoscimento di dettagli e risoluzione di problemi. Esercizi di linguaggio: Questi possono includere attività di lettura, scrittura, conversazione e risoluzione di enigmi o cruciverba per mantenere e migliorare le capacità linguistiche. Attività visivo-spaziali: Queste attività coinvolgono il riconoscimento di figure geometriche, la risoluzione di puzzle o labirinti e altre attività che richiedono la percezione visiva e la capacità di orientarsi nello spazio. Giochi cognitivi: Questi possono includere una vasta gamma di giochi progettati per stimolare varie funzioni cognitive, come giochi di logica, sudoku, cruciverba, rompicapi e altro ancora. Esercizio fisico: Anche l'attività fisica moderata può essere parte integrante della terapia di stimolazione cognitiva, poiché è stata dimostrata la sua capacità di migliorare le funzioni cognitive, promuovendo la plasticità neurale e il flusso sanguigno cerebrale. Attività manuali e artistiche: L'arte, la pittura, la scultura, la ceramica e altre attività creative possono essere utilizzate per stimolare la creatività e le funzioni cognitive, oltre a offrire un'opportunità di espressione personale e di socializzazione. 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Dolore cronico: sintomi

Dolore cronico: sintomi

Il dolore è una risposta fisiologica che il corpo umano attiva per segnalare un problema o un danno tissutale. Tuttavia, quando il dolore persiste per periodi prolungati, parliamo di dolore cronico. Questo fenomeno può influenzare profondamente la vita del paziente, coinvolgendo aspetti fisici, emotivi e sociali. Il dolore cronico, persistente per periodi prolungati oltre i sei mesi, presenta sintomi diversificati. Tra i principali: Persistenza del Dolore: Perenne nel tempo, il dolore cronico può essere costante o intermittente. Variazioni d'Intensità: Fluttua in base a fattori come attività fisica, stress o condizioni ambientali. Affaticamento: La gestione continua del dolore può provocare stanchezza cronica. Disturbi del Sonno: Spesso collegato a insonnia o disturbi notturni. Alterazioni dell'Umore: Può generare irritabilità, ansia o depressione. Difficoltà nelle Attività Quotidiane: Ostacola azioni come camminare o sollevare oggetti. Limitazioni Funzionali: Riduce la capacità di svolgere attività fisiche e sociali. Problemi di Concentrazione e Memoria: Influisce su memoria e capacità cognitive. È importante sottolineare che il dolore cronico è un'esperienza soggettiva, e i sintomi possono variare notevolmente da persona a persona. Inoltre, i sintomi possono essere influenzati da fattori psicologici e sociali, rendendo il dolore cronico una condizione complessa che richiede un approccio multidisciplinare nella gestione e nel trattamento. Se lavori o se desideri lavorare nell’ambito socio-sanitario potrebbe interessarti il Master di I Livello in Formazione dell´educatore Sociosanitario, in questo modo approfondirai aspetti assistenziali e clinici della gestione del dolore. Concetto di dolore cronico Il dolore cronico è un'esperienza dolorosa persistente che può protrarsi per settimane, mesi o addirittura anni. A differenza del dolore acuto, che è una risposta immediata a un danno tissutale o a una malattia, il dolore cronico può persistere anche quando la causa iniziale è stata risolta. Questa condizione coinvolge il sistema nervoso centrale, che può interpretare e amplificare il segnale di dolore in modo anomalo. Identificare le cause sottostanti del dolore cronico , gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente sono obiettivi fondamentali del trattamento. Inoltre, è importante coinvolgere il paziente in un percorso di cura attivo, educandolo sulle strategie di autogestione e promuovendo un sostegno continuo da parte di un team multidisciplinare. Affrontare il dolore cronico richiede pazienza, impegno e una comprensione approfondita delle sfide che i pazienti affrontano quotidianamente. Cause del dolore cronico Le cause del dolore cronico possono essere molteplici e complesse. Alcuni dei fattori principali includono: Dolore Neuropatico: Derivante da danni ai nervi, il dolore neuropatico può essere causato da patologie come il diabete, l'herpes zoster o lesioni nervose. Disturbi del Sonno: Il dolore cronico può interferire con la qualità del sonno, contribuendo a un circolo vizioso in cui la mancanza di riposo influisce negativamente sulla percezione del dolore. Aspetti Psicologici e Sociali: Stress, ansia e depressione possono contribuire al dolore cronico o essere esacerbati da esso. Inoltre, l'isolamento sociale può influire negativamente sulla gestione del dolore. Attività Quotidiane: Il dolore cronico può limitare la capacità di svolgere attività quotidiane, compromettendo la qualità della vita e portando a un ciclo di inattività che può peggiorare la condizione. Se ti interessa l’ambito, prova a dare un’occhiata al Master I Livello in Il Piede Diabetico proposto da Euroinnova, leader nell’insegnamento e nella formazione a distanza. Il corso in questione include un interno modulo dedicato alla gestione del dolore cronico. Iscriviti subito! Caratteristiche e sintomi del dolore cronico Il dolore cronico può manifestarsi in diverse forme e intensità. Alcuni dei sintomi più comuni includono: Dolore costante: Il sintomo principale è la persistenza del dolore per periodi prolungati, spesso superando i sei mesi. Variazioni dell'Intensità: Il dolore cronico può variare in intensità nel corso della giornata, influenzato da fattori come l'attività fisica, lo stress e le condizioni ambientali. Affaticamento: La gestione costante del dolore può portare a una sensazione di stanchezza e affaticamento cronico. Disturbi del Sonno: Il dolore cronico è spesso associato a difficoltà nel dormire o al risveglio frequente durante la notte. Impatto Emotivo: Può causare irritabilità, ansia, depressione e alterazioni dell'umore. Alcuni trattamenti del dolore cronico Il trattamento del dolore cronico spesso richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo diverse discipline mediche. Alcuni degli approcci terapeutici includono: Farmaci: Vengono prescritti farmaci per gestire il dolore, tra cui analgesici, antiinfiammatori, anticonvulsivanti e antidepressivi. Fisioterapia: L'esercizio fisico mirato può aiutare a migliorare la funzionalità e ridurre il dolore cronico. Terapie Cognitive-Comportamentali: Queste terapie mirano a cambiare i modelli di pensiero e comportamento associati al dolore, aiutando il paziente a gestire meglio la condizione. Interventi Psicologici: La consulenza psicologica può essere utile per affrontare gli aspetti emotivi del dolore cronico e migliorare la qualità della vita. Trattamenti Complementari: Tecniche come l'agopuntura, la terapia occupazionale e la terapia occupazionale possono essere integrate nel piano di trattamento. Nel contesto della terapia del dolore, diverse figure professionali collaborano per fornire un trattamento completo e personalizzato. Alcune di queste figure includono: Medico Specializzato in Medicina del Dolore Psicologo Clinico Fisioterapista Terapista Occupazionale Neurologo Farmacista Clinico Infermiere Specializzato in Terapia del Dolore Specialisti in Medicina Complementare e Alternativa L'approccio multidisciplinare coinvolge la collaborazione tra queste figure professionali per garantire un trattamento completo, considerando sia gli aspetti fisici che quelli psicologici del dolore cronico. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Medicina e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER ASSISTENZA INFERMIERISTICA COMPLETA MASTER LASER: Master Laserologia. Tecnologia Laser in Medicina, Chirugia e Odontoiatria. ...

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Come si comporta un tossicodipendente? Qual è la personalità di un tossicodipendente?

Come si comporta un tossicodipendente? Qual è la personalità di un tossicodipendente?

Le droghe creano dipendenza e quando una persona ha una dipendenza da una sostanza stupefacente si creano conseguenze che hanno un impatto notevole sulla sua salute e sul suo stile di vita che ne risulta compromesso. Le droghe quindi fanno parte della routine quotidiana di un tossicodipendente e per questo interrompere questa abitudine è piuttosto complesso e per niente immediato. L’abuso di droghe e di alcool comporta infatti danni sulla mente e sul fisico di una persona tanto da pregiudicarne adeguate condizioni di vita. Inoltre, il comportamento di un tossicodipendente muta in base alle fasi: La fase di assunzione della droga in cui la persona si sente in estasi, invincibile e rilassata E la fase di astinenza in cui il tossicodipendente sente l’estremo bisogno fisico e mentale di assumere una dose e comincia a provare sofferenza. La persona in astinenza si sente in ansia, può andare in crisi se non ha le droghe a portata di mano o se ha difficoltà nel reperirle, può cominciare a sudare molto e il battito cardiaco può accelerare considerevolmente. Questi sintomi hanno chiaramente un impatto sul comportamento e sulla personalità della persona: sbalzi d’umore, momenti di iperattività seguiti da momenti di apatia, sonnolenza, calo dell’appetito, irritabilità… Conseguenze del consumo di droga Queste situazioni hanno chiaramente un grande impatto sullo stile di vita della persona e possono portare a: Problemi sul posto di lavoro Disoccupazione Cattiva gestione delle finanze Indebitamento Mancanza di cura personale e sanitaria Isolamento sociale Rottura dei rapporti con amici e parenti Mancanza di interessi Scarsa autonomia Disturbi del sonno Incapacità nel prendere decisioni ponderate Depressione Violenza Avvicinamento negativo con altri tossicodipendenti Si riscontrano però diversità nei comportamenti a seconda del tipo di droga usata. Ci sono infatti differenze di personalità individuali tra i farmaci che vengono utilizzati. Per esempio chi fa uso di eroina tende ad essere fortemente emotivo a tal punto da rifugiarsi nuovamente nella droga per smettere di provare sofferenza, mentre il tossico dipendete da cocaina tende ad essere altamente irritabile e muore dalla voglia di cercare subito un’altra dose appena entra nella fase di astinenza. Quali sintomi prova un tossicodipendente? La tossicodipendenza è una vera e propria malattia che peggiora nel tempo e che genera dipendenza in chi ne è affetto. Che la colpa sia attribuita ad abuso di alcool, droghe o farmaci i sintomi di un tossicodipendente sono generalmente i seguenti: Occhi rossi Sguardo vitreo Occhiaie e stanchezza dovuti a deprivazione e/o disturbi del sonno Drastica diminuzione del peso corporeo Guance incavate Nausea Sonnolenza Sensazione di prurito Vomito Intossicazione E questi sono solo i sintomi fisici, quelli visibili. Esistono infatti altri sintomi di natura comportamentale e psicologica: Allucinazioni Aggressività Ansia Apatia Desiderio di isolarsi Depressione Nevrosi Psicosi Sbalzi d’umore E questi sono solo alcuni dei sintomi che possono coesistere e peggiorare nel tempo. Per questo motivo è fondamentale che la persona tossicodipendente sia seguita da centri di assistenza specialistici e che riceva il giusto supporto per uscirne per tornare a vivere meglio. In questo modo migliorerà la sua qualità di vita e quella di chi gli sta attorno. Volete saperne di più sulla tossicodipendenza? Se ti interessa l’ambito della tossicodipendenza potresti dare un’occhiata ai master online di Euroinnova. Questo leader della formazione a distanza propone infatti un’ampia gamma di corsi di formazione (non solo in ambito di Medicina e Salute) tra cui potrai scegliere. Potrai ad esempio iscriverti e seguire un master in trattamento e tecniche di disintossicazione. In questo corso, analizzerai i sintomi, i comportamenti e le caratteristiche dei vari tipi di tossicodipendenze e scoprirai quali sono le modalità a disposizione per aiutare un tossicodipendente ad alleviare i sintomi e a farlo intraprendere un percorso per tornare pulito e sobrio. Come aiutare un tossicodipendente a ridurre i sintomi? Tuttavia, aiutare un tossicodipendente a stare meglio e quindi a ridurre i sintomi che poi lo porteranno verso un percorso di sobrietà può essere un’azione per niente banale. Le droghe creano dipendenza ed è complesso interrompere una dipendenza, senza contare che farlo in maniera improvvisa è quasi peggio. Per questo motivo è necessario che un tossicodipendente abbia il supporto di: Famigliari e amici Centri per tossicodipendenti Comunità di recupero Psicologi Assistenza tramite terapie di gruppo Percorsi di riabilitazione e di reinserimento sociale Medico di fiducia I tossicodipendenti devono quindi essere sempre seguiti per evitare che ricadano nei vecchi schemi e nelle vecchie abitudini, soprattutto quando c’è un abuso di droghe pesanti come l’uso di eroina. Oltre a questo non bisogna mai sottovalutare né lasciare solo un ex-tossicodipendente: è fondamentale che questa persona venga sempre seguita, anche chi ne è uscito, perché la maggior parte di coloro che hanno sofferto di tossicodipendenza possono avere una ricaduta in particolare nei primi anni dopo aver cominciato o concluso un percorso di disintossicazione. I centri di assistenza mettono a punto non solo dei programmi di recupero per coloro che soffrono attualmente di una dipendenza da droghe, ma anche programmi di controllo continuo per coloro che ne sono usciti da poco o da molto tempo. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Medicina e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER ASSISTENZA INFERMIERISTICA COMPLETA MASTER LASER: Master Laserologia. Tecnologia Laser in Medicina, Chirugia e Odontoiatria. ...

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Cosa si fa durante la terapia del dolore? 

Cosa si fa durante la terapia del dolore? 

La terapia del dolore o terapia antalgica consiste nel riconoscere e trattare qualsiasi forma di dolore di tipo cronico, in modo da poter migliorare la qualità della vita del paziente. La medicina del dolore si basa su diversi classe di farmaci che possono variare in base all’origine, alla natura e all’intensità del dolore. Oltre a quella farmacologica, troviamo la terapia fisica e riabilitativa, quella interventistica e quella psicologica. Prima di tutto, occorre stabilire la sintomatologia dolorosa del paziente, per capire da cosa deriva. In generale, si definisce il dolore come un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, dividendolo in tre tipi diversi: cronico, acuto e da procedura Che cos'è il dolore cronico e come influisce su una persona? Quello cronico persiste nel tempo e può risultare debilitante per il paziente, al punto da interferire con la sua vita quotidiana. Il dolore cronico può causare danni sociali ed economici ai pazienti, in quanto possono ritrovarsi impossibilitati a svolgere attività lavorative, hobby o magari anche solo una semplice passeggiata all’aperto. I dolori di tipo cronico vengono attribuiti a tumori, a neuropatologie o a patologie degenerative di vario tipo. In alcuni casi infatti, la medicina del dolore si configura in cure palliative per alleviare la sofferenza di un paziente, anche quando nella fase terminale di un tumore, per il quale ormai non c’è più niente da fare. Si tratta quindi di un argomento molto sensibile in campo medico, in quanto coinvolge anche la sfera emotiva di un paziente e della sua famiglia. Ci sono operatori sanitari specializzati con master in cure palliative e terapie del dolore. Le varie categorie della terapia del dolore La terapia farmacologica è la terapia più comune, in quanto ci sono diverse tipologie di farmaci che si possono somministrare al paziente, in modo da cercare di alleviare il dolore. Tra questi troviamo gli analgesici, gli anticonvulsivanti e gli antidepressivi. Ai farmaci analgesici si aggiungono spesso i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) che vengono usati solo quando il dolore è di grado lieve o moderato. Gli oppioidi Gli analgesici oppioidi invece si somministrano quando il dolore è moderato o grave. Chiaramente, questa terapia basata sui farmaci può avere degli effetti collaterali causati dagli stessi, ma si rivela comunque indispensabile per il dolore cronico. Farmaci cannabinoidi Per la terapia del dolore sono previsti in alcuni casi anche i farmaci cannabinoidi. L’uso terapeutico della marijuana viene strettamente regolamentata e solitamente si ricorre a questo metodo solo quando altri farmaci si sono rivelati inefficaci, o magari non riescono più a tenere sotto controllo il dolore cronico del paziente. Antidepressivi Per quanto riguarda gli antidepressivi, questi possono essere impiegati nella terapia del dolore, quando questo è neuropatico. Allo stesso modo, per i dolori neuropatici si possono usare gli anticonvulsivanti. Terapia fisica Passando alla terapia fisica, questa può essere fatta in combinazione con quella farmacologica, in modo da permettere al paziente di alleviare il dolore anche attraverso degli esercizi fisici o dei massaggi. Solitamente, gli esercizi più consigliati implicano l’allungamento e la mobilizzazione articolare, mentre in alcuni casi si ricorre anche ad esercizi per rafforzare la muscolatura. In generale, la terapia fisica si consiglia solo quando il dolore cronico interessa un arto o una parte del corpo in particolare. Oltre alla terapia fisica, a quella farmacologica si associano spesso le terapie occupazionali e quelle cognitivo-comportamentali. Questo perché un paziente con un dolore cronico può avere grandi difficoltà a svolgere le attività quotidiane. La terapia occupazionale quindi può migliorare le capacità di un individuo, per permettergli di tornare ad una vita senza troppi impedimenti. Nella terapia occupazionale si insegnano al paziente delle tecniche per gestire il dolore, oppure si può fare uso di dispositivi di assistenza. Lo smart working si è rivelata una buona soluzione per molte persone con dolori cronici, in quanto possono svolgere il proprio impiego senza doversi sforzare di uscire di casa. Gestire il dolore in un ambiente familiare come la propria abitazione è molto più semplice che farlo in un ufficio. L'importanza della salute mentale nel dolore cronico Dato che il dolore cronico può affliggere negativamente anche l’emotività di una persona, la terapia cognitivo-comportamentale si rivela fondamentale. Non è raro che un paziente con un dolore cronico cada in depressione, per questo uno psicologo può rivelarsi molto utile. Il pensiero positivo, la capacità di gestire del dolore attraverso diverse strategie, può portare anche a una riduzione dello stesso. D’altronde, la mente umana influisce tantissimo sul corpo, quindi un paziente che si fissa sul dolore non farà altro che farlo aumentare. Va detto che le reazioni al dolore cronico e alle conseguenti terapie possono variare da individuo a individuo, per questo il medico o gli esperti del campo devono sempre considerare il carattere della persona, la patologia che ha scatenato il dolore cronico e la metodologia da seguire per alleviarlo. 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Introduzione al bypass gastrico

Introduzione al bypass gastrico

Il bypass gastrico è una procedura chirurgica innovativa e efficace utilizzata per trattare l'obesità severa, offrendo ai pazienti una soluzione per la gestione del peso quando altri metodi non hanno avuto successo. Questa tecnica combina restrizione dello stomaco e modificazioni intestinali per ridurre l'assorbimento dei nutrienti, facilitando una perdita di peso significativa nel lungo termine. Durante l'intervento, il chirurgo crea una piccola tasca nello stomaco superiore, limitando la quantità di cibo che il paziente può ingerire Il bypass gastrico rappresenta una scelta importante per coloro che lottano con l'obesità e le sue conseguenze. Questa procedura non è solo un intervento chirurgico, ma un cambiamento radicale nello stile di vita dei pazienti, richiedendo impegno a lungo termine per adottare una dieta equilibrata e mantenere un'attività fisica regolare. È fondamentale che i candidati siano adeguatamente informati sui rischi e sui benefici dell'intervento, nonché sulle necessità di monitoraggio post-operatorio per evitare complicazioni e garantire risultati ottimali nel tempo. Stai cercando un corso in nutrizione che ti insegni tutto sulla gestione del peso? Dai un’occhiata al corso online di Nutrizione Sportiva di Euroinnova. Obiettivi dell'intervento Gli obiettivi principali dell'intervento di bypass gastrico sono molteplici e mirano principalmente a migliorare la salute e la qualità della vita dei pazienti affetti da obesità grave: Perdita di peso significativa: Il bypass gastrico è progettato per promuovere una perdita di peso significativa nel lungo termine. Riducendo la dimensione dello stomaco e modificando il percorso del cibo nell'intestino tenue, l'intervento limita l'assunzione calorica e l'assorbimento dei nutrienti. Miglioramento delle condizioni di salute: L'intervento mira a migliorare o risolvere le condizioni di salute associate all'obesità, come il diabete di tipo 2, l'ipertensione arteriosa, le apnee notturne e altri problemi metabolici. Riduzione dei rischi di malattie cardiovascolari: L'obesità è un fattore di rischio significativo per le malattie cardiache e altre patologie vascolari. Perdendo peso attraverso il bypass gastrico, i pazienti possono ridurre notevolmente questi rischi, migliorando la salute del cuore e del sistema circolatorio. Miglioramento della qualità della vita: La perdita di peso e il miglioramento delle condizioni di salute hanno un impatto positivo sulla qualità della vita complessiva dei pazienti. Molto spesso, si osserva un aumento dell'energia, della mobilità fisica, della fiducia in sé stessi e dell'autostima dopo l'intervento. Riduzione del rischio di morte precoce: L'obesità è associata a un rischio aumentato di mortalità precoce. Riducendo il peso corporeo e migliorando la salute generale, il bypass gastrico aiuta a diminuire significativamente questo rischio, consentendo ai pazienti di vivere una vita più lunga e più sana. Per saperne di più sui meccanismi metabolici, è possibile esplorare l'articolo su Metabolismo Basale. Chi può sottoporsi all’intervento? Il bypass gastrico è un intervento chirurgico indicato per individui con obesità severa che non hanno avuto successo con altri metodi di perdita di peso, come diete e esercizio fisico. I candidati ideali per questo intervento sono generalmente persone con un Indice di Massa Corporea (BMI) superiore a 40, o superiore a 35 con gravi condizioni di salute correlate all'obesità, come il diabete di tipo 2 o l'ipertensione. È essenziale che i pazienti siano fisicamente e mentalmente preparati per l'intervento, in grado di comprendere i rischi e i benefici dell'operazione, nonché impegnati a seguire le raccomandazioni post-operatorie, che includono cambiamenti significativi nello stile di vita per sostenere la perdita di peso a lungo termine. L'intervento di bypass gastrico è particolarmente indicato per coloro che hanno già tentato metodi non chirurgici senza successo e che presentano condizioni di salute gravi correlate all'obesità. È importante che i candidati siano adeguatamente valutati da un team multidisciplinare che può includere endocrinologi, nutrizionisti, psicologi e chirurghi bariatrici, al fine di determinare se l'intervento è appropriato per le loro specifiche condizioni e necessità. Una valutazione completa considererà non solo l'indice di massa corporea, ma anche la storia medica complessiva del paziente e la sua capacità di adattarsi a cambiamenti significativi nello stile di vita post-operatorio. Come avviene l’intervento di by-pass? L'intervento di bypass gastrico è un procedimento chirurgico complesso utilizzato per trattare l'obesità severa. Di solito viene eseguito utilizzando tecniche laparoscopiche, che sono meno invasive rispetto alla chirurgia aperta tradizionale: Preparazione del paziente: Prima dell'intervento, il paziente viene sottoposto a una serie di test e visite mediche per valutare la sua idoneità all'intervento e per pianificare il trattamento personalizzato. Anestesia: Una volta che il paziente è pronto per l'intervento, viene somministrata l'anestesia generale per garantire che il paziente sia completamente addormentato e non senta dolore durante l'operazione. Accesso chirurgico: Il chirurgo effettua diverse incisioni piccole (generalmente da 4 a 6) nell'addome del paziente. Creazione della tasca gastrica: Il chirurgo inizia creando una piccola tasca nello stomaco superiore utilizzando agraffature, un dispositivo di sutura o, in alcuni casi, un anello regolabile. Bypass intestinale: Successivamente, il chirurgo ricollega una parte dell'intestino tenue alla nuova tasca gastrica. Chiusura e recupero: Una volta completato il bypass e verificata l'integrità delle suture e delle connessioni, il chirurgo rimuove gli strumenti, chiude le incisioni con punti di sutura o nastro chirurgico e copre le ferite con un bendaggio. Monitoraggio post-operatorio: Dopo l'intervento, è essenziale un monitoraggio regolare da parte del team medico per valutare la ripresa del paziente e identificare tempestivamente eventuali complicazioni. Benefici dopo aver usato il bypass gastrico I benefici dopo aver utilizzato il bypass gastrico sono significativi. Innanzitutto, i pazienti sperimentano una perdita di peso considerevole nel corso dei mesi successivi all'intervento. Questa perdita di peso non solo migliora l'aspetto fisico, ma può anche portare a miglioramenti significativi nella salute generale, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari, migliorando il controllo del diabete di tipo 2 e riducendo la pressione sanguigna. Inoltre, molti pazienti segnalano un aumento dell'energia e della mobilità fisica, nonché un miglioramento dell'autostima e della qualità della vita complessiva. Oltre alla perdita di peso, il bypass gastrico può contribuire a una remissione completa o parziale di condizioni mediche associate all'obesità, come l'apnea del sonno e le malattie articolari. Questo intervento offre un cambiamento radicale nello stile di vita, incoraggiando i pazienti a adottare abitudini alimentari più sane e a impegnarsi in attività fisiche regolari. È importante sottolineare che i benefici a lungo termine dipendono dall'impegno del paziente nel seguire le raccomandazioni mediche e nel mantenere uno stile di vita equilibrato, ma il bypass gastrico può fornire una solida base per un futuro più sano e più attivo. Per ulteriori consigli su cosa mangiare con il fegato grasso, consulta l’articolo cosa mangiare con il fegato grasso. Effetti collaterali e rischi Il bypass gastrico, pur offrendo benefici significativi nella gestione dell'obesità, comporta anche rischi e potenziali effetti collaterali che è importante considerare attentamente: Dumping syndrome: Questo è uno degli effetti collaterali più comuni del bypass gastrico. Si verifica quando il cibo passa troppo rapidamente dalla tasca gastrica nella parte inferiore dell'intestino tenue. Complicanze chirurgiche: Come qualsiasi procedura chirurgica, il bypass gastrico comporta rischi di complicanze durante l'intervento o nel periodo post-operatorio. Ulteriori interventi chirurgici: In alcuni casi, possono essere necessari ulteriori interventi chirurgici a causa di complicazioni post-operatorie, come ulcere, ostruzioni intestinali o perdita eccessiva di peso. Problemi gastrointestinali a lungo termine: Alcuni pazienti possono sviluppare problemi gastrointestinali a lungo termine, come ulcere peptiche, calcoli biliari, stenosi intestinale o rigurgito acido. Rischi di coaguli di sangue: L'immobilità post-operatoria aumenta il rischio di sviluppare coaguli di sangue nelle gambe (trombosi venosa profonda), che possono spostarsi ai polmoni (embolia polmonare), rappresentando una grave minaccia per la salute. Il bypass gastrico è una procedura chirurgica utilizzata per trattare l'obesità grave e le condizioni correlate. È progettato per limitare l'assorbimento dei nutrienti e la quantità di cibo che il paziente può consumare, promuovendo così una significativa perdita di peso. Questo intervento non solo mira alla perdita di peso, ma può anche migliorare le condizioni di salute associate all'obesità, come il diabete di tipo 2 e l'ipertensione. Il bypass gastrico è una procedura efficace per il trattamento dell'obesità grave e delle sue comorbidità. Sebbene comporti rischi e richieda un impegno significativo per il cambiamento dello stile di vita, i benefici a lungo termine superano spesso i rischi associati. È fondamentale che i potenziali candidati discutano a fondo Consulta l’offerta formativa del master online in nutrizione di Euroinnova! Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Medicina e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! ...

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Affrontare la gastroenterite

Affrontare la gastroenterite

La gastroenterite è un'infiammazione del tratto gastrointestinale che può causare sintomi come: diarrea, vomito, dolore addominale, cramp. È comunemente causata da infezioni virali, batteriche o parassitarie. Affrontare la gastroenterite richiede una gestione attenta della dieta, dell'idratazione e dell'igiene. Stai cercando una formazione in nutrizione ma non sai da che parte guardare? Prova a consultare l’offerta formativa del master in nutrizione e dietetica di Euroinnova: il corso si tiene completamente online ed è tenuto da insegnanti esperti e preparati. Cosa mangiare Durante un episodio di gastroenterite, è importante seguire una dieta che sia delicata per lo stomaco e che aiuti a ristabilire la funzione intestinale. Qui di seguito alcuni cibi consigliati: Alimenti a basso contenuto di fibre Gli alimenti a basso contenuto di fibre sono più facili da digerire e possono aiutare a ridurre i sintomi: Riso bianco: facile da digerire e può aiutare a solidificare le feci. Banane: ricche di potassio, aiutano a sostituire gli elettroliti persi con la diarrea e il vomito. Mele cotte o sbucciate: le mele cotte o senza buccia sono più facili da digerire rispetto a quelle crude. Patate bollite: senza burro o spezie, sono un'opzione equilibrata per lo stomaco. Pane tostato: preferibilmente bianco e senza condimenti. Proteine magre Le proteine sono essenziali per il recupero, ma è importante scegliere fonti che siano facili da digerire: Petto di pollo bollito o grigliato: da consumare senza pelle e senza spezie. Pesce bianco: come il merluzzo, cucinato al vapore o al forno senza condimenti. Tofu: può essere un'ottima opzione per i vegetariani, cucinato in modo semplice. Alimenti ricchi di probiotici I probiotici aiutano a ripristinare la flora intestinale. Alcuni alimenti ricchi di probiotici comprendono: Yogurt naturale: senza zuccheri aggiunti. Kefir: una bevanda a base di latte fermentato. Miso: una pasta di soia fermentata, utilizzata per le zuppe. Leggi anche il nostro articolo su cosa mangiare per depurare il fegato grasso? Cosa bere Mantenere una buona idratazione è fondamentale durante la gastroenterite, poiché il corpo perde molti liquidi attraverso la diarrea e il vomito. Ecco cosa è consigliato bere: Acqua L'acqua è la scelta migliore per rimanere idratati. Bevi piccoli sorsi frequenti per evitare di sovraccaricare lo stomaco. Soluzioni reidratanti Le soluzioni reidratanti contengono una miscela equilibrata di sali ed elettroliti che aiutano a sostituire ciò che è stato perso. Possono essere acquistate in farmacia o preparate a casa. Tè alle erbe Alcuni tè alle erbe possono aiutare a lenire lo stomaco: Tè allo zenzero: conosciuto per le sue proprietà antinfiammatorie e antinausea. Tè alla camomilla: aiuta a ridurre l'infiammazione e a calmare lo stomaco. Brodo chiaro Il brodo, come quello di pollo o di verdure, può fornire nutrienti e liquidi senza irritare ulteriormente lo stomaco. Cosa evitare Ci sono alcuni alimenti e bevande che dovrebbero essere evitati durante un episodio di gastroenterite perché possono peggiorare i sintomi: Alimenti grassi e fritti Latticini Alimenti piccanti e acidi Bevande zuccherate e gassate Alcol e caffeina Scopri tutti i master e i corsi online proposti da Euroinnova per la categoria medicina e salute: troverai il corso che fa al caso tuo! Quali rimedi e farmaci puoi prendere? Oltre ai cambiamenti nella dieta, alcuni rimedi naturali possono aiutare a gestire i sintomi: Zenzero: può essere consumato come tè o in capsule per aiutare a ridurre la nausea. Menta piperita: sotto forma di tè o olio essenziale (diluito in acqua), può aiutare a lenire il tratto gastrointestinale. Aceto di mele: una piccola quantità diluita in acqua può aiutare a equilibrare il pH dello stomaco e alleviare i sintomi. Alcuni farmaci da banco possono aiutare a ridurre i sintomi della gastroenterite: Antidiarroici: farmaci come la loperamide (Imodium) possono essere utili per ridurre la frequenza della diarrea. Antiemetici: farmaci come la meclizina (Bonine) possono aiutare a ridurre la nausea e il vomito. Antispasmodici: farmaci come il butilscopolamina (Buscopan) possono aiutare a ridurre i crampi addominali. In alcuni casi, potrebbe essere necessario assumere farmaci prescritti da un medico: Antibiotici: se la gastroenterite è causata da un'infezione batterica, possono essere necessari antibiotici specifici. Probiotici: in alcuni casi, possono essere prescritti probiotici per aiutare a ripristinare la flora intestinale. Se ti appassiona l’ambito della salute, una formazione specifica potrebbe fare al caso tuo: dai un’occhiata al piano di studi del master in assistenza infermieristica completa. Consigli di igiene per evitare la gastroenterite Prevenire la gastroenterite è spesso possibile con alcune semplici misure di igiene: Lavarsi le mani Lavarsi le mani frequentemente è una delle migliori difese contro la gastroenterite. Usa sapone e acqua calda, strofinando le mani per almeno 20 secondi, soprattutto: Dopo aver usato il bagno Prima di mangiare o preparare cibo Dopo aver cambiato i pannolini Dopo aver toccato animali Igiene alimentare Seguire buone pratiche igieniche nella preparazione degli alimenti può prevenire la contaminazione: Lavare accuratamente frutta e verdura. Cucinare carne, pollame e pesce alla temperatura adeguata per uccidere eventuali batteri. Evitare il consumo di acqua non trattata o cibo da fonti non affidabili. Conservare il cibo a temperature adeguate per prevenire la crescita batterica. Igiene domestica Mantenere la casa pulita può ridurre il rischio di trasmissione di agenti patogeni: Disinfettare regolarmente le superfici, in particolare in cucina e in bagno. Utilizzare prodotti disinfettanti su maniglie, interruttori della luce e altre superfici frequentemente toccate. Lavare i vestiti e la biancheria contaminati ad alta temperatura. Vaccinazioni Per alcune cause di gastroenterite, come il rotavirus nei bambini, esistono vaccini che possono prevenire l'infezione. Evitare il contatto con persone infette Se qualcuno in casa o al lavoro ha la gastroenterite, è importante limitare il contatto per prevenire la diffusione dell'infezione. Assicurarsi che la persona malata abbia accesso a una buona igiene e che le superfici siano regolarmente disinfettate. Educazione e consapevolezza Essere consapevoli delle modalità di trasmissione della gastroenterite e delle pratiche di prevenzione può aiutare a ridurre il rischio. Educare i bambini e i membri della famiglia sulle buone pratiche igieniche è fondamentale per prevenire la diffusione dell'infezione. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Medicina e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER IN TRANSPORTO ED EMERGENZE SANITARIE: Master in Trasporto ed Emergenze Sanitarie MASTER LASER: Master Laserologia. Tecnologia Laser in Medicina, Chirugia e Odontoiatria. ...

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Cure primarie: cosa sono 

Cure primarie: cosa sono 

Le cure primarie rappresentano un pilastro fondamentale nei sistemi sanitari di tutto il mondo. Queste forme di assistenza medica svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della salute e nel trattamento delle malattie, offrendo un punto di accesso essenziale ai servizi sanitari per individui di tutte le età e condizioni.   Le cure primarie sono fornite da un'ampia gamma di professionisti sanitari qualificati che lavorano insieme per fornire cure preventive, diagnostiche e di gestione delle malattie, come ad esempio:  Medici di medicina generale  Alcuni specialisti come pediatri, ginecologi e geriatri  Infermieri  Operatori sanitari  Questi sono solo alcuni degli operatori sanitari coinvolti nella fornitura delle cure primarie. Altri professionisti sanitari, come gli psicologi, i nutrizionisti, i fisioterapisti e i lavoratori sociali, possono anche essere coinvolti nella cura dei pazienti all'interno del contesto delle cure primarie.  Se vuoi lavorare o avere una formazione del settore potrebbe interessarti sapere quali tipi di professioni sanitarie esistono. Una volta scoperto puoi decidere se scegliere un Master online in medicina suddiviso per specializzazione o se scegliere un Master Online in Trasporto ed Emergenze Sanitarie se prediligi l’ambito della Medicina d’Urgenza. A te la scelta!  Cosa si intende per cure primarie?  Le cure primarie rappresentano il primo livello di assistenza sanitaria fornita alle persone e alle comunità in un determinato contesto. Questi servizi sono generalmente accessibili senza bisogno di un rinvio da parte di un medico specialista e fungono da punto di accesso primario ai servizi sanitari per la maggior parte delle persone. Le cure primarie si concentrano sulla promozione della salute, sulla prevenzione delle malattie, sulla gestione delle condizioni croniche e sulla fornitura di cure preventive e di base.  Inoltre, le cure primarie sono spesso responsabili della gestione delle cure a lungo termine per pazienti con condizioni croniche, coordinando la cura tra diversi professionisti sanitari e servizi. Questo approccio globale alla salute mira a migliorare l'accesso ai servizi sanitari, ridurre le disuguaglianze nella salute e promuovere risultati migliori per i pazienti e le comunità.  Le caratteristiche essenziali delle cure primarie  Le cure primarie sono caratterizzate da una serie di attributi chiave che le distinguono da altri livelli di assistenza sanitaria. Alcune delle caratteristiche essenziali delle cure primarie includono:  Accessibilità: Le cure primarie devono essere facilmente accessibili a tutti, indipendentemente dalla loro posizione geografica, status socioeconomico o altre barriere. Ciò significa che i servizi dovrebbero essere situati vicino alle comunità e dovrebbero essere economicamente accessibili per tutti. Continuità: Le cure primarie sono responsabili della fornitura di cure continue e coordinate nel tempo, garantendo che i pazienti ricevano un trattamento completo e personalizzato per le loro esigenze di salute.  Completezza: I servizi di cure primarie dovrebbero essere in grado di fornire una vasta gamma di servizi sanitari di base, inclusi il monitoraggio della salute, la diagnosi e il trattamento delle malattie, la gestione delle condizioni croniche e la promozione della salute e del benessere.  Globalità: Le cure primarie dovrebbero tenere conto non solo dei sintomi fisici dei pazienti, ma anche dei loro bisogni emotivi, sociali e psicologici. Ciò può includere la valutazione dei determinanti sociali della salute e il coinvolgimento attivo dei pazienti nel processo decisionale riguardante la propria salute.  Tipi di cure primarie  Esistono diverse tipologie di cure primarie che possono in base alle esigenze specifiche delle comunità e dei pazienti. Alcuni dei tipi più comuni di cure primarie includono:  Medicina di famiglia: Questo tipo di cure primarie è fornito da medici di famiglia o medici di medicina generale (G) che si occupano di una vasta gamma di problemi di salute, fornendo cure preventive, diagnostiche e di gestione delle malattie.  Pediatria: La pediatria è un ramo della medicina che si concentra sulla salute e sul benessere dei bambini e degli adolescenti. I pediatri forniscono cure preventive, monitoraggio della crescita e sviluppo, diagnosi e trattamento delle malattie infantili e supporto per le famiglie.  Ginecologia e ostetricia: Questo ramo della medicina si occupa della salute riproduttiva delle donne, compresa la gestione della gravidanza, il controllo delle nascite, le malattie ginecologiche e le cure preventive.  Medicina interna: I medici internisti si occupano della diagnosi, della gestione e della prevenzione delle malattie negli adulti. Forniscono cure complete per una vasta gamma di problemi di salute, compresi i disturbi cronici e le condizioni complesse.  Medicina geriatrica: Questo tipo di cure primarie si concentra sulla salute e sul benessere degli anziani, inclusi il management delle condizioni croniche, la prevenzione delle cadute, la gestione dei farmaci e il supporto per la qualità della vita.  Importanza delle cure primarie nella sanità  Le cure primarie svolgono un ruolo critico nella promozione della salute pubblica e nel miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari per tutti. Esse offrono numerosi benefici sia per i pazienti che per le comunità, tra cui:  Prevenzione delle malattie: Le cure primarie si concentrano sulla promozione della salute e sulla prevenzione delle malattie attraverso l'adozione di stili di vita sani, la vaccinazione, lo screening per le malattie e altre iniziative preventive.  Gestione delle malattie croniche: Le cure primarie sono essenziali per la gestione delle malattie croniche come il diabete, le malattie cardiache e le malattie respiratorie, fornendo monitoraggio regolare, trattamento appropriato e supporto per la gestione a lungo termine delle condizioni.  Accesso equo ai servizi sanitari: Le cure primarie possono contribuire a ridurre le disuguaglianze nella salute garantendo che tutti abbiano accesso a servizi sanitari di qualità, indipendentemente dal loro status socio-economico, razza, etnia o altre caratteristiche.  Costi ridotti: Gli studi dimostrano che i sistemi sanitari basati sulle cure primarie sono associati a costi più bassi, minori ricoveri ospedalieri e una migliore gestione delle risorse sanitarie complessive.  Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Medicina e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! 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Rimanere aggiornati nel settore medico non è facile. Le novità in campo medico sono, fortunatamente, quotidiane. Ecco perché è fondamentale trovare un luogo dove poter rimanere al passo con gli ultimi sviluppi in salute mentale , in medicina e tecnologia sanitaria , o persino in medicina alternativa e complementare . Ma tu l'hai già trovato! Resti con i nostri articoli di medicina per essere aggiornato/a nel settore? Andiamo! La medicina estetica è una delle branche mediche che progredisce di più. Le ricerche e cambiamenti in medicina estetica sono costanti, quindi è essenziale leggere e informarsi regolarmente se non si vuole restare indietro. Non perderti le ultime news in medicina estetica con Euroinnova! Ti terremo informato/a sugli avanzamenti in procedimenti non chirurgici, tecnologie all'avanguardia e approcci per migliorare l'aspetto e il benessere. Dai trattamenti di ringiovanimento del viso alle tecniche per scolpire il corpo, trova tutto nei nostri articoli sulla medicina ! Sei interessato/a al settore pediatrico? Sei pediatra , hai figli/e o semplicemente ti piace essere informato/a sulle novità in pediatria ? Allora, questo potrebbe interessarti... Ti forniremo informazioni chiave sugli sviluppi nella cura dei bambini, sui trattamenti pediatrici e sugli approcci per promuovere la salute e lo sviluppo dei bambini. Qui troverai articoli che spaziano dalla prevenzione delle malattie infantili all'assistenza completa dei problemi medici. Informazioni preziose per capire come la pediatria sta evolvendo giorno dopo giorno!

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