Categorie

Articoli di Psicologia e Salute

4 tipi di attaccamento: Teoria, stili e come la psicoterapia può aiutare

4 tipi di attaccamento: Teoria, stili e come la psicoterapia può aiutare

I 4 tipi di attaccamento spiegati nella teoria dell'attaccamento, sviluppata da John Bowlby, rappresentano uno dei concetti fondamentali della psicologia moderna. L'attaccamento si riferisce al legame emotivo che si sviluppa tra un bambino e le sue figure di attaccamento, come i genitori o i caregiver. In questo articolo esploreremo i quattro principali tipi di attaccamento, come questi influenzano le relazioni future e come la psicoterapia può essere un valido strumento per comprendere e migliorare queste dinamiche. Cos'è la teoria dell'attaccamento di Bowlby La teoria dell'attaccamento è stata formulata da John Bowlby negli anni '50, basandosi sull'idea che i bambini sono biologicamente predisposti a formare legami emotivi con i loro caregiver. Bowlby credeva che l'attaccamento fosse essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo sociale ed emotivo dei bambini. Secondo Bowlby, il comportamento di attaccamento si manifesta sin dai primi giorni di vita. Quando il bambino percepisce una minaccia o un disagio, cerca immediatamente contatto fisico con la propria figura di attaccamento per ottenere sicurezza e conforto. Questo comportamento crea una base sicura da cui il bambino può esplorare il mondo. Le esperienze di attaccamento con la figura di riferimento, di solito la madre, influenzano profondamente lo sviluppo di relazioni future, stabilendo ciò che Bowlby chiama "modelli operativi interni". I modelli operativi interni sono rappresentazioni mentali che il bambino sviluppa delle relazioni, e determinano come si comporterà nelle relazioni future, sia nell’infanzia che nell’età adulta. Questi modelli si basano sulla risposta del caregiver alle necessità emotive del bambino, e possono essere positivi o negativi a seconda della qualità del legame di attaccamento sviluppato. La strange situation, un esperimento sviluppato dalla psicologa Mary Ainsworth, ha permesso di identificare quattro principali stili di attaccamento, che descriveremo nel prossimo paragrafo. Questo esperimento coinvolge la separazione e la riunione di un bambino con il suo caregiver per osservare come il bambino reagisce alla situazione di stress e come interagisce una volta che il caregiver ritorna. I 4 tipi di attaccamento Gli studi condotti da Bowlby e Ainsworth hanno identificato principalmente 4 tipi di attaccamento che si sviluppano nei bambini e che influenzano profondamente le loro relazioni future. Questi tipi di attaccamento sono il risultato di interazioni ripetute con le figure di attaccamento durante l'infanzia, e variano in base alla sensibilità e disponibilità delle risposte emotive del caregiver. Stile di attaccamento sicuro Lo stile di attaccamento sicuro è considerato il più equilibrato e sano tra i 4 tipi di attaccamento principali. I bambini con questo tipo di attaccamento hanno ricevuto cure costanti e sensibili dai loro caregiver. Hanno sviluppato la fiducia che le loro necessità emotive saranno soddisfatte, il che li rende più propensi a esplorare il mondo circostante, sapendo di poter sempre tornare alla loro base sicura. I bambini con attaccamento sicuro tendono a sviluppare modelli operativi interni positivi di sé stessi e degli altri, sviluppando una buona autostima e fiducia nelle relazioni future. Hanno maggiore capacità di gestire lo stress e formare relazioni emotive stabili in età adulta, dimostrando una capacità di affetto e di empatia nelle relazioni intime. Questi bambini, durante l’esperimento della strange situation, tendono a mostrare disagio moderato quando il caregiver si allontana, ma si tranquillizzano rapidamente quando quest'ultimo ritorna. La base sicura fornita dal caregiver consente loro di esplorare l’ambiente in modo indipendente, sapendo che possono sempre contare sul caregiver come una fonte di supporto. Stile di attaccamento insicuro-evitante Lo stile di attaccamento insicuro evitante si sviluppa quando i bambini hanno avuto caregiver che tendevano a respingere o ignorare i loro bisogni emotivi. Questi bambini imparano a evitare di mostrare segni di attaccamento, poiché hanno ricevuto scarse risposte di conforto e si sono abituati a non contare sugli altri per il supporto emotivo. Possono sembrare indipendenti e autosufficienti, ma ciò nasconde un profondo disagio interno. Evitano di mostrare vulnerabilità e tendono a non cercare conforto dai caregiver. In età adulta, possono avere difficoltà a formare relazioni intime e tendono a evitare l'intimità emotiva, preferendo mantenere una distanza emotiva anche nelle relazioni romantiche. Nel contesto della strange situation, i bambini con attaccamento evitante mostrano poca o nessuna ansia quando il caregiver si allontana, e non cercano il contatto quando questo ritorna. Questo comportamento riflette una strategia di autoprotezione, imparata nel tempo per evitare di essere delusi dal mancato supporto emotivo. Stile di attaccamento insicuro-ambivalente Tra i 4 tipi di attaccamento, lo stile di attaccamento insicuro ambivalente è caratterizzato da un comportamento incostante dei caregiver. Questi bambini non sanno se i loro bisogni saranno soddisfatti e quindi sviluppano ansia e incertezza. Possono essere molto dipendenti dai loro caregiver ma al tempo stesso insicuri riguardo alla loro disponibilità, mostrando una combinazione di ricerca di attenzione e resistenza. Questi bambini mostrano spesso ansia di separazione e comportamento ansioso quando il caregiver è assente, e possono apparire inconsolabili quando quest'ultimo ritorna. In età adulta, possono diventare molto dipendenti dai partner e mostrare insicurezza nelle relazioni, sviluppando relazioni affettive caratterizzate da alti livelli di gelosia e possessività. Nella strange situation, i bambini ambivalenti si mostrano molto stressati quando il caregiver si allontana, e reagiscono in modo ambivalente al suo ritorno, cercando conforto ma mostrando rabbia e resistenza. Stile di attaccamento disorganizzato Lo stile di attaccamento disorganizzato, tra i 4 tipi di attaccamento si sviluppa in bambini che hanno vissuto esperienze traumatiche o abusive. Questi bambini mostrano un comportamento confuso e spesso contraddittorio, poiché la loro figura di attaccamento rappresenta sia una fonte di conforto che di paura. Questo stile di attaccamento è spesso il risultato di un caregiver che rappresenta una fonte di stress o di pericolo per il bambino, rendendo impossibile per il bambino sviluppare una strategia di attaccamento coerente. Possono mostrare comportamenti estremamente disorganizzati, come agitazione o congelamento emotivo, quando cercano di avvicinarsi ai caregiver. Questo è dovuto al conflitto tra il desiderio di cercare conforto e la paura di chi dovrebbe fornirlo. In età adulta, questo stile può portare a problemi psicologici più gravi, come difficoltà a mantenere relazioni stabili, gestione dello stress e rischio di sviluppare disturbi come la depressione o il disturbo post-traumatico da stress (PTSD). I 4 tipi di attaccamento e la psicoterapia come aiuto Capire quale tra i 4 tipi di attaccamento principali è il proprio può essere un passo fondamentale per migliorare le proprie relazioni e il benessere emotivo. La psicologia clinica offre diversi strumenti per esplorare e comprendere le proprie dinamiche di attaccamento, attraverso terapie come la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia psicodinamica. Inoltre, i professionisti della psicoterapia aiutano le persone a sviluppare nuovi modelli operativi interni più sani, migliorando la capacità di formare relazioni equilibrate e soddisfacenti. Se sei interessato a intraprendere questa professione ti consigliamo il nostro master in psicologia. Grazie al nostro master potrai comprendere come le dinamiche di attaccamento influenzano i comportamenti e quali sono i tipi di personalità psicologia. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Psicologia e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! ...

Leggi di più
Introduzione alla dipendenza sessuale

Introduzione alla dipendenza sessuale

La dipendenza sessuale è un disturbo comportamentale caratterizzato da un intenso desiderio di impegnarsi in attività sessuali, a volte a scapito della salute, delle relazioni e delle responsabilità quotidiane. Questo disturbo, noto anche come disturbo ipersessuale o comportamento sessuale compulsivo, comporta un modello persistente di comportamento sessuale che diventa problematico e difficile da controllare. Contrariamente alla semplice libido o alla normale attività sessuale, la dipendenza sessuale interessa la qualità della vita di una persona, interferendo con il funzionamento sociale, lavorativo e personale. La dipendenza sessuale può manifestarsi in vari modi, inclusi frequenti cambi di partner, un eccessivo consumo di pornografia, masturbazione compulsiva o un costante ricorso a incontri sessuali. Questi comportamenti possono diventare un modo di gestire lo stress, l'ansia o l'umore, creando una dipendenza psicologica sessuale che può essere difficile da superare senza supporto professionale Sebbene il concetto di dipendenza sessuale non sia sempre riconosciuto come una diagnosi clinica separata in tutti i sistemi di classificazione, il suo impatto sulla vita delle persone e sulla loro salute mentale lo rende un argomento di studio e discussione importante. Sintomi della dipendenza sessuale I sintomi della dipendenza sessuale possono variare da individuo a individuo, ma generalmente includono: Preoccupazione persistente per il sesso: Le persone con dipendenza sessuale spesso passano gran parte del loro tempo a pensare al sesso, pianificando o cercando opportunità per impegnarsi in attività sessuali. Perdita di controllo: Incapacità di limitare o controllare il proprio comportamento sessuale, nonostante gli sforzi di ridurlo. Aumento della frequenza: Partecipazione sempre più frequente a comportamenti sessuali, che può portare a comportamenti rischiosi o inappropriati. Distress personale: Sentimenti di colpa, vergogna o rimorso dopo l'atto sessuale, seguiti da promesse di smettere o di controllare il comportamento, che poi non vengono mantenute. Interferenza nelle attività quotidiane: La dipendenza sessuale può interferire con il lavoro, la scuola, le relazioni personali e le responsabilità familiari, compromettendo la qualità della vita complessiva. Persistenza nonostante le conseguenze negative: Continuare a impegnarsi nel comportamento sessuale nonostante le conseguenze negative, come problemi legali, danni alla reputazione o danni alla salute. Diagnosi La diagnosi della dipendenza sessuale può essere un processo complesso e delicato, poiché non esiste un criterio diagnostico standardizzato universalmente accettato. Tuttavia, i professionisti della salute mentale utilizzano generalmente linee guida e strumenti di valutazione per identificare i sintomi e valutare l'entità del disturbo. Questi strumenti possono includere interviste cliniche dettagliate per esplorare i comportamenti sessuali, valutare il livello di distress associato e escludere altre possibili cause o condizioni che potrebbero contribuire ai sintomi. È essenziale un approccio multidisciplinare che coinvolga psicologi, psichiatri, sessuologi e terapisti familiari per una valutazione completa. In alcuni casi, possono essere utilizzati anche questionari e scale di valutazione per misurare la gravità dei sintomi e monitorare i progressi nel trattamento. La diagnosi di dipendenza sessuale si basa principalmente sulla presenza di comportamenti sessuali compulsivi che interferiscono significativamente con la vita quotidiana e il benessere dell'individuo. È importante anche escludere altre condizioni psichiatriche o fisiche che potrebbero causare sintomi simili. Gli intervistati possono essere incoraggiati a descrivere i loro comportamenti sessuali, i pensieri associati e le emozioni provate, al fine di comprendere meglio il contesto e la motivazione dietro il comportamento sessuale compulsivo. Una volta diagnosticata, una pianificazione terapeutica personalizzata può aiutare a gestire il disturbo e migliorare la qualità della vita del paziente. Stai cercando una formazione nel settore ma non sai da che parte guardare? La risposta te la dà Euroinnova con il suo master in sessuologia: grazie a questo corso online potrai seguire le lezione quando e dove vorrai tu, in base alle tue esigenze lavorative e personali! Trattamento Il trattamento della dipendenza sessuale può essere complesso e multidimensionale, spesso combinando approcci psicoterapeutici, farmacologici e di supporto. Le opzioni di trattamento possono includere: Psicoterapia: La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è spesso utilizzata per aiutare le persone a identificare e modificare i pensieri distorti e i comportamenti problematici associati alla dipendenza sessuale. La terapia può anche concentrarsi sulla gestione dello stress, sull'aumento dell'autostima e sul miglioramento delle abilità di relazione. Farmacoterapia: In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per affrontare sintomi specifici associati alla dipendenza sessuale, come l'impulso compulsivo. Supporto e gruppi di auto-aiuto: Partecipare a gruppi di supporto, come i Gruppi di Aiuto per la Dipendenza Sessuale Anonimi (SAA), può essere utile per ottenere sostegno emotivo, condividere esperienze simili e ricevere incoraggiamento da persone che affrontano problemi simili. Educazione sessuale: L'educazione sessuale primaria e la consulenza sessuale possono aiutare a fornire informazioni accurate e sane sul sesso e a migliorare la comprensione di comportamenti sessuali sani e appropriati. Gestione dello stress e abilità di coping: L'apprendimento di tecniche efficaci di gestione dello stress e di abilità di coping può aiutare a ridurre l'impulso verso i comportamenti sessuali compulsivi. Complicazioni La dipendenza sessuale può avere diverse complicazioni che influenzano la salute fisica, emotiva e relazionale di un individuo. Alcune delle principali complicazioni includono: Problemi di salute fisica: L'iperattività sessuale può aumentare il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MST) o altre infezioni, specialmente se i comportamenti sessuali comportano un alto numero di partner o un uso inappropriato di barriere di protezione. Danni alle relazioni: I comportamenti sessuali compulsivi possono causare conflitti nelle relazioni intime, riducendo la fiducia e il sostegno reciproco tra i partner. Problemi legali: L'engagement in comportamenti sessuali inappropriati o illegali può portare a conseguenze legali, come arresti o accuse di comportamento indecente. Impatto sulla salute mentale: La dipendenza sessuale può contribuire allo sviluppo di depressione, ansia, bassa autostima e altri disturbi mentali correlati. Isolamento sociale: Le persone con dipendenza sessuale possono ritirarsi socialmente o isolarsi emotivamente, riducendo il loro sostegno sociale e aumentando il senso di solitudine. Affrontare queste complicazioni richiede un approccio terapeutico completo e una gestione a lungo termine della salute mentale e del benessere generale dell'individuo colpito dalla dipendenza sessuale. Il supporto da parte di professionisti esperti e di gruppi di supporto può essere fondamentale nel promuovere il recupero e migliorare la qualità della vita delle persone affette da questo disturbo complesso. A tal proposito,  Euroinnova propone il suo master online per consulente familiare: vale la pena darci un’occhiata! Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Psicologia e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! ...

Leggi di più
Cosa studia la psicologia? 

Cosa studia la psicologia? 

Cosa studia la psicologia?  La psicologia è una scienza che studia il comportamento umano, attraverso l’interpretazione dei processi mentali, relazionali e affettivi. Lo scopo della psicologia è quello di migliorare la qualità della vita degli individui e della comunità in generale.  Un po' di storia della psicologia Il termine psicologia deriva dall’unione di due parole del greco antico: psiche (anima) e logos (scienza). Nell’antichità la psicologia quindi assumeva un carattere ultraterreno e religioso. Al contrario, nella psicologia moderna, nata nella seconda metà dell’ottocento, la parola “psiche” ha assunto connotati più scientifici che religiosi, spostandosi quindi dall’anima umana, allo studio della mente.   La nascita della psicologia moderna viene spesso attribuita a Sigmund Freud, sebbene sia stato il medico tedesco Wilhelm Wundt a fondare il primo laboratorio di psicologia sperimentale, nel 1879.   Con il passare degli anni, la psicologia si è legata sempre di più alle scienze naturali, cominciando a studiare i processi psicologici e i processi cognitivi, tenendo conto solo dei fatti. Per questo, l’approccio spesso si basa sull’influenza che i pensieri e le emozioni possono avere sul corpo e sui comportamenti di una persona.  Le scuole di pensiero della psicologia  La psicologia, come tutte le scienze, si divide in diverse correnti o scuole di pensiero che si sono sviluppate ed evolute dal diciannovesimo secolo.   Tra le più importanti troviamo la psicoanalisi e la psicodinamica, basate sul lavoro di Sigmund Freud, si basa sul conflitto tra forze interiori che vanno ad influire sul comportamento umano. Fondamentalmente, la psicanalisi ha dato il via alla moderna psicologia, in quanto va ad indagare e studiare sui segreti dei processi mentali dell’essere umano, con una grande attenzione verso l’inconscio.   La psicologia umana viene paragonata da Freud ad un iceberg, del quale è possibile vedere solo la punta fuoriuscire dall’acqua, mentre al di sotto si trova un intero blocco invisibile.   Nonostante la sua popolarità, la psicanalisi non è usata da tutti gli psicologi moderni che spesso preferiscono seguire altre scuole di pensiero. Ad esempio, nella moderna psicologia, si è sviluppata la corrente dell’umanesimo che ha voluto guardare alla psiche umana con maggiore positività.   Psicologia umanistica e psicoanalisi Se la psicanalisi freudiana vede l’essere umano in balia dei propri conflitti interiori, l’umanesimo crede che gli individui siano liberi di affrontare e controllare la propria vita. La psicologia umanistica quindi, si distacca dalla visione troppo “meccanica” dell’essere umano, cercando invece di valorizzare le scelte e la creatività, così come la realizzazione di un individuo.   Si potrebbe dire quindi, che la psicologia umanistica non porta gli individui alla risoluzione dei conflitti, quanto più ad amarsi e a rispettarsi per come sono.   A questa scuola di pensiero, si oppone quella del comportamentismo, maggiormente concentrata sullo studio scientifico dei comportamenti, senza l’analisi dei processi mentali. Si tratta di una corrente psicologica quasi del tutto abbandonata, quantomeno per lo studio dei comportamenti umani, necessariamente legati a processi mentali ben precisi.   La psicologia nella società moderna  Lo studio dei processi mentali si può applicare a diversi contesti e periodi della vita di una persona. Ad esempio, le varie fasce di età possono presentare diverse sfide emotive e mentali: un adolescente si troverà ad affrontare dei problemi relazionali, mentre una persona adulta potrebbe vivere crisi di mezza età.   Allo stesso modo, la psicologia può prevenire e correggere abitudini o stili di vita dannosi per un individuo. La dipendenza dagli alcolici viene spesso affrontata in campo psicologico, in quanto spesso dipende da traumi subiti nel corso della vita.   Nella società moderna la psicologia ha assunto un ruolo di grande importanza, in quanto sono sempre più le persone ad aver bisogno di uno psicologo, per poter affrontare problemi che coinvolgono la propria sfera emotiva e mentale.   Andare dallo psicologo è sempre più normalizzato Fino a pochi anni fa, “andare dallo psicologo” veniva visto come un segno di debolezza. Questo perché la società capitalista, basata sulla competizione e sul guadagno, tende a non valutare positivamente l’emotività, così come gli individui che non riuscivano a “vedersela da soli” per affrontare le loro difficoltà di petto e in modo deciso.   Al giorno d’oggi, sono sempre di più le persone interessate alla psicologia, non necessariamente per la risoluzione di problemi, ma anche solo per approfondire la conoscenza di sé stessi. Bisogna però, tenere conto del fatto che la società moderna, continua ad imporre ritmi di vita che per molti sono insostenibili, generando quindi ansia e stress.   Non è un caso infatti che la psicologia viene ormai applicata anche in diversi campi come quello del lavoro. Si parla spesso del cosiddetto burnout, ovvero lo stress eccessivo da lavoro che porta molte persone a soffrire di esaurimento nervoso o addirittura depressione.   Oltre al mondo del lavoro, ci sono anche moltissimi giovani che soffrono di ansia, in quanto l’incertezza per il futuro dovuta alla recente pandemia, alla guerra in corso e alla crisi climatica. Proprio per questo, molte persone decidono di studiare psicologia all’università, oppure di specializzarsi con un Master.  ...

Leggi di più
Quali sono i sintomi dei disturbi neurologici funzionali?

Quali sono i sintomi dei disturbi neurologici funzionali?

Quali sono i sintomi dei disturbi neurologici funzionali? Quando si parla di disturbo neurologico bisogna sempre pensare che questi possono presentare dei sintomi evidenti. Tra quelli principali, troviamo i disturbi del movimento e quelli sensoriali che riguardano il sistema nervoso. Entrambe le tipologie di sintomi compromettono le normali attività quotidiane dell’individuo che ne soffre, in quanto possono risultare debilitanti. Tra i sintomi principali dei disturbi neurologici funzionali troviamo la forte debolezza, tremori, paralisi agli arti, perdita di sensibilità, convulsioni, cecità, allucinazioni e crisi epilettiche, queste ultime attribuibili a disturbi motori funzionali (o movement disorders). Sebbene siano molto spiacevoli, i sintomi possono mettere subito in allerta il soggetto o i suoi familiari, in modo da poter intervenire immediatamente, recandosi dal medico specialista per una diagnosi. Come vengono diagnosticati i disturbi neurologici funzionali? La diagnosi viene effettuata tramite l’anamnesi del paziente, alla quale segue un esame per determinare se questi sintomi sono effettivamente collegabili a un disturbo neurologico, oppure si tratta semplicemente di casi di somatizzazione. Quando l’esame stabilisce che un soggetto soffre di un disturbo neurologico funzionale, si procede con il prescrivere la psicoterapia o una terapia cognitivo comportamentale. Nel secondo caso invece, i sintomi possono dipendere da un periodo estremamente stressante che l’individuo sta vivendo, così come da un trauma. Ad esempio, alcune persone in periodi di forte stress vengono afflitte da una costante debolezza, così come da fastidi a livello corporeo come nodi alla gola, tic nervosi e dolori. In questo caso si parla anche di disturbo di conversione, in quanto il disturbo mentale può essere convertito dal paziente in un disturbo fisico. Ci sono anche malattie neurologiche per le quali non esiste una cura, come ad esempio la malattia di Parkinson. I pazienti affetti dal Parkinson soffrono di un costante tremore anche a riposo, rigidità, lentezza e diminuzione dei movimenti, il Morbo di Parkinson è una malattia neurologica degenerativa che colpisce persone dai 40 agli 80 anni di età. Lo studio dei disturbi neurologici funzionali Solitamente, per studiare i disturbi neurologici funzionali occorre iscriversi all’università di medicina e specializzarsi in psichiatria. Molti neolaureati continuano gli studi con un master, oppure con un dottorato di ricerca. E a proposito di ricerca, in Italia gli studi sui disturbi neurologici funzionali. Secondo il gruppo di ricercatori, i disturbi caratterizzati da sintomi di natura motoria o sensitiva non causati da danni organici o malattie, possono essere legati all’effetto placebo e nocebo. L’effetto placebo avviene quando un paziente avverte benefici da una cura che non ha alcun tipo di proprietà effettiva. Ad esempio, un paziente può assumere un farmaco che non ha alcun effetto sul suo disturbo, ma sentirsi meglio, perché “crede” che il farmaco sia efficace. Al contrario, l’effetto nocebo è praticamente la realizzazione che un farmaco inefficace sia effettivamente inutile, portando il paziente in uno stato di angoscia e sofferenza, in quanto può credere che non ci sia alcun rimedio per la sua condizione. Secondo il team di ricercatori coordinato da Mirta Florio e il docente di neurologia Michele Tinazzi, l’effetto nocebo possono aggravare i sintomi, in quanto l’ansia del paziente cresce portando disturbi motori e sensoriali. Paura, ansia e stress sono condizioni molto comuni nei pazienti affetti da sintomi a causa dell’effetto nocebo, quindi è possibile intervenire a livello comunicativo. Ad esempio, un medico può cercare di creare le giuste aspettative nel paziente, cercando di ridurre l’impatto delle aspettative negative. La terapia cognitivo comportamentale I soggetti che soffrono di sintomi da disturbo neurologico funzionale duraturi e costanti, si rivolgono ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale che può aiutare a gestire le emozioni intense derivate dall’ansia, lo stress o il senso di colpa. La psicologia cognitivo comportamentale si approccia al paziente, cercando di individuare a causa dei disturbi nei comportamenti e nei pensieri quotidiani. La terapia comportamentale quindi, aiuta il paziente a trovare nuovi modi di reagire alle situazioni difficili, attraverso esercizi mentali e fisici che permettono di rilassarsi e prendere decisioni. La terapia cognitiva invece, scava nei pensieri del paziente, cercando quelli ricorrenti e individuando schemi di ragionamento o di interpretazione della realtà. A livello mentale, molti pazienti possono trovarsi in difficoltà e soffrire di stress quando magari un suo schema di ragionamento o di visione del mondo viene sconvolto, non necessariamente da avvenimenti traumatici, ma anche da semplici cose che succedono nella vita quotidiana. Proprio il fatto che la terapia cognitivo comportamentale si concentri sul “qui ed ora”, permette di sfruttare tutte le risorse del paziente, permettendogli di individuare il modo giusto di affrontare le situazioni. Lo psicoterapeuta può suggerire delle strategie, senza però ricorrere ad un analisi costante degli avvenimenti passati. Allo stesso modo, questo tipo di terapia è solitamente a breve termine, quindi i terapeuti solitamente cercano di ottenere buoni risultati dai pazienti in poco tempo. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Psicologia e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER IN PSICOLOGIA DEL LAVORO: Master in Psicologia del Lavoro Master in Psicologia Criminale + Master in Psicologia Forense ...

Leggi di più
Come fare tecniche di respirazione? 

Come fare tecniche di respirazione? 

Gli esercizi di respirazione sono molto utili, sia per concentrarsi, sia per calmare la mente e affrontare situazioni di forte stress o ansia. Anche la meditazione prevede una serie di tecniche che possono essere adoperate nella vita di tutti i giorni, specialmente nei periodi della vita più difficili, dove magari occorre prendere delle decisioni importanti. Le tecniche di respirazione più diffuse Narici alternate Una delle tecniche più conosciute è quella a narici alternate. Questa particolare tecnica consiste nell’effettuare inspirazioni ed espirazioni da una narice e poi dall’altra. Per eseguirla, occorre mettersi in posizione seduta e chiudere gli occhi. In seguito, bisogna chiudere la narice destra tappandola con il pollice e inspirare fino al proprio limite. Alla massima inspirazione, si deve mettere il pollice sulla narice sinistra e toglierlo dalla destra, respirando. Adesso occorre ripetere l’esercizio dalla narice destra. Questo tipo di respirazione è molto conosciuta, in quanto una delle migliori per calmare ansia e stress. Allo stesso modo, la respirazione a narici alternate può dare una buona dose di energia. Respirazione diaframmatica Un’altra tecnica molto utilizzata è la respirazione diaframmatica o addominale. Questa tecnica è più complessa, specialmente per chi non ha mai fatto sport o attività fisica in generale. La respirazione addominale infatti, viene spesso usata in diverse discipline (come ad esempio le arti marziali), sia per concentrarsi, sia per allungare i muscoli durante gli esercizi di stretching. Fondamentalmente, la tecnica consiste nell’inspirare dal naso, gonfiando il diaframma. Quindi, l’aria non deve andare verso il petto, bensì alla pancia. Per eseguire al meglio questa tecnica di respirazione, si deve fare un po’ di pratica per concentrarsi e indirizzare l’aria verso il diaframma. Per verificare la corretta esecuzione, si può mettere una mano sul petto e controllare che l’aria non stia riempiendo i polmoni. La tecnica permette di eseguire una respirazione profonda che se eseguita più di una volta al giorno può aiutare a calmarsi. Non c’è un limite di volte in cui si può usarla, infatti ognuno può applicarla quando ne sente il bisogno. Respirazione quadrata Tra le tecniche di respirazione, troviamo anche quella chiamata “quadrata”. Questa si basa su respiri uguali, quindi è necessario concentrarsi per fare in modo che la durata dell’inspirazione sia uguale a quella dell’espirazione. Per eseguire questo tipo di respirazione, bisogna inspirare dal naso per almeno 4 secondi e trattenere il respiro per altri 4. In seguito, espirare dal naso per 4 secondi, svuotando completamente i polmoni. Questa tecnica può aiutare a dormire meglio, in quanto aiuta la mente a rilassarsi e disconnettersi dai pensieri. I vantaggi delle tecniche di respirazione Nella vita di tutti i giorni spesso non si ha il tempo di fermarsi e rilassarsi. E a volte, anche quando proviamo a rilassarci, la mente viene assalita da migliaia di pensieri. Ovviamente, ci sono periodi più stressanti di altri e persone che soffrono maggiormente di ansia. Per questo ci sono figure esperte specializzate con master in psicologia clinica capaci di dare ottimi consigli e aiutare le persone a rilassarsi nelle fasi più concitate della vita. I benefici della respirazione sono molteplici. Prima di tutto, la respirazione aiuta a ridurre lo stress anche nelle situazioni più difficili. Ad esempio, dopo (o durante) una giornata dura di lavoro, eseguire una tecnica di respirazione adeguata permette di ritrovare la calma. Oltre a contrastare lo stress, le tecniche di respirazione favoriscono anche la concentrazione. Ad esempio, gli atleti spesso le eseguono per concentrarsi prima di una gara, sia negli sport individuali, sia in quelli di squadra. Questo perché respirando, si fornisce una quantità maggiore di ossigeno al cervello, di conseguenza le capacità cognitive migliorano. Benefici fisici delle tecniche di respirazione A livello fisico, le tecniche di respirazione consentono di migliorare la funzione polmonare, aumentando la capacità e influendo positivamente sulla salute. Gli esercizi di respirazione profonda consentono di espandere il diaframma e di utilizzare i polmoni al massimo. Questi esercizi vengono spesso adottati anche dai cantanti come riscaldamento o per allenare il diaframma. Come detto in precedenza, tecniche di respirazione come quella “quadrata” possono aiutare a dormire le persone che soffrono di disturbi del sonno o di insonnia. Questo perché la respirazione permette a corpo e mente di rilassarsi e trovare il giusto equilibrio. Molte persone infatti, adottano tecniche di respirazione prima di andare a dormire, unendole allo stretching. Dato che le tecniche di respirazione sono abbastanza semplici da eseguire, tutti possono adottarle e beneficiarne. Si possono inoltre, unire ad altre attività rilassanti, come l’ascolto della propria musica preferita, la pratica dello Yoga o l’aromaterapia. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Psicologia e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA: Master in Programmazione Neurolinguistica (+60 CFU) MASTER IN PSICOLOGIA DEL LAVORO: Master in Psicologia del Lavoro ...

Leggi di più
Che cos'è la flessibilità cognitiva? 

Che cos'è la flessibilità cognitiva? 

    La flessibilità cognitiva è la capacità di adattare il proprio pensiero e comportamento in risposta a nuove situazioni, informazioni o sfide. È una componente essenziale delle funzioni esecutive del cervello che comprendono anche l'autocontrollo, la pianificazione e l'organizzazione. La flessibilità cognitiva consente alle persone di affrontare cambiamenti, problemi complessi e situazioni ambigue in modo efficace, trovando soluzioni creative e adattandosi alle mutevoli esigenze dell'ambiente.  Essenzialmente, la flessibilità cognitiva riguarda la capacità di pensare in modo diverso, di spostarsi tra diversi concetti o punti di vista, e di abbracciare l'incertezza e la complessità senza rimanere bloccati in schemi di pensiero rigidi o preconcetti. Questa capacità è cruciale per l'apprendimento, l'innovazione e l'adattamento ai cambiamenti nella vita quotidiana.  Vuoi scoprire tutto e imparare nel dettaglio cos’è la flessibilità cognitiva? Allora prova a dare un’occhiata al master in psicologia clinica di Euroinnova che si tiene completamente online. Iscriviti subito!  Flessibilità cognitiva nei bambini  Nella prima infanzia, la flessibilità cognitiva emerge gradualmente attraverso esperienze di gioco, esplorazione e apprendimento. I bambini iniziano a sviluppare la capacità di cambiare il loro punto di vista, di adattarsi a nuove situazioni e di risolvere problemi in modi creativi. Ad esempio, un bambino potrebbe scoprire che può usare un oggetto in modi diversi da quelli previsti originariamente, dimostrando così una flessibilità nel pensiero.  Durante l'infanzia e l'adolescenza, la flessibilità cognitiva continua a svilupparsi attraverso l'esperienza, l'esposizione a nuove idee e la risoluzione di problemi sempre più complessi. I bambini imparano a spostarsi tra compiti diversi, adattarsi alle richieste degli insegnanti e dei genitori e a sviluppare strategie per affrontare sfide accademiche e sociali.  Che cos’è l’indifferenza? Cosa vuol dire essere indifferenti? Scoprilo leggendo il nostro articolo.  Flessibilità cognitiva negli adulti e negli anziani  Negli adulti, la flessibilità cognitiva rimane importante per affrontare le sfide della vita lavorativa, delle relazioni interpersonali e dell'invecchiamento. Gli adulti devono essere in grado di adattarsi a nuovi ruoli e responsabilità sul lavoro, di risolvere problemi complessi e di gestire il cambiamento in ambito personale e professionale.  Negli anziani, la flessibilità cognitiva può svolgere un ruolo cruciale nel mantenere la salute mentale e il benessere. Adattarsi ai cambiamenti fisici, sociali e cognitivi associati all'invecchiamento può richiedere una maggiore flessibilità nel pensiero e nel comportamento. Mantenere attiva la mente attraverso l'apprendimento continuo, l'esercizio mentale e l'interazione sociale può contribuire a preservare la flessibilità cognitiva negli anziani.  Disturbi della flessibilità cognitiva  I disturbi della flessibilità cognitiva sono condizioni psicologiche o neurologiche in cui vi è una compromissione della capacità di adattare il proprio pensiero e comportamento in risposta a nuove situazioni o informazioni. Questi disturbi possono manifestarsi in diversi modi e possono influenzare la vita quotidiana e il funzionamento sociale delle persone colpite. Alcuni dei disturbi più comuni associati alla flessibilità cognitiva includono:  Disturbi dello spettro autistico (ASD): Le persone con ASD spesso manifestano difficoltà nella flessibilità cognitiva che si traducono in comportamenti e routine rigidi, resistenza al cambiamento e difficoltà nell'adattarsi a nuove situazioni o interazioni sociali. Questa rigidità nel pensiero e nel comportamento è una caratteristica chiave dell'autismo.  Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): Il DOC è caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi che interferiscono con il funzionamento quotidiano. Le persone con DOC possono essere eccessivamente rigide nel loro pensiero e nella loro routine, spesso impegnandosi in rituali compulsivi per ridurre l'ansia associata ai loro pensieri ossessivi.  Disturbi alimentari: Disturbi come l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa possono influenzare la flessibilità cognitiva, portando a schemi di pensiero rigidi riguardanti il cibo, il peso e l'immagine corporea. Le persone affette da disturbi alimentari possono avere difficoltà ad adattarsi a nuovi comportamenti alimentari o a modificare le proprie abitudini in risposta alle esigenze nutrizionali o al cambiamento delle circostanze.  Disturbo da accumulo: Il disturbo da accumulo è caratterizzato dall'acquisizione compulsiva e dall'incapacità di eliminare oggetti in eccesso che può portare a una casa estremamente disordinata e a gravi difficoltà di funzionamento. Le persone con questo disturbo possono mostrare una rigidità nel pensiero riguardo agli oggetti e una resistenza al cambiamento delle loro abitudini di accumulo.  Disturbi dell'umore: La depressione e l'ansia possono influenzare la flessibilità cognitiva, portando a un pensiero rigido, alla ponderazione costante e alla difficoltà nel trovare soluzioni creative ai problemi. Le persone con disturbi dell'umore possono avere difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti nelle loro emozioni o nella loro vita quotidiana, e possono essere inclini a mantenere schemi di pensiero negativi o autodistruttivi.  Ti interessa l’ambito della psicologia? Vorresti sapere qual è la specializzazione in psicologia più pagata? Leggi l’articolo di Euroinnova al riguardo e scopri tutti i corsi online disponibili!  Come migliorare la flessibilità cognitiva  Esistono diverse strategie che possono aiutare a migliorare la flessibilità cognitiva:  Pratica del pensiero laterale: Esplorare problemi da angolazioni diverse e cercare soluzioni non convenzionali può stimolare la flessibilità cognitiva.  Esposizione a nuove esperienze: Esporsi a nuove idee, culture, persone e attività può allargare il proprio orizzonte mentale e promuovere la flessibilità nel pensiero.  Attività creative: Coinvolgersi in attività creative come la pittura, la scrittura o la musica può stimolare la flessibilità cognitiva e promuovere la generazione di nuove idee.  Esercizi di problem solving: Risolvere rompicapi, enigmi o problemi di logica può allenare la mente a pensare in modo flessibile e ad adottare diverse strategie di risoluzione.  Mindfulness: Pratiche come la meditazione e la consapevolezza possono aiutare a sviluppare la consapevolezza di sé e delle proprie reazioni mentali, promuovendo la flessibilità cognitiva.  Attività fisica: L'esercizio fisico regolare può migliorare la circolazione sanguigna e la funzione cerebrale, contribuendo alla flessibilità cognitiva.  Inoltre, alcune forme di terapia psicologica, come la terapia cognitivo-comportamentale, possono includere esercizi specifici progettati per promuovere la flessibilità cognitiva e affrontare i pensieri e i comportamenti rigidi o disfunzionali.  Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Psicologia e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER PSICOLOGIA OLISTICA: Master in Psicologia Olistica MASTER IN PSICOLOGIA DEL LAVORO: Master in Psicologia del Lavoro ...

Leggi di più
Suggerimenti per superare un test psicometrico

Conosci i consigli per superare un test psicotecnico?

Conosci i consigli per superare un test psicotecnico? Grazie a questi suggerimenti per superare un test psicotecnico nei colloqui di lavoro, potrai aumentare le tue possibilità di passare alla fase successiva del processo di selezione ed essere più vicino al raggiungimento del tuo obiettivo di accesso al posto vacante offerto. In ambito aziendale, soprattutto nel caso di grandi aziende e in situazioni in cui l'organizzazione pubblica nello stesso bando un numero considerevole di offerte di lavoro , è sempre più frequente l' utilizzo di test psicotecnici per superare un primo filtro, in cui una serie di i candidati saranno selezionati. Andiamo avanti! Successivamente, in genere, dopo aver svolto la prova psicotecnica, viene organizzata una dinamica di gruppo dopo la quale vengono infine scelti i candidati che andranno al colloquio personale. Pertanto, segui questi suggerimenti psicotecnici Ti permetterà di preparare questo processo di selezione preliminare, dandoti più possibilità di superarlo ed essere un passo più vicino al colloquio personale. Stiamo ancora imparando i consigli per superare un test psicometrico ? Fallo! Cos'è un test psicometrico? I test psicotecnici si distinguono per essere test il cui scopo è quello di misurare i comportamenti, le competenze e le abilità che i candidati hanno in termini di future assunzioni. L'uso di questi test è quello di conoscere il livello di abilità o abilità per svolgere una specifica posizione lavorativa. I test psicotecnici, infatti, stanno prendendo sempre più piede e vengono utilizzati in misura maggiore nei processi di selezione del personale, sia dalle aziende private che dalle Pubbliche Amministrazioni. Previo consiglio per superare un test psicotecnico Tanto per cominciare, come per ogni tipo di test selettivo , il primo di questi consigli psicotecnici consiste nella pratica. Su Internet possiamo trovare un'ampia varietà di risorse e test psicotecnici per esercitarsi . In questo modo sarai preparato ad affrontare questo test, conoscendo le solite dinamiche, il tempo medio che devi dedicare a ogni domanda, ecc. Mantenere una pratica costante è fondamentale, poiché in un colloquio di lavoro non basta superare il test psicologico , ma i tuoi risultati devono spiccare su quelli degli altri candidati. Continuando con questi consigli psicotecnici , è conveniente andare al test riposati e rilassati, cosa comune per controllare lo stress negli esami (dormire bene la notte prima, arrivare sul luogo del test con sufficiente anticipo, evitare stimolanti che ti rendono più nervoso, eccetera.). Trovi interessante il post? Non perdere quello che abbiamo in un esame psicotecnico ! CORSI DI PROVA PSICOTECNICA Suggerimenti per superare un test psicometrico durante il test Dopo aver analizzato queste idee prima del test, riassumeremo ora alcuni suggerimenti per superare un test psicologico che dovresti tenere a mente durante lo svolgimento del test. Per cominciare, è molto importante leggere attentamente le dichiarazioni, anche se richiede più tempo. Ciò assicurerà di non aver frainteso e di aver capito correttamente come dovresti rispondere. È comune commettere errori nella risposta derivanti dal non dedicare il tempo necessario all'affermazione. Inoltre, nel caso dei test psicotecnici della personalità , conviene non pensare troppo alla risposta, la sincerità e la spontaneità sono i tuoi migliori alleati. Tieni presente che in molti di questi casi vengono utilizzate domande filtro , che possono rivelare se il candidato sta mentendo. Misurare il tempo a disposizione per eseguire il test tenendo conto del numero totale di esercizi da eseguire. Non perdere tempo con gli esercizi su cui ti blocchi e passa a quello successivo. Inoltre, è molto comune che il test includa più esercizi di quanti ne richieda il tempo. In questo senso, dovresti anche evitare di rispondere a domande di cui non conosci la risposta. In generale, almeno in alcune parti del test psicologico se non in tutte, le risposte sbagliate sottraggono risposte corrette. Pertanto, se teniamo conto che avrai più domande di quelle che avrai il tempo di risolvere e che quelle con risposta errata pregiudicheranno il tuo risultato finale, è meglio saltare quelle che non conosci e concentrarti su quelle che non conosci può risolvere "rapidamente". Che cosa stai aspettando? Vuoi superare gli esami di ammissione all'Esercito delle Forze Armate Truppe e Marinai ma non sai come superare l'esame? Continua a leggere! MASTER PER PSICOTECNICO Esempi di test psicotecnici per truppe e marinai Conosci già i migliori consigli per superare un test psicotecnico, di seguito mostriamo alcuni esempi di test psicotecnici per truppe e marinai che puoi trovare nelle diverse varietà dei tipi più comuni di test psicotecnici. Iniziamo con gli esempi più comuni di test psicotecnici per truppe e marinai nel caso di calcolo numerico: Qui troviamo prove psicotecniche di agilità numerica : calcolo, serie di numeri e matematica. Nel caso dei tipi psicotecnici di ragionamento astratto sono: serie di figure, figure non correlate e analogie. Continuando con gli esempi dei test psicotecnici, si passa ai test psicotecnici delle attitudini amministrative , dove troviamo: esercizi di rilevazione degli errori e matrici di figure. Nel caso dei tipi di ragionamento numerico psicotecnico , gli esempi più comuni di test psicotecnici per truppe e marinai sono: serie e sequenze numeriche. Infine, troviamo i seguenti esempi di test psicotecnici sull'abilità verbale : sinonimi, contrari, ortografia e lettere. Ora che conosci i diversi tipi di test psicologici per truppe e marinai , non ti resta che metterti al lavoro e iniziare a studiare il prima possibile. Ricorda che da Euroinnova troverai diverse offerte formative che ti aiuteranno a raggiungere i tuoi obiettivi! Ti aspettiamo con molto altro! CORSO E MASTER DI SELEZIONE DEL PERSONALE ...

Leggi di più
Cos'è l'identità?  

Cos'è l'identità?  

L'identità è un concetto complesso che si riferisce alla percezione individuale e alla comprensione di sé stessi. È il senso di chi si è, ciò che ci rende unici e distinti dagli altri. L'identità è influenzata da una varietà di fattori, tra cui: la nostra storia personale le esperienze di vita le relazioni interpersonali le credenze culturali sociali le aspettative della società È un processo dinamico e in continua evoluzione che si sviluppa nel corso della vita attraverso l'interazione con il mondo circostante e la riflessione interna. Ti interessa l’ambito? Scopri tutti i corsi e i master online di Euroinnva della categoria psicologia e salute. Cosa intendiamo per crisi d'identità La crisi d'identità è uno stato di disagio psicologico in cui un individuo sperimenta una confusione o un senso di smarrimento riguardo alla propria identità personale. Può manifestarsi in diversi modi e in diversi momenti della vita, ma spesso si verifica durante i periodi di transizione significativa, come l'adolescenza, l'età adulta giovane o in risposta a eventi traumatici o stressanti. Durante una crisi d'identità, una persona può sentirsi disorientata, insoddisfatta della propria vita o delle proprie scelte, e può avere difficoltà a comprendere chi è veramente e cosa desidera dalla vita. Se vuoi sapere nel dettaglio di cosa si occupa la psicologia clinica, consulta la sezione e scopri l’offerta formativa di Euroinnova! Sintomi della crisi d'identità I sintomi della crisi d'identità possono variare da individuo a individuo e possono manifestarsi in diversi ambiti della vita. Alcuni sintomi comuni includono: Senso di vuoto o insoddisfazione: La persona può sentirsi priva di scopo o significato nella vita, e può sperimentare una sensazione di vuoto emotivo o spirituale. Confusione e indecisione: La persona può sentirsi confusa riguardo a chi è veramente, quali valori e obiettivi sono importanti per lei, e può avere difficoltà a prendere decisioni importanti. Bassa autostima e senso di inadeguatezza: La persona può sperimentare un calo della fiducia in sé stessa e dei sentimenti di inadeguatezza o auto-critica. Disconnessione dalle relazioni: La persona può avere difficoltà a connettersi con gli altri e a mantenere relazioni significative, poiché si sente distante o estranea rispetto agli altri. Ricerca di identità: La persona può sentire il bisogno di esplorare nuove esperienze, ruoli o identità al fine di trovare un senso di sé più autentico e soddisfacente. Cause della crisi d'identità Le cause della crisi d'identità possono essere molteplici e complesse, e spesso coinvolgono una combinazione di fattori interni ed esterni. Alcune delle cause comuni includono: Cambiamenti significativi nella vita: Eventi come la fine di una relazione, la perdita di un lavoro, il trasferimento in un nuovo luogo o il passaggio a una nuova fase della vita possono scatenare una crisi d'identità. Pressioni sociali e culturali: Le aspettative della società, della famiglia o degli amici possono influenzare il modo in cui una persona si vede e si comporta, portando a conflitti interni riguardo al proprio senso di identità. Traumi o esperienze negative: Eventi traumatici o esperienze dolorose del passato possono influenzare la percezione di sé stessi e portare a dubbi sulla propria identità e valore personale. Difficoltà nell'accettazione di sé stessi: Problemi di autostima, vergogna o auto-critica eccessiva possono rendere difficile per una persona accettarsi e apprezzarsi per chi è veramente. Al seguente link troverai l’offerta formativa e gli sbocchi professionali del master online in psicologia clinica proposto da Euroinnova, leader nella formazione a distanza. Cura della crisi d’identità La cura della crisi d'identità può richiedere tempo, impegno e sostegno da parte di professionisti qualificati come psicologi, terapisti o consulenti. Alcuni approcci comuni alla cura della crisi d'identità includono: Psicoterapia: La terapia individuale o di gruppo può aiutare una persona a esplorare i propri sentimenti, pensieri e comportamenti, e a sviluppare nuove prospettive e strategie per affrontare la crisi d'identità. Auto-riflessione e auto-consapevolezza: L'auto-riflessione e la pratica della consapevolezza possono aiutare una persona a esplorare i propri valori, interessi e desideri, e a sviluppare una migliore comprensione di sé stessa. Supporto sociale: Il sostegno da parte di amici, familiari o gruppi di supporto può fornire un'importante rete di sostegno emotivo e pratico durante il processo di guarigione e crescita. Sviluppo di abilità di coping: L'apprendimento di strategie di coping efficaci, come la gestione dello stress, la risoluzione dei problemi e la comunicazione assertiva, può aiutare una persona a affrontare le sfide della crisi d'identità in modo costruttivo e positivo. Esplorazione delle passioni e degli interessi: L'esplorazione di nuove attività, hobby o passioni può aiutare una persona a riscoprire il senso di gioia e soddisfazione nella vita e a rafforzare il proprio senso di identità e scopo. Affrontare una crisi d'identità può essere un processo difficile e doloroso, ma con il tempo, la cura adeguata e il sostegno appropriato, è possibile superare le sfide e sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stessi e una vita più autentica e soddisfacente. Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Psicologia e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER PSICOLOGIA OLISTICA: Master in Psicologia Olistica MASTER IN PSICOLOGIA DEL LAVORO: Master in Psicologia del Lavoro ...

Leggi di più
Come gestire lo stress da lavoro: consigli pratici ed efficaci 

Come gestire lo stress da lavoro: consigli pratici ed efficaci 

Lo stress da lavoro è diventato una delle principali sfide del mondo moderno. Mentre un certo livello di stress può essere normale e persino motivante, un eccesso di stress può avere conseguenze negative sulla salute mentale e fisica di un individuo.   Ti appassiona l’ambito della psicologia? Ti piacerebbe specializzarti nella gestione dello stress lavorativo? Ti consigliamo di guardare l’offerta formativa del Master in Psicologia Olistica di Euroinnova: il corso si tiene completamente da remoto e contiene un intero modulo dedicato all’intelligenza emotiva e alla gestione dello stress lavorativo. Cosa stai aspettando? Iscriviti subito e dai inizio oggi alla tua formazione!  Cos'è e quali sono i sintomi dello stress da lavoro?  Lo stress da lavoro, noto anche come stress occupazionale o stress professionale, è una reazione negativa eccessiva ai fattori stressanti presenti nell'ambiente lavorativo. Questi fattori possono includere scadenze stringenti, pressioni finanziarie, conflitti con colleghi o superiori, eccessivo carico di lavoro, mancanza di controllo sulle proprie responsabilità e altro ancora.  I sintomi dello stress da lavoro possono manifestarsi in vari modi e possono influenzare sia la salute mentale che quella fisica di un individuo. Alcuni dei sintomi più comuni dello stress da lavoro includono:  Ansia e preoccupazione costante riguardo al lavoro  Irritabilità e aggressività  Affaticamento cronico e esaurimento  Difficoltà di concentrazione e memoria  Problemi di sonno, come insonnia o eccessiva sonnolenza diurna  Mal di testa e tensione muscolare  Cambiamenti nell'appetito, come aumento o perdita di peso  Disturbi gastrointestinali, come mal di stomaco o diarrea  Bassa autostima e senso di inadeguatezza  Isolamento sociale e ritiro dalle attività piacevoli  Se ti interessa l’ambito prova a dare un’occhiata alla categoria psicologia e salute di Euroinnova: troverai tutti i corsi disponibili e articoli interessanti come ad esempio quali sono le tecniche di respirazione per gestire lo stress, utili in questo ambito.  Stress da lavoro: cosa fare per gestirlo  Gestire lo stress da lavoro in modo efficace è essenziale per preservare il benessere e la produttività sul posto di lavoro. Qui di seguito alcuni consigli pratici per gestire lo stress da lavoro: Identifica le fonti di stress Identifica le situazioni o i compiti specifici che causano stress sul lavoro. Comprendere le cause del tuo stress può aiutarti a sviluppare strategie per affrontarlo in modo più efficace.  Impara a gestire il tempo Organizza il tuo tempo in modo da poter affrontare le scadenze in modo efficace senza sentirsi sopraffatto. Utilizza tecniche di gestione del tempo, come la pianificazione delle attività e la prioritizzazione dei compiti più importanti.  Pratica la comunicazione efficace Comunica apertamente con i tuoi colleghi e superiori riguardo alle tue esigenze e preoccupazioni. Esprimere i tuoi sentimenti e chiedere aiuto quando ne hai bisogno può alleviare lo stress e favorire un ambiente di lavoro più collaborativo.  Fai pause regolari Prenditi regolarmente delle pause durante la giornata lavorativa per rilassarti e ricaricare le energie. Anche una breve pausa di 5-10 minuti può aiutarti a riprendere il controllo e a ridurre lo stress accumulato.  Pratica tecniche di rilassamento Sperimenta tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga o l'ascolto della musica rilassante per ridurre lo stress e promuovere il benessere mentale e fisico.  Mantieni uno stile di vita sano Assicurati di seguire una dieta equilibrata, fare esercizio fisico regolare e dormire abbastanza. Uno stile di vita sano può aiutare a ridurre lo stress e a aumentare la tua resistenza fisica e mentale.  Stabilisci confini tra lavoro e vita personale Cerca di mantenere un equilibrio sano tra lavoro e vita personale stabilendo confini chiari tra i due. Dedica del tempo alle attività che ti piacciono al di fuori del lavoro e evita di portare a casa lo stress lavorativo.  Gestione dello stress in azienda  La gestione dello stress in azienda è un elemento chiave per promuovere un ambiente di lavoro sano e produttivo. Ecco alcune strategie pratiche che le aziende possono adottare per gestire lo stress tra i dipendenti:  Promuovere una cultura aziendale positiva: La cultura aziendale ha un impatto significativo sul benessere dei dipendenti. Le aziende dovrebbero promuovere valori come il rispetto, la collaborazione, il supporto reciproco e la trasparenza. Un ambiente di lavoro positivo e inclusivo può contribuire a ridurre lo stress e migliorare il morale dei dipendenti.  Fornire risorse per la gestione dello stress: Le aziende possono offrire risorse e programmi per aiutare i dipendenti a gestire lo stress. Ciò potrebbe includere sessioni di formazione sulla gestione dello stress, consulenza psicologica, programmi di benessere aziendale che includono attività come yoga o meditazione e accesso a risorse online sulla salute mentale.  Promuovere la flessibilità lavorativa: Offrire flessibilità lavorativa ai dipendenti può aiutare a ridurre lo stress legato al lavoro. Questo potrebbe includere possibilità come orari di lavoro flessibili, lavoro da remoto, permessi retribuiti per motivi personali e la possibilità di bilanciare meglio le esigenze lavorative e familiari.  Stabilire aspettative chiare e realistiche: Le aspettative chiare e realistiche possono aiutare i dipendenti a gestire lo stress legato al lavoro. Le aziende dovrebbero comunicare in modo trasparente riguardo agli obiettivi, alle responsabilità e alle aspettative lavorative, evitando sovraccarichi di lavoro e pressioni eccessive.  Promuovere il supporto tra colleghi: La collaborazione e il supporto tra colleghi possono essere un potente antidoto allo stress. Le aziende possono promuovere un ambiente di lavoro collaborativo e solidale incoraggiando la comunicazione aperta, la condivisione delle risorse e il supporto reciproco tra i dipendenti.  Riconoscere e premiare il lavoro di qualità: Il riconoscimento e il feedback positivo possono aiutare i dipendenti a sentirsi apprezzati e motivati, riducendo allo stesso tempo lo stress legato al lavoro. Le aziende dovrebbero riconoscere e premiare il lavoro di qualità e celebrare i successi individuali e di squadra.  Monitorare e affrontare i fattori stressanti: Le aziende dovrebbero monitorare attentamente i fattori stressanti nell'ambiente lavorativo e adottare misure per affrontarli in modo proattivo. Ciò potrebbe includere la revisione delle politiche e delle procedure aziendali, l'indagine sugli elevati tassi di turnover o assenteismo, e l'implementazione di strategie per migliorare la gestione del carico di lavoro.  Offerta formativa che ti potrebbe interessare Se anche tu vuoi formarti come esperto di Psicologia e Salute, non dimenticare di iscriverti a Euroinnova Formazione! MASTER PSICOLOGIA OLISTICA: Master in Psicologia Olistica MASTER IN PSICOLOGIA DEL LAVORO: Master in Psicologia del Lavoro ...

Leggi di più
  • first
  • prev
  • ...
  • 1
  • 2
  • ...
  • next
  • last

Sei uno psicologo/psicologa e desideri rimanere aggiornato sulle ultime novità nel tuo settore? O sei semplicemente interessato alla psicologia per la sua importanza nella vita di una persona? In entrambi i casi, troverai in questo spazio informazioni preziose, consigli, tendenze attuali e novità in psicologia. Resta con noi e scopri tutti i dettagli: dalla psicologia educativa alla psicologia e le relazioni interpersonali! La psicologia clinica è una delle branche della psicologia più popolari per la sua applicazione nel settore sanitario di qualsiasi paese. Per questo motivo, sempre più persone sono interessate a rimanere aggiornate nel campo della psicologia clinica attraverso articoli specializzati. Da Euroinnova, ti terremo aggiornato sui progressi nelle terapie e nei trattamenti per varie condizioni di salute mentale: da nuovi approcci per l'ansia a ricerche sui disturbi del comportamento. Scopri come la psicologia clinica si sviluppa per offrire il miglior supporto ai pazienti con condizioni speciali o problemi di salute mentale! La psicologia del lavoro è un'altra delle aree che ha sperimentato una crescita significativa all'interno del settore psicologico. La crescente preoccupazione per i problemi legati allo stress sul lavoro, così come l'importanza di studiare il comportamento dei dipendenti durante la loro giornata lavorativa, ha portato a una crescita sperimentale di questa specializzazione. Vuoi saperne di più? Scopri ora tutti i nostri articoli specializzati in psicologia del lavoro. Ti offriremo una visione completa delle tendenze e dei cambiamenti nella psicologia applicata al lavoro: dalle tecniche di motivazione e leadership, ai consigli per migliorare le prestazioni e la soddisfazione lavorativa. Raggiungere un ambiente professionale favorevole e produttivo è possibile grazie alle tecniche infallibili della psicologia del lavoro! Se parliamo di psicologia, dobbiamo anche parlare di psicologia emotiva. Lo sviluppo delle abilità emotive ha assunto grande importanza nella vita delle persone. Rafforzare la tua capacità di riconoscere, comprendere e gestire le tue emozioni e quelle degli altri è fondamentale per ottenere una vita piena. Vuoi scoprire come farlo? I nostri articoli sull'intelligenza emotiva ti aiuteranno! Ti parleremo delle ricerche sui benefici dell'intelligenza emotiva, così come delle pratiche essenziali per coltivare l'empatia, l'autoconsapevolezza, il controllo emotivo o la consapevolezza di sé. Non puoi permetterti di perdere questa opportunità: raggiungi il massimo benessere nella tua vita!

Richiedi informazioni
Team di insegnanti specializzati

Grazie mille!

Abbiamo ricevuto correttamente i vostri dati. Vi contatteremo a breve.