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Ecomappa: Definizione, creazione e utilizzi pratici

Ecomappa: Definizione, creazione e utilizzi pratici

L'ecomappa è uno strumento utile per comprendere e rappresentare le dinamiche delle relazioni sociali e familiari di una persona. In questo articolo esploreremo cosa sia un'ecomappa, come crearla, e come può essere utilizzata in vari contesti, offrendo anche esempi pratici per facilitarne la comprensione e l'interpretazione. Che cos'è un'ecomappa? Un'ecomappa è un diagramma utilizzato per rappresentare visivamente le connessioni tra un individuo, o una famiglia, e l'ambiente sociale che lo circonda. Questo strumento è particolarmente utile in ambito clinico, sociale e psicoterapeutico, dove viene impiegato per valutare le relazioni che un individuo ha con il proprio contesto familiare, sociale e culturale. L'ecomappa consente di identificare non solo le relazioni personali, ma anche quelle professionali, sociali e di supporto che possono influenzare la qualità della vita e il benessere di una persona. L'ecomappa si differenzia dalla genogramma, in quanto si concentra principalmente sugli aspetti relazionali e ambientali, piuttosto che sugli alberi genealogici e le connessioni familiari. Questo strumento è particolarmente utile per identificare fasi del modello grow legate alla situazione attuale di una persona, permettendo di visualizzare in che modo vari fattori sociali e relazionali possano influire sul suo percorso di crescita. Come si crea un'ecomappa: Passaggi e strumenti Creare un'ecomappa è un processo che può essere eseguito sia manualmente che con l'aiuto di strumenti digitali. Ecco i passaggi principali: Identificare il soggetto: Il primo passo nella creazione di un'ecomappa è identificare la persona o la famiglia che sarà al centro della rappresentazione. Questo soggetto sarà posizionato al centro del diagramma. Mappare le connessioni: Successivamente, si tracciano linee di connessione tra il soggetto e gli altri attori sociali o contesti rilevanti. Le connessioni possono includere membri della famiglia, amici, colleghi di lavoro, istituzioni come la scuola o il sistema sanitario. Ogni relazione dovrebbe essere categorizzata in termini di intensità e qualità, e può includere fattori come il sostegno emotivo, il conflitto o l'influenza positiva/negativa. Utilizzare simboli e linee: Le linee disegnate tra il soggetto e le altre entità possono variare in spessore, colore e tipologia (linea continua o tratteggiata), in base alla natura della relazione. I simboli possono rappresentare persone, gruppi o istituzioni che hanno un ruolo importante nella vita del soggetto. Interpretare la situazione attuale: La mappatura consente di visualizzare rapidamente quali relazioni sono forti e di supporto e quali possono presentare sfide. È anche possibile identificare goal obiettivi o aree che richiedono interventi, come le tecniche di coaching per migliorare determinate dinamiche. Strumenti digitali, come software per la programmazione neuro linguistica o applicazioni specializzate per il coaching, possono essere utilizzati per creare e modificare ecomappe, facilitando il lavoro di analisi. Utilizzi dell'ecomappa nel contesto sociale e clinico L'ecomappa ha diversi utilizzi nei contesti clinici e sociali. In particolare, viene spesso impiegata da terapeuti familiari, assistenti sociali e coach professionisti per valutare il contesto in cui un individuo o una famiglia vive e interagisce. Ecco alcuni dei principali utilizzi: Valutazione delle risorse familiari: Un'ecomappa può evidenziare le risorse e le connessioni che una famiglia ha a disposizione, come il supporto da parte di amici, colleghi o membri della comunità. Identificazione delle dinamiche di supporto e conflitto: Le linee disegnate nell'ecomappa possono mostrare dove esistono relazioni di sostegno o conflittuali. Ad esempio, in una sessione di coaching, l'ecomappa può aiutare a identificare come un individuo interagisce con il proprio contesto sociale e se ci sono aree che necessitano di miglioramento. Supporto nella terapia familiare: Gli esperti che lavorano con le famiglie, come coloro che frequentano il nostro master in terapia familiare, possono utilizzare l'ecomappa per visualizzare i modelli di interazione tra i membri della famiglia e le altre figure sociali che influenzano il contesto familiare. Pianificazione di un percorso di coaching: Nel coaching, l'ecomappa può essere usata per aiutare il cliente a identificare le proprie risorse, stabilire un piano d'azione e focalizzarsi sul proprio obiettivo. Grazie a tecniche come il modello di coaching GROW, il coach può individuare le aree di intervento e monitorare i progressi del cliente nel raggiungere i propri obiettivi specifici e misurabili. Esempi pratici di ecomappe e la loro interpretazione Per comprendere meglio l'uso dell'ecomappa, esaminiamo alcuni esempi pratici. Famiglia e scuola: In questo esempio, un bambino è al centro dell'ecomappa, e le sue connessioni includono la famiglia, la scuola e altre istituzioni sociali come la parrocchia o le attività sportive. Le linee tracciate evidenziano che il bambino ha un forte legame con i genitori, ma un conflitto con alcuni compagni di scuola. Questo tipo di analisi può essere usato dai professionisti per lavorare su strategie che migliorino il contesto familiare e socioculturale scolastico. Adulti e lavoro: Un secondo esempio riguarda un adulto che si trova al centro di una fitta rete di relazioni lavorative e familiari. L'ecomappa potrebbe rivelare che ci sono conflitti con i colleghi e un supporto insufficiente da parte del partner. Questo strumento può aiutare il coach a focalizzarsi sulle domande potenti da porre per aiutare il cliente a risolvere queste situazioni. Ecomappa nel coaching: Durante un percorso di coaching, un individuo può utilizzare l'ecomappa per valutare le relazioni che lo supportano nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Ad esempio, un professionista può vedere che ha una buona rete di supporto familiare, ma poche connessioni nel mondo del lavoro. Attraverso tecniche come la fase del modello grow, il coach può lavorare con il cliente per rafforzare queste relazioni e sviluppare un piano d'azione. In conclusione, l'ecomappa è uno strumento versatile che permette di ottenere una visione completa delle relazioni sociali e delle risorse a disposizione di una persona. Attraverso una sua corretta applicazione, è possibile comprendere meglio gli aspetti per valutare il contesto sociale e familiare di un individuo e utilizzare questa comprensione per guidare interventi mirati, sia in ambito terapeutico che nel coaching. 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Disturbi dell'umore: Concetto, sintomi, cause e cura 

Disturbi dell'umore: Concetto, sintomi, cause e cura 

I disturbi dell'umore rappresentano un insieme eterogeneo di condizioni psichiatriche caratterizzate da alterazioni persistenti del tono dell'umore, che possono influenzare significativamente il funzionamento quotidiano di un individuo. Questi disturbi comprendono condizioni come il disturbo depressivo maggiore, il disturbo bipolare, il disturbo ciclotimico e il disturbo distimico. Essi si manifestano con un'alternanza di episodi depressivi, caratterizzati da una profonda tristezza, disperazione e mancanza di interesse e episodi di mania o ipomania, caratterizzati da un'elevazione dell'umore, euforia e comportamenti impulsivi. Se ti appassiona l’ambito della psicologia e se stai cerando una formazione nel settore, scopri cosa fa la psicologia clinica consultando l’offerta formativa del Master Online in Assistenza Sociale, Servizi Sociali e Parità di Genere di Euroinnova! Cosa si intende per disturbo dell'umore? Il disturbo dell'umore è una condizione psichiatrica caratterizzata da alterazioni persistenti dell'umore che influenzano significativamente il funzionamento quotidiano di un individuo. Queste alterazioni possono manifestarsi sotto forma di episodi depressivi, episodi di mania o ipomania, o fluttuazioni cicliche tra umore eutimico (normale) e episodi sintomatici. I disturbi dell'umore includono una vasta gamma di condizioni, tra cui depressione maggiore, disturbo bipolare, disturbo ciclotimico, disturbo dell'umore stagionale e altri. Queste condizioni possono avere cause multifattoriali che possono includere fattori genetici, biologici, psicologici, ambientali e sociali. Essenzialmente, un disturbo dell'umore altera il normale equilibrio emotivo di una persona, portando a cambiamenti significativi nell'umore, nell'energia, nel comportamento e nel pensiero. La diagnosi e la gestione dei disturbi dell'umore richiedono una valutazione accurata da parte di professionisti della salute mentale qualificati, come psichiatri o psicologi, e un trattamento appropriato che può includere terapia psicologica, farmaci o una combinazione di entrambi. Sintomi dei disturbi dell'umore I sintomi dei disturbi dell'umore possono variare notevolmente a seconda del tipo specifico di disturbo e dell'individuo coinvolto. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche comuni che possono essere presenti nei disturbi dell'umore: Depressione Umore persistente e grave tristezza. Perdita di interesse o piacere nelle attività precedentemente piacevoli. Cambiamenti significativi nell'appetito o nel peso. Disturbi del sonno, come insonnia o ipersonnia. Affaticamento o mancanza di energia costante. Sensazioni di colpa o inutilità e bassa autostima. Difficoltà di concentrazione o indecisione. Pensieri di morte o suicidio. Disturbo bipolare Fluttuazioni estreme dell'umore tra episodi di depressione e episodi di mania. Durante la fase maniacale, si possono osservare sintomi come eccessivo entusiasmo, energia e irritabilità, con comportamenti impulsivi o imprudenti. Durante la fase depressiva, i sintomi sono simili a quelli della depressione maggiore. Disturbo ciclotimico Fluttuazioni di umore meno estreme rispetto al disturbo bipolare, ma persistenti. Periodi di ipomania e depressione meno gravi rispetto a quelli osservati nei disturbi bipolari. Disturbo dell'umore stagionale Episodi depressivi ricorrenti che si verificano durante una particolare stagione dell'anno, solitamente in inverno, con miglioramento dei sintomi durante le stagioni più luminose. Altri disturbi dell'umore Altri disturbi dell'umore possono includere disturbi dell'umore indotti da sostanze, disturbi dell'umore dovuti a condizioni mediche, disturbi dell'umore causati da disturbi alimentari, tra gli altri. Cause dei disturbi dell’umore Le cause esatte dei disturbi dell'umore non sono completamente comprese, poiché possono essere influenzate da una combinazione complessa di fattori biologici, psicologici e ambientali. Tuttavia, ci sono alcuni elementi che possono contribuire allo sviluppo di questi disturbi: Fattori Biologici: Anomalie neurochimiche nel cervello, come un disfunzionamento del sistema serotoninergico o dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, possono influenzare l'umore e contribuire allo sviluppo di disturbi dell'umore. Fattori Genetici: Esiste una componente genetica nei disturbi dell'umore, con una maggiore probabilità di sviluppare tali disturbi se ci sono parenti di primo grado con lo stesso problema. Eventi Stressanti: Eventi stressanti significativi, come perdite personali, traumi o difficoltà nella vita, possono innescare o esacerbare i disturbi dell'umore. Condizioni Mediche: Alcune condizioni mediche, come disturbi della tiroide, malattie neurologiche o condizioni croniche, possono influenzare l'umore e aumentare il rischio di disturbi dell'umore. Abuso di Sostanze: L'abuso di sostanze come alcol, droghe illecite o farmaci può influenzare l'equilibrio chimico nel cervello e aumentare il rischio di disturbi dell'umore. Stili di Vita: Abitudini di vita poco salutari, come una dieta squilibrata, mancanza di esercizio fisico e privazione del sonno, possono avere un impatto sull'umore e contribuire ai disturbi dell'umore. Classificazione dei disturbi dell'umore I disturbi dell'umore sono classificati principalmente in due categorie principali: disturbi depressivi e disturbi bipolari. Ecco una breve panoramica di entrambe: Disturbi Depressivi Disturbo Depressivo Maggiore: Caratterizzato da episodi di depressione prolungati che includono sentimenti di tristezza, perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane, cambiamenti nell'appetito o nel sonno, stanchezza e sensazioni di inutilità o colpa. Disturbo Distimico: Una forma cronica e meno grave di depressione che comporta sintomi simili ma meno intensi rispetto al disturbo depressivo maggiore, ma che persistono per almeno due anni. Disturbi bipolari Disturbo Bipolare I: Caratterizzato da episodi di mania che possono includere euforia, irritabilità, aumento dell'energia, comportamenti impulsivi, seguiti da episodi di depressione. Gli episodi maniacali possono essere gravi e possono richiedere assistenza medica urgente. Disturbo Bipolare II: Coinvolge episodi di depressione maggiore alternati con episodi meno gravi di ipomania che non raggiungono il livello completo della mania. Cura dei disturbi dell'umore Il trattamento dei disturbi dell'umore dipende dal tipo e dalla gravità del disturbo, ma generalmente coinvolge una combinazione di terapia psicologica e farmaci. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è spesso raccomandata per aiutare le persone a identificare e modificare schemi di pensiero negativi e comportamenti disfunzionali. I farmaci antidepressivi o stabilizzatori dell'umore possono essere prescritti da un medico per gestire i sintomi. Inoltre, pratiche di auto-aiuto come l'esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata, il mantenimento di routine quotidiane, la partecipazione a gruppi di supporto e la gestione dello stress possono contribuire a migliorare il benessere emotivo. È importante consultare un professionista della salute mentale per ottenere una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato. 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Quello che non si vede sulla violenza psicologica contro le donne

Quello che non si vede sulla violenza psicologica contro le donne

La violenza psicologica è una forma di maltrattamento che colpisce l'aspetto emotivo e mentale della vittima. Nelle relazioni intime, questa forma di violenza può essere particolarmente dannosa, minando la fiducia e l'autostima della persona colpita. Questo tipo di violenza, sebbene non fisica, può avere gravi conseguenze sulla salute mentale e emotiva delle vittime. Se vuoi imparare di più e avere una formazione strutturata sull’argomento, scopri il Master in Prevenzione della Violenza di Genere proposto da Euroinnova, leader nella formazione a distanza al 100% online. Contesto della violenza psicologica sulle donne La violenza psicologica sulle donne si verifica principalmente nelle relazioni intime e domestiche. Indipendentemente da classe sociale o etnia, questa forma di violenza si manifesta attraverso dinamiche relazionali, spesso caratterizzate da controllo, manipolazione e isolamento. Le mura domestiche forniscono al perpetratore l'opportunità di esercitare controllo e manipolare emotivamente la vittima, minando la fiducia e l'autonomia. La violenza psicologica include comportamenti come controllo coercitivo, minacce, critiche costanti e manipolazione emotiva. Questi abusi spesso creano dipendenza emotiva e isolano la vittima dalla famiglia e dagli amici. La manipolazione delle dinamiche relazionali contribuisce a un ambiente insidioso in cui le vittime si sentono costantemente sotto pressione. Questo contesto sottolinea la necessità di affrontare sistematicamente il problema, aumentando la consapevolezza, fornendo supporto alle vittime e educando sulla natura dannosa di queste relazioni. Combattere la violenza psicologica richiede uno sforzo collettivo per creare ambienti relazionali sicuri e sani, permettendo a ogni individuo di vivere senza paura e manipolazione. Come riconoscere la violenza psicologica? Riconoscere la violenza psicologica è cruciale per porre fine a un ciclo dannoso. Alcuni segnali comuni includono: Isolamento: Il perpetratore può cercare di isolare la vittima dai familiari e dagli amici, creando dipendenza emotiva. Critiche costanti: Un partner che critica costantemente la vittima, minando la sua autostima e facendola sentire inadeguata. Manipolazione: L'uso di manipolazioni emotive per ottenere ciò che il perpetratore vuole, inducendo la vittima a sentirsi colpevole o responsabile. Minacce velate: Minacce velate o la creazione di un clima di paura possono essere parte della violenza psicologica. Consulta il corso Master in Prevenzione e Violenza di Genere di Euroinnova per avere una conoscenza più approfondita in materia! Maltrattamento psicologico, manipolazione e isolamento La violenza psicologica può assumere molte forme, tra cui il maltrattamento psicologico, la manipolazione e l'isolamento. Nel maltrattamento psicologico, le vittime possono subire costante umiliazione, insulti o controllo coercitivo. La manipolazione può coinvolgere tattiche ingannevoli per controllare il comportamento della vittima. L'isolamento, infine, limita i contatti sociali della vittima, rendendola più vulnerabile al controllo del partner. Effetti della violenza psicologica sulle donne La violenza psicologica sulle donne può generare effetti devastanti sia a livello emotivo che fisico. Le vittime spesso subiscono conseguenze a lungo termine che influenzano la loro salute mentale e benessere complessivo. Alcuni degli effetti più comuni includono: Danno psicologico: Le vittime di violenza psicologica spesso sviluppano disturbi d'ansia, depressione e disturbi post-traumatici da stress (PTSD). L'incessante stress emotivo può danneggiare la salute mentale a lungo termine. Isolamento sociale: La manipolazione e l'isolamento emotivo spesso portano alla perdita di contatti sociali. Le vittime si sentono intrappolate nella loro situazione e possono ritrovarsi sempre più sole, senza un sostegno esterno. Dipendenza emotiva: La costante manipolazione può creare una dipendenza emotiva dalla figura dell'abusante. Le vittime possono sviluppare una connessione tossica con l'aggressore, rendendo difficile allontanarsi dalla relazione abusiva. Problemi fisici: Lo stress cronico associato alla violenza psicologica può contribuire a problemi di salute fisica, come malattie cardiovascolari, disturbi gastrointestinali e problemi di sonno. Bassa autostima: Le critiche costanti e il controllo coercitivo minano la fiducia e l'autostima delle vittime. Ciò può influire negativamente sulla loro capacità di prendere decisioni autonome e di perseguire relazioni sane in futuro. Comportamenti autodistruttivi: Alcune vittime possono sviluppare comportamenti autodistruttivi, come l'abuso di sostanze, nel tentativo di affrontare lo stress emotivo e il dolore interiore. Difficoltà relazionali future: Le esperienze di violenza psicologica possono influenzare la capacità di stabilire relazioni sane in futuro. Le vittime potrebbero lottare con la fiducia negli altri e con la paura di essere vulnerabili. Comprendere gli effetti della violenza psicologica è fondamentale per offrire un supporto adeguato alle vittime e per promuovere la consapevolezza su questa forma insidiosa di abuso. L'importanza di chiedere aiuto Chiedere aiuto è fondamentale per interrompere il ciclo della violenza psicologica. Le vittime spesso esitano a cercare supporto per vari motivi, tra cui la paura di rappresaglie o la convinzione di non meritare aiuto. È essenziale che le donne vittime di violenza psicologica si rendano conto che chiedere aiuto è un passo coraggioso verso il recupero. La violenza psicologica sulle donne è una forma inaccettabile di maltrattamento che richiede attenzione e azione. Riconoscere i segnali, promuovere la consapevolezza e offrire supporto sono passi cruciali per affrontare questo problema diffuso. Ogni donna merita di vivere libera dalla paura e dalla manipolazione, e la società nel suo complesso ha il dovere. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di assitenza sociale, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! Master in Assistenza di Donne Vittime di Violenza di Genere ...

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Cos'è l'Assegno di Inclusione 

Cos'è l'Assegno di Inclusione 

L'Assegno di Inclusione rappresenta un sostegno economico erogato dallo Stato italiano a persone con disabilità grave che si trovano in condizioni di svantaggio economico e sociale. Questo strumento mira a favorire l'inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità, offrendo loro un supporto finanziario per affrontare le spese quotidiane e migliorare la qualità della vita. È un beneficio che mira a garantire un livello minimo di reddito per coloro che si trovano in situazioni di disagio economico e che affrontano sfide legate alla disabilità, consentendo loro di accedere a servizi e risorse che altrimenti sarebbero difficili da ottenere. L'assegno di inclusione viene erogato a coloro che presentano una disabilità grave, con un grado di invalidità superiore al 74%, come definito dalla legge italiana. La situazione economica e sociale del richiedente è altresì un fattore determinante per l'accesso a questo beneficio che viene erogato solo a coloro che si trovano in condizioni di svantaggio economico e che dimostrano di non beneficiare di altre forme di sostegno economico di importo superiore. Inoltre, è necessario essere residenti in Italia per poter beneficiare dell'Assegno di Inclusione. Scopri i corsi presenti nella Categoria Assistenza Sociale Servizi Sociali e Parità di Genere di Euroinnova! Chi ha diritto all'assegno di inclusione? Il diritto all'Assegno di Inclusione è riservato a persone residenti in Italia che presentano una disabilità grave e si trovano in condizioni di svantaggio economico e sociale. In particolare, possono beneficiare dell'Assegno di Inclusione coloro che sono in possesso del riconoscimento della disabilità con un grado di invalidità superiore al 74%, così come definito dalla legge italiana. Questo beneficio è destinato a coloro che si trovano in una situazione di vulnerabilità economica e che necessitano di un sostegno finanziario aggiuntivo per affrontare le spese quotidiane e migliorare la loro qualità della vita. È importante sottolineare che il diritto all'Assegno di Inclusione è vincolato alla presenza di una disabilità grave e alla dimostrazione di condizioni di disagio economico e sociale, secondo i criteri stabiliti dalla normativa vigente. Se ti interessa l’ambito e se stai cercando una formazione specifica in questo settore, dai un’occhiata al Master in Violenza di Genere e Assistenza alle Vittime di Euroinnova. Requisiti per l'assegno di inclusione Per poter accedere all'Assegno di Inclusione, è necessario soddisfare determinati requisiti stabiliti dalla normativa vigente. Tra i principali requisiti vi sono: Disabilità Grave: La persona richiedente deve essere affetta da una disabilità grave, come definito dalla legge. Solitamente, si considera una disabilità grave un grado di invalidità superiore al 74%. Situazione Economica e Sociale: La persona deve trovarsi in una situazione di svantaggio economico e sociale. Questo viene valutato attraverso specifica documentazione, come ad esempio l'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) che tiene conto del reddito complessivo del nucleo familiare e di altre variabili socioeconomiche. Residenza in Italia: È necessario essere residenti in Italia per poter beneficiare dell'Assegno di Inclusione. Questo beneficio è riservato ai cittadini italiani e a coloro che possiedono il permesso di soggiorno regolare sul territorio nazionale. Assenza di Altri Sostegni Economici: L'assegno di inclusione è erogato solo a coloro che non percepiscono altre forme di sostegno economico di importo superiore. Questo significa che il richiedente non può beneficiare contemporaneamente di altre prestazioni economiche, come ad esempio l'indennità di accompagnamento o altre pensioni di invalidità. Beneficio economico Il beneficio economico dell'Assegno di Inclusione varia in base alla situazione economica e sociale del beneficiario, nonché al grado di invalidità riconosciuto. Tuttavia, in linea generale, questo sostegno finanziario è erogato con l'obiettivo di garantire un livello minimo di reddito per affrontare le spese quotidiane e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità grave. L'importo dell'Assegno di Inclusione viene determinato considerando diversi fattori, tra cui il reddito complessivo del nucleo familiare, il grado di invalidità del richiedente e la presenza di eventuali altri sostegni economici. Il beneficio economico può essere utilizzato per far fronte a diverse spese, tra cui quelle legate all'alimentazione, all'abitazione, alle cure mediche e all'assistenza personale. È importante sottolineare che l'Assegno di Inclusione rappresenta un importante strumento di sostegno economico per le persone con disabilità grave che si trovano in situazioni di disagio economico e sociale. Questo beneficio consente loro di accedere a servizi e risorse che altrimenti sarebbero difficili da ottenere, contribuendo così a migliorare la loro qualità della vita e favorire l'inclusione sociale e lavorativa. Offerte di lavoro e compatibilità con l'assegno di inclusione L'Assegno di Inclusione non è incompatibile con l'eventuale svolgimento di un'attività lavorativa da parte del beneficiario. Tuttavia, l'importo dell'assegno può essere soggetto a variazioni in base al reddito derivante dal lavoro. Inoltre, il beneficiario dell'Assegno di Inclusione può accedere a specifiche misure di sostegno all'occupazione e di inserimento lavorativo previste dalla normativa italiana, al fine di favorire la partecipazione attiva nel mercato del lavoro da parte delle persone con disabilità. In sintesi, l'Assegno di Inclusione rappresenta un importante strumento di sostegno economico per le persone con disabilità grave che si trovano in situazioni di disagio economico e sociale. Grazie a questo beneficio, è possibile garantire loro un livello minimo di reddito per affrontare le spese quotidiane e migliorare la propria qualità della vita, favorendo al contempo l'inclusione sociale e lavorativa. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di assitenza sociale, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! Master in Assistenza di Donne Vittime di Violenza di Genere ...

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Che cos'è l'immigrazione? 

Che cos'è l'immigrazione? 

L’immigrazione è quel processo per il quale singoli individui o gruppi di persone si spostano dal loro paese di origine in un altro. I fenomeni migratori derivano perlopiù da condizioni sociopolitiche inadeguate, come guerre, povertà o da condizioni igienico-sanitarie precarie. Nella storia dell’uomo troviamo diversi esempi di flussi migratori con picchi in diverse epoche storiche come quella attuale: i fenomeni migratori riguardano prevalentemente paesi colpiti da guerre (come la Siria e l’Ucraina) e da carestia e siccità (la maggior parte dei paesi africani) e vede come meta paesi ricchi Europei (come la Germania e l’Italia) e anche gli Stati Uniti. Se vuoi avere una formazione in Assistenza sociale e occuparti per esempio dell’accoglienza degli immigrati, servizi sociali e parità di trattamento guarda i corsi proposti da Euroinnova. Come è nata l'immigrazione? Nella storia, l’uomo è sempre riuscito ad adeguarsi ai cambiamenti e all’ambiente in cui viveva per adattarsi e vivere al meglio. Tuttavia, in situazioni di difficile sopravvivenza (catastrofi ambientali, carestie e guerre, epidemie) l'uomo si spostava, emigrava verso altri paesi alla ricerca di una migliore condizione di vita. Tra le migrazioni della storia possiamo citare l’urbanizzazione, per la quale individui e gruppi di individui si spostavano dalle campagne alle città, la conquista di nuove colonie, la scoperta dell’America e gli esodi per persecuzioni razziali e di etnia. Oggi le motivazioni che portano le persone ad emigrare non riguardano tanto la ricerca di ricchezze e nuovi territori quanto la volontà di scappare da situazioni locali ingestibili caratterizzate da conflitti, epidemie e da condizioni ambientali sfavorevoli e/o assolutamente non adatte alla sopravvivenza. Il fenomeno dell’immigrazione riguarda anche la forza lavoro: lavoratori stranieri, compresi quelli altamente qualificati, lasciano il proprio paese alla ricerca di un impiego in un paese, e talvolta anche in un continente, diverso da quello di origine. Questi lavoratori talvolta trovavano un impiego in linea con la loro esperienza e i loro studi, altri vengono riqualificati ma altri ancora sono costretti a svolgere mansioni al di sotto delle loro qualifiche perché il loto titolo di studio non è riconosciuto nel paese di accoglienza. La possibilità di ricerca di un impiego è tuttavia regolamentata dal permesso di soggiorno che deve essere sempre aggiornato e rinnovato, requisito fondamentale per svolgere regolarmente un impiego nel paese di accoglienza. Cosa vuol dire emigrazione e immigrazione? Nell’emigrazione un individuo o un gruppo di individui lascia il proprio paese, mentre l'immigrazione consiste nell'arrivare in un altro paese dopo aver lasciato quello di origine. Emigrazione e immigrazione dipendono dal punto di vista di chi guarda: se un italiano si reca in Canada, per gli italiani è un emigrato, mentre per i canadesi è un immigrato. Talvolta le parole “immigrato” ed “emigrato” vengono utilizzato in modo interscambiabile sempre con il significato di “immigrato”. Anche la parola stessa di “immigrato” è stata spesso utilizzata come termine discriminatorio anche per indicare erroneamente persone di un’etnia diversa da quella del paese, e quindi per indicare persone con semplicemente un’origine diversa, non locale o frutto di mescolanza di etnie, etichettandole come “immigrati” solo perché diversi. Quali sono i tipi di migrazione? Innanzitutto le migrazioni si distinguono per emigrazione (chi lascia il proprio paese) e immigrazione (chi arriva in un nuovo paese per cominciare una nuova vita). Oltre a questa distinzione, la migrazione può essere suddivisa per tipologie diverse: decisione (volontaria o involontaria), durata (breve tempo, lungo tempo/permanente), distanza (interna, frontaliera, internazionale) e per visto (ricongiungimenti famigliari, richiedenti asilo, permesso di soggiorno, lavoro, studio). Perché le persone emigrano? Le persone emigrano perché non sono più in grado di vivere nel loro paese di origine in adeguate e idonee condizioni di vita. Le motivazioni riguardano persecuzioni razziali, religiose e di etnia, guerre e conflitti, povertà, elevata disoccupazione, siccità e calamità naturali, epidemie e scarse condizioni igieniche. Chi emigra lascia un paese e/o una condizione di vita precaria con la speranza di trovare in un altro paese uno stile di vita migliore per sé stesso e la propria famiglia. Chi emigra vuole garantirsi un futuro migliore. Chi emigra oggi? Oggi molte persone emigrano in seguito a conflitti politici come i siriani che lasciano la Siria a causa della guerra civile in atto ormai da anni o gli ucraini che scappano dalle zone occupate dalla Russia. Queste persone trovano principalmente accoglienza e rifugio in Italia da dove talvolta partono per altri paesi come la Germania e la Spagna. Oltre ai rifugiati di guerra molti africani lasciano il loro paese per sfuggire alla povertà e alla più grave siccità che abbia mai colpito il continente africano cercando rifugio prevalentemente nei paesi ricchi d’Europa e negli Stati Uniti. Quali sono le conseguenze delle migrazioni? Le conseguenze delle migrazioni si riscontrano prevalentemente nei paesi in cui i flussi migratori sono maggiori, ad esempio in Italia. Si riscontrano conseguenze per quanto riguarda l’aspetto sociale, economico e demografico. Vengono infatti stanziate somme di denaro che spesso però non sono sufficienti per accogliere queste persone, cercare di occuparle mentre nel frattempo si crea un sovraffollamento nei centri di accoglienza. Alcuni paesi di accoglienza infatti non hanno sufficienti mezzi e risorse per accogliere gli immigrati nel migliore dei modi e successivamente per garantire loro un impiego e mezzi di sussistenza. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di assitenza sociale, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! Master in Assistenza di Donne Vittime di Violenza di Genere ...

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Cosa s’intende per parità di genere?

Cosa s’intende per parità di genere?

Cosa s’intende per parità di genere? La parità di genere si riferisce ad una condizione civile ideale, nella quale uomini e donne ricevono trattamenti uguali e godono degli stessi diritti. Nel corso degli ultimi anni, sono stati fatti dei notevoli passi avanti, sebbene in diversi paesi (Italia compresa), ci siano ancora diverse diseguaglianze tra uomini e donne. La tradizione, un ostacolo alla parità di genere? In generale, uno dei principali ostacoli per la parità di genere va individuato nella cultura di un paese che può venire influenzata dalla religione o dalla tradizione. Concettualmente, la parità di genere dovrebbe essere un obiettivo facile da raggiungere per una società civile come quella moderna, in realtà però ci sono diverse problematiche, specialmente per quanto riguarda la parità per le donne. In Italia, come in altri paesi, la società di stampo fortemente patriarcale, rende difficile riconoscere e valorizzare i diritti delle donne. Basta solo pensare al numero di femminicidi che avvengono nel nostro paese ogni anno, nonostante le denunce da parte di numerose donne nei confronti dei compagni e dei mariti. La sfera privata è proprio quella dove avvengono la maggior parte delle violenze sulle donne, con molti casi che non vengono neanche denunciati. Uguaglianza di genere: una lotta del XXI secolo E non bisogna andare così tanto indietro nel tempo, per vedere il sesso femminile denigrato e stereotipato all’inverosimile in film e pubblicità. Ancora oggi in alcune zone dell’Italia, la donna viene relegata a figura casalinga, il quale unico scopo è crescere i figli. Dopotutto, la divisione tra donne e uomini, viene fatta sin dalla tenera età, attraverso giochi e attività diverse. Fortunatamente, attraverso una costante lotta per l’uguaglianza di genere, le donne sono riuscite ad avvicinarsi al traguardo, nonostante ci sia ancora molta strada da fare in diversi campi, come quello civile, lavorativo e sociale. La promozione della parità di genere per dare alle donne uguali diritti è molto importante per il funzionamento corretto della società. Non solo, ma l’uguaglianza di genere può far crescere notevolmente l’economia, non a caso i paesi dove le donne non vengono discriminate e godono (più o meno) di pari diritti, sono quelli con un’economia più forte e stabile. Gli ostacoli per raggiungere la parità di genere Quali sono gli ostacoli principali per raggiungere la parità di genere? Prima di tutto l’educazione delle famiglie conformemente agli standard nazionali. In Italia si portano avanti campagne per cercare di sradicare la cultura patriarcale, ma ovviamente è difficile intervenire su tutto il territorio. Inoltre, ci sono altri problemi, come il lavoro domestico non retribuito che vede le donne affrontare in media altre 5 o 6 ore di lavoro al giorno in casa, oltre a quelle svolte per la propria professione. Le statistiche parlano chiaro: nella maggior parte delle famiglie sono le donne che una volta tornate dal lavoro, curano la casa e i figli. Questo è un retaggio culturale che si sta provando a cambiare, sia per favorire un corretto bilanciamento tra famiglia e lavoro, sia per cercare di educare le coppie a dividere equamente i propri compiti. Bisogna anche dire che in Italia ci sono poche agevolazioni per le famiglie, rispetto ad altri paesi, per questo molte coppie decidono (volontariamente o per forza di cose) di non avere figli, portando di conseguenza ad un appiattimento demografico. Violenza di genere Per quanto riguarda la violenza sulle donne, sono state intraprese delle iniziative per la prevenzione, come il Mobile Angel, uno smartwatch grazie al quale è possibile richiedere immediatamente l’intervento della Polizia nel caso di violenza domestica. La prevenzione ovviamente va fatta anche alla base, educando le persone all’uguaglianza di genere nelle scuole, a lavoro e nelle comunità. Anche le pene da scontare per la violenza domestica o sulle donne dovrebbero essere più rigide e severe, anche solo per una denuncia. La parità di genere nel mondo Il traguardo ultimo ovviamente è rendere la parità di genere universale in tutto il mondo. In questo caso, le cose si fanno ancora più complesse, in quanto ci si addentra in un discorso che comprende diritti civili, religione e cultura. Basta pensare ad alcuni paesi del Medio Oriente, dove nascere donna è praticamente una condanna alla schiavitù a vita e al non avere alcun diritto riconosciuto. In Africa, in Medio Oriente e in alcuni paesi dell’Asia e dell’America latina viene praticata la mutilazione genitale femminile, dove il controllo degli uomini sui corpi delle donne è ancora estremamente radicato. Solitamente, la mutilazione genitale femminile viene fatta per una serie di motivi culturali e sociali, ma è una pratica estremamente dannosa per tutte le donne che la subiscono. Ancora peggio, spesso la mutilazione genitale femminile viene effettuata su bambine e ragazze fino ai 15 anni di età, provocando traumi fisici e psicologici di grave entità. Della parità di genere si occupano sociologi esperti, psicologi e altre figure professionali attive nel campo dell’uguaglianza tra uomo e donna. Con un Master di Euroinnova è possibile specializzarsi su questo importante argomento. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di assitenza sociale, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! Master in Assistenza di Donne Vittime di Violenza di Genere ...

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Tutela dei minori: definizione 

Tutela dei minori: definizione 

La tutela dei minori è un insieme di azioni, leggi e politiche volte a garantire il benessere, la sicurezza e lo sviluppo sano dei bambini e degli adolescenti. Questa è una responsabilità fondamentale delle società moderne, che si basa sui principi dei diritti umani e della protezione dell'infanzia.   Alcuni punti chiave riguardanti la tutela dei minori includono: Diritti dell'infanzia: La tutela dei minori si basa sul riconoscimento dei diritti fondamentali dei bambini, come il diritto alla vita, alla salute, all'istruzione, alla protezione dalla violenza e allo sviluppo armonioso della personalità. Questi diritti sono sanciti da documenti internazionali come la Convenzione sui diritti dell'infanzia delle Nazioni Unite. Prevenzione degli abusi: Uno degli obiettivi principali della tutela dei minori è la prevenzione degli abusi fisici, sessuali, emotivi e psicologici. Questo include l'implementazione di politiche e programmi per identificare e prevenire situazioni di rischio per i minori, nonché la promozione di un ambiente familiare e sociale sicuro e protetto. Promozione del benessere: La tutela dei minori non riguarda solo la protezione dai pericoli, ma anche la promozione del benessere complessivo dei bambini e degli adolescenti. Ciò include garantire loro accesso a servizi sanitari, istruzione di qualità, opportunità di sviluppo sociale ed emotivo e supporto per affrontare sfide specifiche legate all'età. Se ti interessa il settore della tutela dei minorenni, prova a guardare il master in attenzione alla diversità di Euroinnova che si tiene completamente online. Figura degli assistenti sociali per assicurare la tutela dei minori Gli assistenti sociali svolgono un ruolo cruciale nell'assicurare la tutela dei minori. Ecco alcuni compiti e responsabilità che ricadono su di loro: Valutazione delle situazioni familiari: Gli assistenti sociali conducono valutazioni approfondite delle situazioni familiari in cui i minori potrebbero essere a rischio di abusi o trascuratezza. Queste valutazioni coinvolgono interviste con i membri della famiglia, osservazioni dell'ambiente domestico e valutazioni del benessere del bambino. Pianificazione e monitoraggio degli interventi: Sulla base delle valutazioni, gli assistenti sociali sviluppano piani d'intervento personalizzati per garantire la sicurezza e il benessere dei minori. Questi piani possono includere la fornitura di servizi di supporto alla famiglia, la ricerca di soluzioni abitative alternative o l'avvio di procedure giudiziarie per il collocamento fuori dalla famiglia. Collaborazione con altri professionisti: Gli assistenti sociali collaborano strettamente con altri professionisti coinvolti nella tutela dei minori, come psicologi, avvocati per i minori, educatori e operatori sanitari. Questa collaborazione multidisciplinare è essenziale per garantire un intervento coordinato e efficace a sostegno dei minori e delle loro famiglie. Advocacy per i diritti dei minori: Gli assistenti sociali agiscono come avvocati dei diritti e degli interessi dei minori, assicurandosi che le decisioni prese a loro riguardo siano nel loro migliore interesse e rispettino i loro diritti fondamentali. Questo può includere la partecipazione a udienze giudiziarie, la difesa delle esigenze dei minori di fronte a istituzioni pubbliche e private e la promozione di politiche a favore dell'infanzia e dell'adolescenza. Euroinnova, leader nella formazione a distanza, propone vari master e corsi online un questo settore; dai un’occhiata alla categoria assistenza sociale, servizi sociali e parità di genere e troverai il corso che fa al caso tuo! Che cos'è l'affidamento extrafamiliare? L'affidamento extrafamiliare è una forma di protezione dei minori che prevede che un bambino o un adolescente venga affidato a una famiglia diversa dalla propria, quando la famiglia biologica non è in grado di garantire il suo benessere. Questo può avvenire in diversi contesti e può essere temporaneo o permanente, a seconda della situazione specifica del minore. Alcuni punti chiave riguardanti l'affidamento extrafamiliare includono: Motivazioni per l'affidamento: L'affidamento extrafamiliare può essere necessario quando la famiglia biologica non è in grado di fornire un ambiente sicuro e stabile per il minore, a causa di problemi come la violenza domestica, la tossicodipendenza, la malattia mentale o l'incapacità di provvedere ai bisogni essenziali del bambino. Procedure giuridiche: L'affidamento extrafamiliare coinvolge procedure giuridiche complesse, che variano a seconda della legislazione nazionale e delle circostanze specifiche del caso. Queste procedure includono valutazioni della situazione familiare, udienze giudiziarie e decisioni sulla custodia e il collocamento del minore. Supporto alla famiglia affidataria: Le famiglie affidatarie giocano un ruolo cruciale nell'affidamento extrafamiliare, offrendo un ambiente amorevole, stabile e sicuro per il minore. Tuttavia, possono anche avere bisogno di supporto e risorse per affrontare le sfide legate all'accoglienza di un nuovo membro nella famiglia. Riunificazione familiare: L'obiettivo dell'affidamento extrafamiliare non è sempre quello di separare permanentemente il minore dalla sua famiglia biologica. In molti casi, l'obiettivo è lavorare per riunire il minore con la propria famiglia, una volta che le condizioni che hanno portato all'affidamento sono state affrontate e risolte in modo soddisfacente. Supporto alla transizione: È importante fornire supporto al minore durante il periodo di transizione dall'ambiente familiare biologico a quello affidatario, così come durante il processo di riunificazione familiare o l'adozione permanente. Questo può includere sostegno emotivo, consulenza psicologica, servizi educativi e di assistenza sociale. Scopri quali sono i giochi di team building per bambini! Soggetti che si occupano della tutela dei minori dal punto di vista giudiziario I soggetti che si occupano della tutela dei minori dal punto di vista giudiziario includono diversi attori del sistema giudiziario e dell'assistenza sociale: Giudici per i minorenni: Questi giudici hanno competenza specifica sui casi che coinvolgono minori e sono responsabili di prendere decisioni che garantiscano il loro benessere e i loro diritti. Possono emettere ordini di protezione, decidere sulla custodia e sul collocamento dei minori e supervisionare i casi di adozione e affidamento. Avvocati per i minori: Gli avvocati per i minori rappresentano gli interessi legali dei minori coinvolti in procedimenti giudiziari. Si assicurano che i loro diritti siano rispettati e che le decisioni prese a loro riguardo siano nel loro migliore interesse. Possono anche fornire consulenza legale e supporto emotivo ai minori durante il processo. Assistenti sociali giudiziari: Questi professionisti forniscono al giudice informazioni e valutazioni sulla situazione familiare e sul benessere del minore. Svolgono indagini sociali, conducono valutazioni del rischio e raccomandano interventi per garantire la sicurezza e il benessere del minore. Collaborano strettamente con il giudice e altri professionisti coinvolti nel caso. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di assitenza sociale, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! Master in Assistenza di Donne Vittime di Violenza di Genere ...

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Cos'è il patto per l'inclusione sociale

Cos'è il patto per l'inclusione sociale

Il patto per l'inclusione sociale è uno strumento introdotto nel contesto delle politiche di welfare per sostenere le persone in situazione di vulnerabilità economica e sociale. Si tratta di un accordo formale tra il cittadino beneficiario e i servizi sociali competenti, finalizzato a promuovere l'inclusione sociale e lavorativa, migliorando le condizioni di vita attraverso interventi personalizzati. Questo patto si inserisce nel quadro del Reddito di Cittadinanza in Italia e simili programmi di sostegno sociale in altri paesi. Il patto per l'inclusione sociale è strutturato su una serie di azioni coordinate che mirano a rimuovere gli ostacoli che impediscono l'inclusione dei beneficiari. Può ad esempio includere: misure di formazione professionale supporto alla ricerca di lavoro accesso a servizi di assistenza sociale e sanitaria attività di volontariato Leggi questo interessante articolo per sapere nel dettaglio cosa fa l'assistente sociale! Come si costruisce La costruzione del patto per l'inclusione sociale si articola in diverse fasi che coinvolgono la collaborazione tra il beneficiario, i servizi sociali e altre entità del territorio (come centri per l'impiego, organizzazioni non profit, enti di formazione). Le principali fasi sono: Identificazione dei beneficiari Questo processo avviene tramite la domanda di accesso al Reddito di Cittadinanza o ad altri strumenti di welfare, dove vengono raccolte informazioni preliminari sulle condizioni economiche e sociali del richiedente. Analisi preliminare Questa fase è cruciale per comprendere i bisogni, le competenze, le risorse disponibili e le difficoltà che il beneficiario deve affrontare. L'analisi viene effettuata attraverso colloqui individuali e l'uso di strumenti diagnostici specifici. Progettazione del percorso personalizzato Questo percorso è dettagliato nel patto per l'inclusione sociale e include obiettivi concreti, azioni da intraprendere, come la formazione professionale, il supporto psicologico, l'accesso a servizi sanitari, e il miglioramento delle condizioni abitative. Sottoscrizione del patto La firma del patto rappresenta un impegno reciproco: il beneficiario si impegna a seguire il percorso stabilito, mentre i servizi sociali si impegnano a fornire il supporto necessario per il raggiungimento degli obiettivi. Se stai cercando una formazione professionale in questo ambito, Euroinnova ha il corso che fa per te: scopri il corso online in assistenza sociale, servizi sociali e parità di genere. I 4 possibili esiti dell'Analisi Preliminare L'analisi preliminare del beneficiario può portare a quattro possibili esiti, che determinano il tipo di intervento e il percorso di inclusione da intraprendere: Piena autonomia Se l'analisi preliminare evidenzia che il beneficiario possiede già le competenze, le risorse e le opportunità necessarie per integrarsi nel mercato del lavoro e nella società, l'intervento può essere limitato al supporto nella ricerca di un'occupazione adeguata. In questo caso, il patto si concentra su azioni mirate al potenziamento delle capacità di ricerca attiva di lavoro e alla connessione con potenziali datori di lavoro. Autonomia parziale In molti casi, i beneficiari possono avere competenze e risorse, ma presentano alcune difficoltà che impediscono la piena integrazione. Questi possono includere barriere linguistiche, mancanza di qualifiche specifiche o problemi logistici come la mancanza di mezzi di trasporto. L'intervento in questo caso prevede azioni specifiche per superare queste barriere, come corsi di formazione, supporto logistico o consulenze personalizzate. Bisogno di supporto intenso Quando l'analisi preliminare rileva che il beneficiario ha significative difficoltà economiche, sociali o personali che richiedono un intervento coordinato e continuativo, il patto prevede un supporto intenso e multidisciplinare. Questo può includere l'accesso a servizi di assistenza sociale, sanitaria e psicologica, programmi di formazione e tirocini, oltre a misure di sostegno al reddito. Esclusione temporanea dagli obblighi In alcuni casi, la situazione del beneficiario può essere così critica da richiedere un'esclusione temporanea dagli obblighi di partecipazione attiva al programma di inclusione. Questo può avvenire, ad esempio, in presenza di gravi problemi di salute o situazioni familiari estremamente problematiche. In questi casi, il focus è posto sulla stabilizzazione della situazione personale e familiare del beneficiario, con l'obiettivo di renderlo successivamente idoneo alla partecipazione attiva. Master in violenza di genere e assistenza alle vittime di Euroinnova: corso online, studia dove vuoi e quando vuoi! Elementi di base del Patto per l'Inclusione Sociale Il patto per l'inclusione sociale si basa su una serie di elementi fondamentali che definiscono gli impegni e le responsabilità di tutte le parti coinvolte. Questi elementi includono: Obiettivi concreti Il patto deve definire chiaramente gli obiettivi da raggiungere, che possono riguardare l'inclusione lavorativa, il miglioramento delle condizioni di vita o l'accesso a servizi essenziali. Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporalmente definiti (SMART). Azioni e interventi Il patto descrive in dettaglio le azioni e gli interventi che il beneficiario e i servizi sociali devono intraprendere per raggiungere gli obiettivi. Questi possono includere corsi di formazione, tirocini, attività di volontariato, consulenze specialistiche, e accesso a servizi di assistenza. Responsabilità e impegni Il patto chiarisce le responsabilità e gli impegni di tutte le parti coinvolte. Il beneficiario si impegna a partecipare attivamente alle attività previste, mentre i servizi sociali garantiscono il supporto necessario per la realizzazione degli interventi. Tempi di realizzazione Il patto deve includere un piano temporale dettagliato che definisce le scadenze per la realizzazione delle azioni previste. Questo permette di monitorare i progressi e valutare l'efficacia degli interventi. Monitoraggio e valutazione Il patto prevede meccanismi di monitoraggio e valutazione per verificare il raggiungimento degli obiettivi e l'efficacia delle azioni intraprese. Questo consente di apportare eventuali modifiche e adattamenti al percorso di inclusione in base alle esigenze del beneficiario. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di assitenza sociale, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! Master in Assistenza di Donne Vittime di Violenza di Genere ...

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Chi è l’assistente sociale e di cosa si occupa? 

Chi è l’assistente sociale e di cosa si occupa? 

Chi è l’assistente sociale e di cosa si occupa?  In ogni paese ci sono cittadini meno fortunati di altri che si trovano a vivere in condizioni meno agiate, oppure per una serie di episodi o traumi, finiscono per prendere strade sbagliate e a dover affrontare diversi problemi. La nostra società moderna, tende spesso a ignorare i problemi che l’affliggono, mostrandosi spesso poco comprensiva verso le persone che in qualche modo non ce l’hanno fatta a trovare un equilibrio nella vita.   Una delle figure più importanti per aiutare questi individui è l’assistente sociale. Ma chi è l’assistente sociale e di cosa si occupa? Ve ne parliamo qui di seguito! Che cos'è un assistente sociale? Fondamentalmente, come si evince dal nome della professione, l’assistente sociale è una figura che si impegna a migliorare la vita delle persone a livello individuale e familiare. L’assistente sociale, aiuta le persone in difficoltà, valutando la situazione e cercando di intervenire in modo efficace per aiutarla.   Gli assistenti sociali possono lavorare anche in delle comunità, come ad esempio quelle di recupero per gli alcolisti o per le persone che fanno uso di droghe. Allo stesso modo, l’assistente sociale può lavorare in proprio, esercitando la libera professione.  Assistente sociale tra la professione e il volontariato  In Italia, l’assistente sociale è una figura spesso sottovalutata, in quanto spesso i lavori socialmente utili sono decisamente sottopagati e spesso sfociano addirittura nel volontariato. La verità però è che in Italia ci sono molte persone che hanno bisogno di assistenza sociale, non solo per loro stesse, ma anche per i loro figli.  Prendiamo come esempio le case famiglia per minori, dove vengono accolti bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, i quali genitori per un motivo o per l’altro sono stati ritenuti incapaci di fornire loro condizioni di vita adeguate. In queste case famiglie operano volontari, assistenti sociali e gli educatori. Gli assistenti sociali si occupano di valutare i problemi e i bisogni del gruppo, in modo di poter trovare delle soluzioni.   Chi sono i volontari del Servizio Sociale? I volontari invece, si possono occupare di varie mansioni, come ad esempio fare la spesa per la famiglia o altre attività pratiche che non richiedono una competenza specifica in ambito sociale. Spesso i volontari sono giovani studenti di scienze sociali o scienze della formazione che aspirano a diventare loro stessi assistenti sociali o educatori.   Gli educatori si occupano invece di far studiare i minori e di far svolgere loro attività ludiche, sportive o culturali. Il mestiere dell’educatore viene spesso confuso con quello dell’assistente sociale, sebbene le differenze siano molto marcate.  Chi sono gli educatori del lavoro sociale? L’educatore infatti è una figura che lavora per delle cooperative che si occupano di fornire un’educazione e un sostegno alle famiglie in difficoltà che non riescono a gestire l’educazione dei figli. Allo stesso modo, un educatore o un insegnante di sostegno, possono seguire minori con disturbi neurologici, come ad esempio l’autismo.   Funzioni dell'assistente sociale L’assistente sociale invece, si occupa non solo di minori, ma anche di persone adulte con problemi mentali o dipendenze che per forza di cose devono gestire più aspetti della loro vita. Ad esempio, un assistente sociale può collaborare con enti locali e lavorare con un individuo o un gruppo di individui, per renderli consapevoli di come possono migliorare la loro vita e la loro comunità. Allo stesso modo, può sensibilizzarli su un uso corretto degli alimenti o del denaro che ricevono o guadagnano, specialmente quando si tratta di persone con una forte dipendenza da alcolici e droghe.   La prevenzione infatti è molto importante nel lavoro di un assistente sociale, così come la capacità di progettare interventi. Gli assistenti sociali si possono occupare anche di migliorare la vita di persone anziane sole, cercando di pianificare un servizio di assistenza che permetta loro di vivere in condizioni dignitose.   Inoltre, l’assistente sociale è una figura importante anche per l’immigrazione, specialmente nelle grandi città. Il professionista si può occupare dell’inserimento di persone e facilitare il loro adattamento alle regole e alle abitudini del paese dove sono arrivati, cercando di creare un senso di comunità ed evitare la ghettizzazione.    Come si diventa assistente sociale?  La professione di assistente sociale non è facile, in quanto bisogna sapere come gestire diverse situazioni e ovviamente interagire con persone che hanno subito traumi, soffrono di disturbi, hanno dipendenze patologiche o un passato turbolento.   Per questo, è possibile diventare assistente sociale solo con una Laurea Triennale in Servizio Sociale che prevede un tirocinio formativo. In seguito occorre superare un esame di stato per potersi iscrivere all’albo ed entrare nell’ordine degli assistenti sociali.   È possibile anche diventare assistenti sociali specialisti, con una Laurea Magistrale in Servizio sociale e politiche sociali. L’assistente sociale specialista, organizza e coordinatore i servizi sociali e ha compiti dirigenziali. Allo stesso modo, si possono ottenere ulteriori specializzazioni con un Master Euroinnova o con un corso di perfezionamento. ...

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Sei un/a assistente sociale o sei interessato/a a informarti in questo settore? Fallo qui con Euroinnova! Se desideri conoscere gli ultimi sviluppi e modifiche del settore, il funzionamento del lavoro sociale in situazioni di crisi o le ultime ricerche in lavoro sociale, ti invitiamo a continuare a leggere. Formarti e informati a tuo ritmo e crea la tua personale etica nel lavoro sociale! Se c'è un settore all'interno del lavoro sociale che dovrebbe interessare a tutti/e, è quello dell'uguaglianza di genere. Vuoi conoscere tutti i dettagli sugli ultimi sviluppi nelle politiche contro la violenza di genere? Vuoi rimanere informato/a sull'empowerment femminile o sulle diverse prospettive che permetteranno di porre fine alla discriminazione di genere ? Questo è per te: anche tu puoi lottare per l'equità rimanendo informato/a! Il lavoro sociale nell’ambito forense è una delle branche legate all'uguaglianza di genere. Pertanto, se sei interessato/a anche a questo campo, puoi continuare a leggere i nostri articoli sul lavoro sociale . Vuoi sapere tutto sulla terapia occupazionale , le sue funzioni e i suoi benefici per i pazienti che ne hanno bisogno? Con questi articoli sulle novità in terapia occupazionale, potrai conoscere tutte le informazioni essenziali per essere un professionista aggiornato e ben informato. Ti offriremo informazioni chiave su tecniche di riabilitazione , approcci terapeutici per migliorare l'indipendenza funzionale e strategie per promuovere la partecipazione attiva nella vita quotidiana. Esplora come le novità in terapia occupazionale possano fare la differenza nell'autonomia e nel benessere di coloro che affrontano sfide fisiche e cognitive! Conosci la figura e l'importanza del mediatore sociale ? Cosa sai realmente sulla mediazione sociale ? Se desideri saperne di più su questo settore e persino formarti in esso, devi restare qui: abbiamo creato uno spazio con tutte le novità nella mediazione sociale per te! Scopri le ultime tendenze e sviluppi nel campo della mediazione sociale attraverso i nostri articoli specializzati: dai progressi nelle tecniche di risoluzione dei conflitti alle strategie di comunicazione efficace e agli approcci per promuovere la convivenza pacifica. Ti raccontiamo tutto sulla mediazione in contesti comunitari e sull'importanza del dialogo interculturale, tra le altre cose! ¿Cosa aspetti a iniziare a leggerci?

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