Cosa significa booster in medicina?
Cosa significa booster in medicina?
Il booster è una dose di richiamo del vaccino anti Sars Covid-19. Fondamentalmente, il termine deriva dall’inglese boost che si può tradurre con “aumento” o “potenziamento”. Infatti, il booster aumenta l’immunizzazione di un vaccino e protegge contro un virus nel tempo.
I vaccini, un'arma indispensabile contro la COVID-19
Contro la pandemia scatenata dal Covid-19, i vaccini sono stati una delle armi principali, oltre che lo strumento fondamentale per placare il contagio e salvaguardare la salute dei cittadini. Proprio per i vari vaccini anti-Covid si è cominciato a parlare di booster, una terza dose di vaccino anti covid a completamento del ciclo vaccinale.
In generale, questa va somministrata dopo almeno 6 mesi e in individui che hanno compiuto i 18 anni di età.
Per questo, la dose di richiamo viene somministrata dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, in modo da mantenere nel tempo la risposta immunitaria.
Chi deve fare il booster?
In generale, il booster è indicato per fasce di popolazione ad alto rischio che presentano condizioni di fragilità, oppure alle persone esposte al virus per motivi professionali. Ad esempio, le persone anziane devono farsi somministrare il booster, in quanto il Covid-19 può rivelarsi altamente rischioso e scatenare polmoniti potenzialmente fatali.
Allo stesso modo, il personale ospedaliero deve ottenere il booster al fine di proteggersi dall’infezione Covid-19, quando lavorano a stretto contatto con i pazienti. Il contatto prolungato con persone infette dal Covid-19 può ovviamente esporre medici, infermieri e personale al virus che si può manifestare anche nelle sue forme più aggressive.
Com’è stato combattuto il Covid-19?
Sebbene sembra che il mondo si sia lasciato alle spalle la pandemia, il Covid-19 non è certo scomparso. Al momento però, non sono state individuate varianti più aggressive o pericolose di quelle Omicron. Ovviamente, le varianti vengono monitorate attentamente, in modo da garantire ai governi dei vari paesi di intervenire tempestivamente con misure cautelari per evitare il diffondersi del contagio.
Ed in effetti, il mondo non era certo preparato ad una pandemia. D’altra parte, il Covid-19 è stato in parte sottovalutato, specialmente nei paesi europei dove si riteneva che il virus non sarebbe mai potuto arrivare. A rendere il contenimento difficile, ci hanno pensato le fake news che circolavano sul web e che ovviamente venivano proposte alle persone, tramite i classici algoritmi dei motori di ricerca.
Una situazione molto pericolosa che tra l’altro ha spinto molti programmatori a prendere le distanze dall’uso sconsiderato della tecnologia. Il Covid-19, infatti, ha esposto un grave problema nel settore delle informazioni, generando una sorta di sfiducia nei governi e portando addirittura molte persone a credere che il Covid-19 fosse una bufala.
La quarantena, una misura essenziale ma con effetti negativi
Chiaramente, a tutto questo si è aggiunto lo stress di molte persone, a causa del lockdown. Il lockdown, ovvero la quarantena forzata con coprifuoco è stata la prima arma efficace contro il Covid-19, nell’attesa che venissero prodotti i vaccini. Non tutti i paesi però hanno adottato questa strategia, pagandone però le conseguenze, con un alto tasso di contagio.
Da una parte il lockdown ha portato diverse attività in ginocchio, ma dall’altra è stato l’unico modo per poter arginare i danni provocati dal Covid-19. Bisogna anche ricordare che le prime varianti erano estremamente più aggressive, in quanto non essendoci vaccini, potevano infettare le persone causando sintomi gravi e potenzialmente fatali, come la polmonite interstiziale.
Maschere facciali, un'altra misura essenziale in tutto il mondo
Finito il lockdown, le misure di sicurezza sono state comunque mantenute dal Ministero della Salute. Le mascherine, da tenere all’aperto e al chiuso, sono state fondamentali per evitare la propagazione del Covid-19. Allo stesso modo, le norme igieniche e il rispetto per la distanza di sicurezza, hanno permesso di ridurre i possibili contagi, specialmente tra amici, colleghi di lavoro e familiari.
Il telelavoro, un pilastro per l'economia durante la pandemia
Un altro stratagemma molto utile è stato lo smart working, ovvero il lavoro da casa, adottato da molte aziende e tutt’ora tenuto come possibilità per i dipendenti. In Italia, dove il lavoro da casa è sempre stato visto con sospetto e diffidenza, lo smart working ha rivoluzionato il pensiero di molte aziende e lavoratori che ne hanno apprezzato il potenziale.
Quando sono finalmente arrivati i vaccini, ci sono stati altri problemi, sempre a causa della disinformazione e delle paure di molte persone. Gli effetti collaterali dei vaccini, per molti sono sembrati più gravi dell’infezione Covid-19, un paradosso che ha portato molte persone a non volersi vaccinare. In Italia, il governo ha adottato la misura dei Green Pass, rilasciati solo alle persone vaccinate. Il Green Pass permetteva ai vaccinati di entrare in ristoranti, locali, cinema e altri luoghi.
Nonostante questo, il Covid-19 è stato combattuto e sebbene non sia stato del tutto sconfitto, per il momento sembra che i vari metodi di sicurezza e i vaccini abbiano funzionato per tenerlo a bada.
Durante il periodo del Covid, diverse persone si sono interessate all’attività degli immunologi, ovvero gli esperti nella creazione dei vaccini per combattere i virus come il Covid. Per saperne di più sulle varie specializzazioni in medicina, puoi dare un’occhiata ai Master di Euroinnova. ...
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